Stati generali della Cultura a Napoli. Franceschini: Campania prima al mondo

Nel Teatrino di corte a Palazzo Reale la prima delle due giornate alla presenza del Ministro Dario Franceschini e del Governatore Vincenzo De Luca: «Reagiamo al declino della democrazia investendo su beni culturali, educazione, formazione patrimonio storico architettonico, beni immateriali»

Stati generali della Cultura a Napoli oggi 21 ottobre e domani a Napoli, nel Teatrino di corte a Palazzo Reale la prima delle due giornate degli Stati Generali della Cultura della Regione Campania. Sono previsti gli interventi del Presidente della Regione Vincenzo De Luca e del ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini. Dalle 14,30, partirà la sessione pomeridiana con i tavoli tematici. Le conclusioni sono in programma martedì a partire dalle ore 10.

Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca

IL GOVERNATORE DE LUCA: «LA CULTURA CURA PER LA STANCHEZZA DELLA DEMOCRAZIA». L’appuntamento, «fortemente voluto dall’amministrazione regionale come momento di informazione, analisi, confronto e proposta sul futuro di un settore, quello della Cultura, che è tra i principali motori di sviluppo dell’intero territorio campano», come è stato ricordato dal Governatore Vincenzo De Luca, è stato aperto proprio dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, accanto agli altri relatori di mattinata, tra i quali il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini. «Abbiamo voluto questa iniziativa non solo per  fare il punto su quello che è stato fatto e quello che faremo ma anche per aprire una riflessione sul momento che stiamo vivendo», ha esordito De Luca. «Sono tempi in cui il pensiero sembra proibito. Oramai si ragiona a colpi di tweet, di 24 ore in 24 ore”. Di fronte a questa “stanchezza della democrazia” deve emergere la cultura». In questo settore la Regione Campania ha fatto molto, ha spiegato De Luca, «con un investimento da mezzo miliardo di euro: da Pompei al Madre, dal San Carlo alle fiction tv, passando per i festival di Giffoni e Ravello fino al progetto – per il quale sono stati stanziati 28 milioni – per un archivio digitale di tutti i musei e l’arte presenti in Campania».  De Luca ha concluso il suo intervento con l’invito a fare uno sforzo comune: «Occorre che tutti partecipino a un progetto di crescita civile. Serve una crescita dello spirito critico e di comprensione in tempi in cui siamo travolti da iniziative social che diffondono falsità. Dovremo imparare a governare questi strumenti».

Dario Franceschini, Ministro dei Beni Culturali

FRANCESCHINI: «IL TURISMO CONTINUA A CRESCERE IN ITALIA, VA DISTRIBUITO NEL PAESE VALORIZZANDO IL MODELLO POMPEI». Ha quindi preso la parola il Ministro Franceschini che ha iniziato parlando dell’importanza della Cultura nel nostro Paese. «Il turismo crescerà ancora nel mondo in modo ineludibile e con numeri importanti – ha detto Franceschini – Crescerà anche il numero dei turisti che arriverà in Italia e che andranno distribuiti su tutto il Paese per evitare problemi di sovraccarico in alcune città». Di qui l’invito a prepararsi nel migliore dei modi. «Fino a cinque anni fa Pompei era conosciuta per i crolli e per le file che facevano i turisti a causa di qualche sciopero improvviso. Oggi è un modello per il mondo intero anche per quanto concerne l’utilizzo dei fondi Ue», ha spiegato, indicando la Campania come la regione in assoluto più ricca di patrimonio. «Il Ministero e il Governo saranno al fianco della Campania se come sistema economico e istituzionale investirà su se stessa, sulle proprie eccellenze», ha dichiarato, rivendicando già una sinergia in campo. Il modello deve essere, appunto, quello di Pompei, diventato «un esempio per il mondo e per la efficienza e la correttezza della spesa dei fondi europei».

Stati generali della Cultura a Napoli domani

«CULTURA E TURISMO; BINOMIO INDISSOLUBILE». Per Franceschini la Cultura è il motore dello sviluppo in un Paese che detiene gran parte del patrimonio artistico europeo, a cui si aggiunge un paesaggio e la ricchezza immateriale di una cultura antichissima. Per questo rivendica il suo ruolo di Ministro chiave nel governo Conte bis: «Ho chiesto la cultura che nella gerarchia dei ministeri è giudicato secondario o marginale in Italia», mentre «promuoverla è un dovere costituzionale, stabilito dall’articolo 9», ma anche «un dovere morale politico».. Con la Cultura «crescerà ancora il turismo in Italia», ha aggiunto e rimarcato, ricordando le quote di mercato guadagnato negli ultimi anni. Su questo punto, il legame intimo tra Cultura e Turismo, Franceschini ha spiegato che il nuovo Governo ha corretto l’anomalia del precedente, dove le politiche turistiche erano inspiegabilmente accorpate all’agricoltura. Fondamentale il passaggio sul Turismo anche per le Aree Interne. Il Ministro ha spiegato che gli investimenti necessari in servizi, ad esempio sulla città di Napoli, vanno ammogliati all’intero territorio regionale. Made in Italy significa vivere bene, buon cibo, paesaggio di qualità, standard elevati nell’accoglienza. Coniugare la creatività moderna con il patrimonio artistico e culturale antico è, dunque, la sua ricetta. Infine, esortando le autonomie locali, le autorità preposte e le istituzioni a investire il più possibile nella tutela del patrimonio, ha invitato l’industria a superare i pregiudizi sul Turismo, sulla Conoscenza e sulla Educazione, settori che possono creare valore aggiunto nel contesto attuale.

IL DIBATTITO. Dopo il Ministro sono gli interventi di: Domenico De Masi, sociologo; Marco Salvatore, scienziato e fondatore del Sabato delle Idee; Mauro Calise, politologo e docente universitario; Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD; Patrizia Nardi, responsabile tecnico scientifico del progetto Unesco “Rete delle grandi macchine a spalla italiane”. A moderare i lavori il giornalista Marco De Marco. Infine il rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio D’Alessandro, ha presentato i panel del pomeriggio.


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