Voucher per lavorare nei campi in Campania, Confagricoltura: urge manodopera

Fabrizio Marzano presidente di Confagricoltura Campania lancia l'allarme: in assenza dei lavoratori dalla Polonia e dalla Romania per l'emergenza sanitaria, e il crollo del mercato, le aziende agricole rischiano il collasso

Agricoltura

Voucher per lavorare nei campi in Campania. Confagricoltura apre al lavoro stagionale. Sostituire i lavoranti provenienti dalla Romania e dalla Polonia con gli studenti o quanti vogliano farsi avanti nel lavoro stagionale dei campi agricoli campani. Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania, fa il punto sulla crisi del comparto generato dall’emergenza sanitaria del Coronavirus, che acuisce le già pregresse criticità dell’agricoltura e rischia di mettere in ginocchio le aziende. Il principale danno evidenziato dal rappresentante di Confagricoltura è infatti la carenza di manodopera nei campi, che in altri tempi si sarebbe già riversata a febbraio e marzo nelle aziende campane- così come in tutta Italia- per rispondere alla raccolta dei prodotti ortofrutticoli attesa nelle prossime settimane. “Ad oggi si è provveduto in minima parte alla raccolta delle fragole, ma la forza lavoro presente al momento non sarà sufficiente a coprire il fabbisogno” denuncia Marzano.

Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania

“Da molti anni la manodopera utilizzata per la raccolta nei campi è straniera, ed era caratterizzata dall’incontro della domanda prodotta dalle aziende e dall’offerta dei lavoratori della Romania e della Polonia quando le condizioni economiche dei loro Paesi spingevano i lavoratori fuori dai confini nazionali. Grazie alla presenza dei lavoratori emigranti molte aziende qui hanno avuto la possibilità di ristrutturare le serre e recuperare le produzioni. Da qualche anno però, le condizioni socio economiche dei lavoratori dell’est Europa sono cambiate e la crescita dei Paesi emergenti ha nuovamente aperto la crisi della manodopera nell’agricoltura italiana” continua. Marzano cita l’esperienza positiva di Parete in provincia di Caserta, dove ogni anno fra febbraio e marzo arrivavano – fino allo scorso anno- 4mila braccianti dalla Romania. “Quest’anno ce ne sono circa mille a causa della pandemia del Coronavirus, che a parere mio è una criticità aggiuntiva alla già fragile condizione che si era determinata nel tempo. Per questo sarà necessario adottare i voucher per lavorare nei campi in Campania” sottolinea.

CONTROLLO DEI PREZZI, EVITARE LA DEFLAZIONE. Fronteggiare la massiccia raccolta nei campi, resistere alla flessione del mercato ortofrutticolo generale causato dall’interruzione delle esportazioni e mantenere i prezzi costanti per evitare una deflazione è la battaglia di Confagricoltura Campania. Tutti elementi che stando alle parole del rappresentante regionale porteranno all’inevitabile impoverimento delle aziende che saranno costrette a licenziare i lavoratori, se non si mette riparo. Sarebbe utile immaginare dunque un nuovo metodo. “Confagricoltura è un’associazione aperta, ma per introdurre nuovi modelli logistici ci vuole tempo. Intanto dovremo affrontare la campagna estiva con persone diverse e immaginiamo di reintrodurre i voucher per lavorare nei campi in Campania e favorire una assunzione più semplice degli stagionali”.

L’EMERGENZA RIDUCE LA SCELTA DEL CONSUMATORE. Il distanziamento sociale introdotto dal Governo per fronteggiare il rischio dei contagi ha di fatto limitato le opportunità dei cittadini anche sul rifornimento dei generi alimentari e quindi dell’ortofrutta. “Si vendono patate, arance e scatolette di pomodorini, ma i prodotti imbustati sono trascurati. Frutta e verdura si vendono non solo ai mercati rionali, ma anche alla grande distribuzione e all’estero, suddividendo le quote in consumi. Se il consumo interno resta sempre lo stesso – e non è così- la merce invenduta diventa eccedenza” argomenta il presidente. Secondo le stime di crescita sul comparto, l’agricoltura produrrà l’8% in meno di Pil e al momento nè i tecnici, nè gli addetti ai lavori riescono ad indicare un nuovo modello da adattare all’emergenza sanitaria. “Ad oggi bisogna consentire alle aziende di non morire: anche in assenza di fatturato, l’importante è che non licenzino i dipendenti. Non sappiamo se la liquidità ci arriverà dal mercato o da un sostegno del Governo, ma qui si apre un nuovo interrogativo: dovremo fare fronte alle maglie della burocrazia o alla indisponibilità delle risorse?” conclude.

Teresa Bellanova, Ministrpo della Agricoltura

UNA LISTA NAZIONALE PER CHI VUOLE LAVORARE IN AGRICOLTURA. Il Ministro per le Politiche Agricole Teresa Bellanova sta pensando di «agevolare il reperimento della manodopera in agricoltura» con una lista di iscrizione virtuale «per chiunque voglia proporsi sul lavoro». Potrebbe essere gestita a livello ministeriale e condivisa con il ministero del Lavoro, le Regioni, i centri per l’impiego e le organizzazioni agricole. L’ipotesi è stata avanzata dal Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova in un incontro in video conferenza con gli Assessori regionali, indicando la strategia su diversi temi agricoli, in vista dei nuovi provvedimenti economici del governo.


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