De Luca vieta le passeggiate in cortile. Il Ministro: tutti a casa (almeno) fino al 13 aprile

Appello del Governatore ai cittadini sul rispetto rigoroso delle ordinanze: in Campania si esce solo per fare le spese, acquistare medicinali o necessità. Monito al Governo: non allenti la stretta sugli spostamenti o i contagi saliranno

De Luca vieta le passeggiate in cortile e chiede ai genitori di non condurre i propri figli nelle vicinanze dell’abitazione. L’appello del Governatore arriva proprio mentre il Ministro informava il Senato che son state confermate tutte le limitazioni tutti (almeno) fino al 13 aprile, lasciando intendere che senza un vaccino o una cura efficace non sarà possibile tornare alla normalità.

Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca

«NO ALLE PASSEGGIATE SOTTO CASA», MONITO AL GOVERNO. «Rivolgo il mio appello al Governo nazionale perché confermi in maniera chiara e forte l’obbligo per tutti di rimanere a casa, salvo che per l’acquisto di beni alimentari o di medicinali», ha affermato il Governatore con una nota. «Rinnovo il mio appello accorato ai nostri concittadini perché rispettino rigorosamente l’ordinanza regionale che vieta le uscite. Sappiamo bene tutti noi quanto sia grande e pesante l’impegno richiesto. Ma sarebbe un delitto vanificare i sacrifici fatti in queste settimane abbandonandosi ora a comportamenti irresponsabili». Per Vincenzo De Luca il problema principale è garantire il controllo della distanza sociale. «Se in un quartiere escono cinquecento genitori con bambini al seguito, chi controlla il distanziamento di almeno un metro tra genitore e genitore, fra bambino e bambino? Chi controlla che la passeggiata avvenga nelle vicinanze dell’abitazione? Chi controlla che l’uscita duri un’ora e non una mattinata? Chi controlla i motivi di necessità? Non oso neanche immaginare quello che succederebbe in queste condizioni, nel fine settimana di Pasqua. Sarebbe come dare il via libera a tutti: una tragedia».

IL RISCHIO DI PERDERE IL CONTENIMENTO. Per questo Vincenzo De Luca vieta le passeggiate in cortile alle famiglie. Scendere per strada anche nei pressi della propria casa avrebbe potrebbe portare ad «una riesplosione del contagio tra due settimane, dopo l’incubazione del virus. E così, anziché ridurre il calvario di questi giorni, lo si prolunga all’infinito con un danno incalcolabile per la salute dei cittadini. Mentre si lavora al rilancio graduale dell’economia, si farebbe ripiombare l’Italia nell’emergenza più drammatica. E questo ancora di più al Sud, dove arriva solo ora l’onda forte del contagio, e dove si è riuscito a stento a governare l’ondata dei rientri dal Nord. Anziché dare respiro ai bambini e agli anziani, rischiamo di doverli tenere chiusi in casa a giugno e a luglio! Questa sì sarebbe una tragedia». Per questi motivi, ha proseguito, «ribadisco che in Campania è assolutamente vietato uscire per strada, al di là dei casi consentiti».

«CONTANO LE ORDINANZE, NON LE CIRCOLARI», L’AMMONIMENTO AI CITTADINI. De Luca assicura che in Campania si osserveranno le regole con rigore. «Chiarisco che le Forze dell’Ordine sono tenute a far rispettare le nostre ordinanze, pena comportamenti omissivi o elusivi dell’ordine dell’autorità sanitaria. Le ordinanze hanno valore di norma obbligatoria. Le ‘circolari’ interpretative assolutamente no». E conclude: «Vorremmo poter lavorare senza elementi di disturbo e di confusione, per tutelare seriamente la salute dei nostri cari, come si sta facendo pur tra mille difficoltà. E vorremmo definire in questa settimana un imponente Piano regionale di sostegno sociale alle fasce deboli, e di sostegno economico alle attività produttive e professionali».

Robero Speranza, Ministro della Salute

IL GOVERNO PROROGA TUTTE LE MISURE FINO AL 13 APRILE. Nel frattempo il Governo ha pro0rogato fino al 13 aprile tutte le misure che limitano le attività e gli spostamenti delle persone. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lo ha annunciato durante la sua informativa al Senato, mettendo in guardia dai facili ottimismi. «Non si possono vanificare i sacrifici fatti», ha avvertito, con riferimento alle valutazioni ottimistiche sui nuovi dati statistici dell’epidemia in Italia. «Non dobbiamo confondere i primi segnali positivi con un segnale di cessato allarme. La battaglia è ancora molto lunga e sbagliare i tempi o anticipare misure sarebbe vanificare tutto».


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