«Nella Campania dell’arte e della cultura un assessorato dedicato»

DEMOCRATICI E PROGRESSISTI A DE LUCA: OCCORRE UNA FIGURA ISTITUZIONALE DI RIFERIMENTO CHE SI OCCUPI DEL SETTORE. La lettera appello dei cinque capilista al Governatore

«Nella Campania dell’arte e della cultura serve un referente istituzionale» in grado da tenere rapporti stabiliti con il settore, comprendendo anche lo spettacolo. Lo chiedono al Governatore Vincenzo De Luca i cinque capilista di Democratici e Progressisti, Piera Violante Ruggi d’Aragona, Francesco Todisco, Roberta Capuano, Roberto De Micco e  Corrado Martinangelo. Al Presidente Vincenzo De Luca hanno indirizzato una lettera aperta, per richiamare l’attenzione del governo regionale sul settore dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo «che rappresenta, per evidenti motivi, una componente fondamentale della nostra Regione, incarnando l’identità territoriale della Campania». Di seguito il testo della missiva.


Un riferimento istituzionale nella Campania dell’arte e della cultura

di Piera Violante Ruggi d’Aragona, Francesco Todisco, Roberta Capuano, Roberto De Micco e  Corrado Martinangelo | Capilista di Democratici e Progressisti

Hypàte in scena al Napoli Teatro Festival Italia 2020. (PH Giorgia Bisanti, diffusa dagli organizzatori)

Noi, Democratici e Progressisti, abbiamo svolto una serie di incontri e un’intensa attività di ascolto dei rappresentanti dei lavoratori del settore, delle Associazioni di
categoria, dai quali sono emerse criticità e disfunzioni croniche, aggravate ulteriormente dall’emergenza coronavirus, che necessitano di soluzioni concrete. Assenza di un riferimento unico istituzionale, con cui interagire, inadeguata e inefficace politica di gestione dei fondi, in assenza di ascolto, di comunicazione, di conoscenza delle peculiarità delle singole realtà territoriali e delle loro funzionalità da parte dell’Ente, eccessiva ed indiscriminata pressione fiscale sulle produzioni, che non tiene conto delle esigenze diversissime delle singole realtà locali, in assenza di una normativa efficace ed esaustiva, che tenga conto delle differenti esigenze, dei differenti potenziali produttivi e di guadagno, le criticità.

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Il livello di sofferenza in questi settori è attualmente davvero inaccettabile, in particolare in una Regione come la nostra, in cui essi potrebbero costituire un ottimo punto di riferimento per il rilancio dell’economia locale, operando in un’ottica circolare, in sinergia con altri settori cruciali come l’artigianato, l’agroalimentare, il turismo, mediante appuntamenti periodici che vedano coinvolte tutte e cinque le province in una sorta di circuito produttivo, di un vera e propria filiera, che potrebbe attirare turisti e far conoscere i prodotti locali anche delle piccole realtà al grosso pubblico. Purtroppo molte realtà, che si mantengono esclusivamente con il loro stesso lavoro hanno chiuso, altre sono in procinto di chiudere, levando l’ossigeno della Cultura ad ambiti territoriali destinati, una volta abbandonati a se stessi, ad essere divorati dalla cancrena dell’ignoranza e della criminalità.

Nelle acque di Baia, i resti della città romana custoditi perfettamente dal mare. Il sito è stato immortalato recentemente da un reportage d Alberto Angela in onda su Raiuno

Molte attività lavorative che si sviluppano intorno a questi settori stanno venendo meno. Chiudono Scuole d’Arte e Professioni della Tradizione Campana, perché soffrono delle stesse problematiche e dell’assenza di un riconoscimento da parte delle Istituzioni locali, di occasione di promozione delle attività e di vendita dei prodotti, oltre che della concorrenza di prodotti che vengono dall’estero, di pessima qualità, ma a prezzi competitivi, perché non soggetti a tassazioni assurde, non aderenti al reale incoming. Pertanto richiediamo un impegno da parte della Regione, affinché dette criticità e fragilità vengano risolte, con azioni concrete, che potrebbero trovare esecuzione in un Assessorato dedicato ai settori suindicati e una figura istituzionale di riferimento unica, che coordini i  vari organismi che si occupano dei settori in modo frammentario, che sostenga le iniziative, che funga anche da garante del monitoraggio delle attività a livello capillare, che favorisca azioni cooperative tra i settori, promuova e tuteli il lavoro nei vari ambiti, garantisca, stabilendone criteri precisi e condivisi, la trasparenza, la legalità e l’equità nella distribuzione e soprattutto nella destinazione dei fondi europei, che siano erogati in un’ottica non meramente assistenziale, ma nella prospettiva della costituzione di filiereproduttive, che vedano coinvolte pluralità di soggetti, che possano operare in sinergia e non in competizione gli uni con gli altri e restituire ricchezza e prestigio al Territorio e all’Ente.

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Infine, per quanto riguarda la pressione fiscale, chiediamo che la Regione si faccia portavoce delle peculiari esigenze del nostro Territorio presso il Governo Centrale, proponendo misure a sostegno delle nostre attività, anche con l’eventuale istituzione di una tabella inerente gli oneri a carico degli imprenditori dei settori coinvolti, che tenga conto del reale potenziale di guadagno dei singoli soggetti, dei del costo del lavoro, nelle singole iniziative e che garantisca la Dignità dei lavoratori e incentivi coloro che il lavoro lo creano, lo offrono, accollandosene rischi e oneri.


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