Cobino boccia lo studio di fattibilità dell’Ato Rifiuti: “Tropeano convochi l’assemblea”

Il Comune di Grottaminarda redige un documento di osservazioni in 13 punti al Piano di gestione del ciclo integrato dei rifiuti licenziato dall'Ente d'Ambito di Avellino e chiede la possibilità di apportare modifiche e integrazioni sotto il profilo tecnico, economico e finanziario

Rifiuti in Irpinia, Grottaminarda contesta il Piano dell’Ato: 13 punti da rifare. Il Sindaco di Grottaminarda Angelo Cobino boccia lo studio di fattibilità dell’Ato Rifiuti: “Tropeano convochi l’assemblea ad horas”. Il Comune di Grottaminarda redige un documento di osservazioni in 13 punti al Piano di gestione del ciclo integrato dei rifiuti licenziato dall’Ente d’Ambito di Avellino e chiede la convocazione immediata dell’assemblea dei sindaci per discutere delle modifiche e integrazioni sotto il profilo tecnico, economico e finanziario dello studio di fattibilità sottoposto agli amministratori.

Il Sindaco di Grottaminarda, Angelo Cobino

I RILIEVI SUL PIANO DI GESTIONE PER I RIFIUTI IN IRPINIA: MANCA LA QUANTIFICAZIONE DI COSTI E TARIFFE. Nei 13 punti elencati dal primo cittadino di Grottaminarda e inoltrati al presidente dell’Ato Rifiuti Valentino Tropeano e all’assessore all’Ambiente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, si evidenzia la mancata esposizione dei costi del servizio che andrebbero a ricadere sui comuni, ma anche diverse incongruenze rispetto a quanto stabilito dalla legge regionale n.14 del 26 maggio 2016. “Tale carenza non consente ai Comuni aderenti all’Ente d’Ambito di conoscere e valutare l’impatto tariffario dei diversi investimenti necessari per garantire la corretta esecuzione del servizio né permette di configurare le ricadute economiche che essi hanno per i cittadini. La mancata rappresentazione economica di tali dati non consente, dunque, ai Comuni di supportare l’Assemblea ed il Consiglio dell’Ente d’ambito nelle decisioni (consultive o deliberative) che essi sono chiamati ad adottare” si legge nel documento.

Il Presidente dell’Ato Rifiuti di Avellino, Valentino Tropeano che è Sindaco di Montefredane

Angelo Cobino sottolinea che tenendo conto delle disposizioni regionali, lo studio di fattibilità per il ciclo integrato dei rifiuti in Irpinia inoltrato ai Comuni non soddisfa una descrizione analitica delle modalità di gestione del servizio, ma si “limita a indicare le ipotesi di scelta gestionale fra le tre previste fra: affidamento pubblico- privato, in house o esternalizzazione del servizio” continua. Si rileva l’assenza di programmi d’investimento per gli adeguamenti ed ammodernamenti tecnologici dell’impiantistica esistente o di nuova realizzazione- evidenziando delle contraddizioni rispetto all’individuazione del sito di Chianche; ma anche la “eventuale articolazione dell’ATO in Sub Ambiti Distrettuali, anche con riferimento a singoli segmenti funzionali del ciclo; le modalità organizzative per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti, di preparazione per il riutilizzo e di raccolta differenziata e di effettivo riciclo in ogni singolo Comune, al fine di conseguire gli obiettivi previsti dalla programmazione regionale nell’intero territorio di competenza; eventuali sanzioni per i cittadini; istituti di vigilanza e controllo; realizzazione nei Comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti, di almeno una stazione ecologica attrezzata per il deposito temporaneo delle frazioni differenziate dei rifiuti solidi urbani; realizzazione di stazioni ecologiche di stoccaggio a servizio degli STIR, per garantire l’ordinato flusso del ciclo dei rifiuti a valle del trattamento effettuato all’interno degli stessi; realizzazione, nei Comuni con popolazione superiore a 25.000 abitanti, di almeno un Centro integrato per il riutilizzo ottimale dei beni durevoli (CIRO); ma anche un Piano economico finanziario, comprensivo della tariffa del servizio articolata per ciascun Comune dell’ambito nel rispetto di parametri definiti dall’E.d.A., tra cui la percentuale di raccolta differenziata; e il piano d’impatto occupazionale”.

Ato Rifiuti. La sede dell’ente d’ambito di Avellino nel complesso della Regione Campania sulla Collina dei Liguorini

“Per chiudere il ciclo integrato dei rifiuti e arrivare all’autonomia di gestione è necessario moltiplicare gli sforzi e lavorare per produrre meno rifiuti e tendere al 100% di raccolta differenziata, ovvero verso una totale eliminazione” spiega Cobino, intenzionato a sottoporre ai colleghi amministratori l’esigenza di abbattere il costo della raccolta differenziata. “Registriamo forti ritardi nell’adozione del piano e nello spirito della massima collaborazione intendiamo avanzare proposte migliorative per adottare i criteri dell’efficacia, efficienza ed economicità, ma soprattutto ridurre i costi per i cittadini e le attività. I Comuni non sono altro che esattori sui territori per conto di Irpiniambiente e alla luce di quanto registrato durante l’emergenza Covid, non possiamo attendere oltre: i tempi sono scaduti” continua Cobino. Il sindaco non risparmia stoccate infine, a quanti “vanno sostenendo che il Comune di Grottaminarda è in credito con la società provinciale: la tassazione di Irpiniambiente è arrivata con un anno di anticipo e i cittadini hanno pagato il peccato originale; gli arretrati sono dovuti al consolidamento negli anni e siamo costretti a registrare l’impossibilità di pagare da parte di molti cittadini. Le cose vanno riviste” conclude.


LEGGI ANCHE:

La gestione dei rifiuti a Irpiniambiente, l’Ato convoca i sindaci

Gestione rifiuti ad Avellino e Irpiniambiente alla svolta. L’Ato riunisce sindacati e Provincia

Positivi al coronavirus in Irpinia stabili, ma in Campania ci sono 19 nuovi casi. Risale il contagio

 

ARTICOLI CORRELATI