“Per i disabili nessuna tutela”. Carifano del Centro Giada scrive a Nina Daita

Il presidente dell'Associazione Genitori con Disabilità chiede alla rappresentante della Cgil di farsi portavoce delle gravi difficoltà che stanno affrontando le famiglie in questa emergenza sanitaria, sia dal punto di vista economico che dei servizi

“Per i disabili nessuna tutela”. Il presidente dell’Associazione di Volontariato Genitori di Disabili “Giada” Michele Carifano scrive una lettera aperta a Nina Daita della Cgil Nazionale, per esprimere i gravi timori che avvertono le persone con disabilità, “gli invisibili della società” che non sono stati menzionati nelle settimane precedenti da alcun provvedimento di sostegno. Di seguito il contenuto della lettera che pubblichiamo integralmente.


Cara Nina,

Sono Michele Carifano, padre di un ragazzo con disabilità e Presidente di Un’Associazione. La nostra conoscenza risale a pochissimo tempo fa, avvenuta in un incontro tematico sulla disabilità a Teora. Credo, in cuor mio, di essere stato molto fortunato ad incontrarti. Ho scorto in te, una persona sincera e leale, una degnissima portavoce dei problemi legati alla disabilità. Mi rivolgo a te per esprimerti l’ulteriore sconforto da me provato a seguito degli ultimi provvedimenti legislativi (Covid 19), in cui speravo di trovare non norme a favore, ma semplicemente a tutela di tutte le persone affette da disabilità in genere, gravi o neurologiche (Down, Autistici, Asperger, Williams, Paraplegico, ecc.), che hanno bisogno di 24 ore su 24 di assistenza e, in molti casi, di un ambiente familiare o sociale condito di meno imprevisti possibili, in quanto ogni avvenimento nuovo potrebbe scatenare in loro forti disagi o reazioni neurologiche incontrollate o incontrollabili.

Ti chiedo non una risposta, ma un aiuto, per capire come posso tranquillizzare e dare risposte alle richieste che in questi giorni mi vengono sottoposte da persone con disabilità e dalle loro famiglie. Ti riporto quindi alcune questioni e testimonianze che ho raccolto. “Sono una donna paraplegica, di anni 57, figlia di madre molto anziana. Ho bisogno di sostegno h24. Essendomi venuto a mancare il supporto di amici e volontari, visti i provvedimenti restrittivi dalla norma, sono costretta ad essere ostaggio e prigioniera sia dal Covid 19 che della mia badante, la quale ha giustamente richiesto compensi maggiori. Percepisco ‘invalidità civile più accompagno, circa 800 euro mensili. Come farò o come potrò fare ad assicurarmi e per quanto tempo potrò garantire alla badante ciò che le spetta? Lei perderà il lavoro, io la badante, quale sarà il mio destino?”. E poi ancora. “Sono un genitore di un ragazzo Autistico. Vista la carenza di idonei DPI necessari a tutelarsi dall’infezione (da Covid 19), ormai e sin dall’inizio merce rara, se non rarissima, a quale santo mi dovrò rivolgere se uno della famiglia o mio figlio stesso dovesse essere affetto da contagio? Vista la grossa difficoltà di gestione che lui comporta, in caso di ricovero, a chi affiderò mio figlio? E se mio figlio stesso dovesse essere contagiato, a chi lo affiderò e chi si prenderà cura di lui? Presso quale Struttura Sanitaria?”.

Per i disabili nessuna tutela. In provincia di Avellino ogni giorno si legge di grosse lamentele da parte di sanitari e addetti, per mancanza di idonei DPI. L’Ospedale Moscati al collasso; l’ospedale di Solofra è praticamente chiuso o non capace di far fronte all’emergenza in atto; l’ospedale Frangipane di Ariano Irpino vive la crisi in prima persona, e sugli ospedali di Sant’Angelo dei Lombardi e Bisaccia girano non si hanno notizie certe sui servizi. Una cosa è certa: i reparti esistenti sono allo sbando e allo sbaraglio, con sanitari in quarantena, chi sottoposti a tampone e chi ancora no. I politici regionali irpini, e non solo, sono silenti; parla solo il Governatore e nel frattempo si racconta la bella favola che va tutto bene. Nelle zone interne i contagi sono in evidente aumento, colpiscono qua e là, e sono protetti dalla riservatezza del caso. A chi sono affidate le indagini dei probabili contatti? Ci dobbiamo assicurare la protezione di qualche santo? Al buon cuore di qualche volontario o alle magnificenze elettorali di qualche sindaco o amministratore che qua e là prendono iniziative estemporanee? Molte volte la dignità è infinita, anche e soprattutto in persone con disabilità o famiglie con disabili. Cercare di arrangiarsi in questo preciso momento, potrebbe essere dannoso sia per se stessi che per il resto della collettività. Si tenta o si fa finta di porre rimedi ma crediamo che non ci sia più il tempo di mettere il carro davanti ai buoi. Vorrei ricordare ai signori Legislatori, che oltre agli interessi economici elettorali, le Partite Iva, i lavoratori dipendenti privati e pubblici, i giovani, gli studenti, i laureandi, i cittadini onesti e disonesti, nella società c’è anche una grossa percentuale di gente invisibile: persone con disabilità che hanno diritto ad una possibilità, la vita. Nina, potresti essere tu la nostra salvatrice. Aiutaci.

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