Nocciola irpina Mortarella biologica certificata, la novità del 2020

Il direttore della Op "Il Guscio" Sabatino Castaldo annuncia un'annata eccezionale per quantità e qualità della produzione corilicola fra l'Irpinia e il nolano. E suggerisce la raccolta in tre fasi per ottimizzare la produzione

La Nocciola irpina Mortarella biologica certificata sarà la novità dell’annata 2020.  Il direttore dell’Organizzazione di Produttori del distretto Campania in Guscio Sabatino Castaldo annuncia anticipa lo scenario con la raccolta delle nocciole, in particolare nel nolano e in Irpinia. La Op di Visciano infatti registra una forte ripresa della produzione in termini di quantità e qualità, ma anche la presenza sul mercato di un prodotto certificato con marchio SQNPI che permette al consumatore di riconoscere i prodotti coltivati con le tecniche e i mezzi previsti dai disciplinari di produzione integrata. “Inoltre, dopo tre anni in conversione finalmente il 2020 vede l’esordio sul mercato dei primi lotti di prodotto certificato biologico: un numero elevato di azienda corilicole hanno intrapreso con coraggio e passione un percorso ‘culturale’ oltre che rispettoso dell’ambiente, dell’operatore e della salute dei consumatori” ha spiegato Castaldo a Nuova Irpinia.

Nocciola irpina Mortarella biologica certificata, la novità del 2020

LE TRE FASI DELLA RACCOLTA. “E’ necessario partire con il piede giusto per avere un prodotto di qualità. Ad oggi la nocciola ha ormai raggiunto la piena maturazione: l’involucro raggrinzito si stacca con facilità e si lascia cadere per terra. Questo significa che la raccolta è arrivata in anticipo sicuramente, e c’è da preparare un bel pò di lavoro. Due sono le situazioni che l’agricoltore dovrà valutare: la prima, attendere che cadano tutte (cascola naturale); la seconda invece considera di raccogliere subito e fare poi una seconda raccolta, ovviamente con maggiori costi” spiega. La seconda opzione – che prevede la riduzione dei tempi di giacenza a terra del frutto-  preserva la qualità del prodotto, e previene quindi, lo sviluppo del “vizio occulto o marcio interno”. “Un prodotto di qualità  si realizza, infatti, solo grazie ad una dose di buon senso e passione, a discapito di aspetti economici, derivanti dalla riduzione di tempi e dei costi di raccolta, aggravati spesso dalla carenza di manodopera” continua il direttore. “Il prodotto prelevato in unica fase, cioè quando tutte le nocciole sono cadute a terra, presenta invece, diverse problematiche. Tra queste l’imbrunimento generalizzato del seme e comparsa di odori e sapori sgradevoli, causati da una prolungata permanenza al suolo della nocciola matura”.

Organizzazion di Produttori Il Guscio

Durante tale periodo il seme, avente un contenuto iniziale di umidità ridotto (5-6% del peso totale), riassorbe acqua dal terreno o dall’aria, innescando dei processi degradativi che portano all’imbrunimento della nocciola ed alle alterazioni tipiche del vizio occulto. “Poiché questa operazione, come ben sappiamo, incide grandemente sui costi, sulla disponibilità di manodopera, sulla qualità e la sanità del prodotto finale, la Op assiste i produttori assegnando loro delle premialità (premio doppia raccolta) attraverso le misure di sostegno del settore previste dai regolamenti comunitari”. Castaldo infine rivela che la particolarità delle zone montane (Visicano, Taurano, Baiano) è la cosiddetta terza raccolta chiamata localmente “ruscolo”. “Si tratta di n’operazione nobilissima che nel libro dell’Abbecedario Viscianese di Domenico Montanaro e Angelo La Manna viene descritta in modo molto significativa, come ultima operazione sul campo nel ciclo delle nocciole, fatta per ripulire il terreno e portare a casa qualche residua e sperduta nocciola. I Capifamiglia lo concedevano spesso ai giovanissimi rampolli, distintisi durante le operazioni principali dell’annata. Era una generosità a buon mercato, avendo, i padri padroni calcolato che, tutto sommato, non ci sarebbero stati ulteriori introiti. Salvo però provare un inevitabile pizzico di invidia quando vedevano che, con infinita pazienza, alla fine ancora qualche sacco si riusciva a mettere all’impiedi”. Il Nocciolo, o meglio la Mortarella delle aree interne dell’agro nolano e dell’irpinia- in particolare quella delle zone collinari e montane- grazie al duro lavoro e ai forti caratteri di rusticità, è apprezzata per il suo sapore e per le sue proprietà, idonea a soddisfare non solo il gusto ma anche le esigenze nutrizionali e salutistiche a cui i consumatori oggi sono attenti.


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