«Congelare i tributi ai negozi in Irpinia», Confesercenti: 21mila sono chiusi

Il presidente provinciale dell'Associazione di Avellino Giuseppe Marinelli scrive ai sindaci. Sollecita lo stop della Tari e delle imposte su pubblicità e suolo pubblico

Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino

Confesercenti scrive ai sindaci chiedendo di «congelare i tributi ai negozi in Irpinia». Il responsabile Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino, spiega che «molte attività commerciali rischiano di chiudere definitivamente, a causa degli effetti determinati dall’emergenza Coronavirus». Per questo, «proponiamo, pertanto, che vengano azzerate le imposte comunali per tutto l’anno 2020», scrive Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino.

«Tra i tanti problemi che gli esercenti sono costretti ad affrontare in questa fase di crisi c’è infatti quello dei costi relativi all’occupazione di suolo pubblico, Tari ed imposta comunale sulla pubblicità, che continuano inesorabilmente a generarsi nonostante la chiusura», prosegue il rappresentante dell’associazione di categoria. Si tratta di «una situazione che, in assenza di introiti, diventa insostenibile. Per tali ragioni, abbiamo deciso di scrivere ai 118 sindaci della provincia di Avellino, chiedendogli l’emanazione di appositi provvedimenti di azzeramento di questi tributi per l’anno in corso, per le attività chiuse a seguito del decreto legge del governo nazionale, che in tutta l’Irpinia sono circa 21.000». A questo punto, avendo chiarito le ragioni che impongono di «congelare i tributi ai negozi in Irpinia», Marinelli attende «segnali concreti da parte delle amministrazioni locali, a sostegno degli esercizi commerciali, anche perché finora dai diversi livelli istituzionali sono venuti molti annunci, ma poche misure di intervento realmente praticabili».


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