In Campania zone rosse nei centri più colpiti dal Covid-19. Unità di crisi al lavoro

Avviato il confronto per l’adozione di una serie di nuove ordinanze restrittive. Obiettivo: incrementare le misure destinate al contrasto all’epidemia di coronavirus. Si annunciano limitazioni per le attività non essenziali e per la mobilità nelle zone colpite. Anche i deputati Ruotolo e Siani chiedono le zone rosse

Si annunciano in Campania zone rosse nei centri più colpiti dal Covid-19. Lo fa sapere l’Unità di crisi, che è al lavoro dalla serata anche per definire più stringenti limitazioni alle attività non essenziali. Proseguirà domani la verifica e valutazione per alcuni Comuni.

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IN CAMPANIA ZONE ROSSE IN ARRIVO. «È in programma in queste ore, in sintonia con quanto si sta attuando in altre Regioni (Emilia, Veneto e Friuli), l’adozione di una serie di nuove ordinanze restrittive per incrementare le misure destinate al contrasto all’epidemia da Covid», si legge in una nota. L’Unità di crisi annuncia un giro di vite alla mobilità nelle città e nei centri maggiormente colpiti dall’escalation dei contagi. «Si sta decidendo in queste ore l’istituzione di zone rosse nelle città della Campania dove si registra un livello alto di contagi e dove è indispensabile una drastica riduzione della mobilità, in coordinamento con le Prefetture competenti e con i Comuni per garantire l’indispensabile impiego delle Forze dell’Ordine per il controllo sui territori».

I PARLAMENTARI RUOTOLO E SIANI: SERVONO LE ZONE ROSSE. «Non c’è più tempo da perdere. Napoli e la Campania vanno messe in sicurezza», hanno affermato in una nota congiunta i parlamentari Sandro Ruotolo e Paolo Siani». «Le aree metropolitane e quelle a maggiore densità di popolazione vanno indicate come zone rosse. Prima che sia troppo tardi», si legge.

La Prefettura di Napoli

NUOVE MISURE PER LA CAMPANIA. L’Unità di crisi che fin dalla giornata di mercoledì «è stato fatto invito al Prefetto di Napoli – e di tanto sono stati informati il Ministro per l’Interno e il Ministro della Salute – di procedere all’adozione di misure restrittive nelle aree di maggiore assembramento nel territorio di Napoli e della provincia». A questo proposito «occorre dare priorità al controllo sul lungomare di Napoli e su alcune strade del centro storico cittadino, dove si sono verificati fenomeni di assembramenti illegali, irresponsabili e pericolosi sotto il profilo sanitario». Infine, «si stanno anche definendo misure di limitazione, per attività commerciali non essenziali, nei fine settimana. Tali decisioni saranno assunte sulla base della valutazione tecnica dell’Unità di crisi regionale e degli epidemiologi che ne fanno parte».

Il Viminale, sede del Ministero dell’Interno

ESCALATION DEI CONTAGI, «PREVENIRE GLI ASSEMBRAMENTI»: CIRCOLARE DEL VIMINALE: ECCO LE INDICAZIONI AI PREFETTI. É stata inviata, ieri, ai prefetti la circolare del Capo di gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi per intervenire in modo efficace e tempestivo sulla prevenzione degli assembramenti, a seguito dell’elevato numero registrato sul territorio nazionale nell’ultimo fine settimana e delle preoccupanti percentuali di inosservanza dell’obbligo di utilizzo delle mascherine. L’invito è a convocare in via d’urgenza i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di  programmare controlli più serrati e concordare con i sindaci l’utilizzo degli strumenti per il contenimento del fenomeno, in vista dei prossimi weekend. La circolare richiama, sempre ai fini di una più efficace prevenzione degli assembramenti, la possibilità per i sindaci di far ricorso alla chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Le riunioni dei Comitati costituiranno  occasione per ogni utile confronto, anche in considerazione della funzione generale di monitoraggio dell’applicazione di tutte le misure anticontagio, demandata ai prefetti dal Dpcm del 3 novembre scorso.


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