Test rapidi in Irpinia: intesa fra Provincia, Medici e Comuni

OBIETTIVO: INDIVIDUARE GLI ASINTOMATICI DEL CORONAVIRUS. Domenico Biancardi e Francesco Sellitto hanno siglato un protocollo d'intesa per uno screening ampio sulla popolazione per il contenimento del Coronavirus. "Da lunedì partiranno gli ordini per l’acquisto dei primo blocco di 3mila e 500 kit da distribuire ai medici di base, i quali a loro volta saranno in contatto con i sindaci"

Tamponi per l'esame del Covid-19

Sui test rapidi in Irpinia intesa fra Provincia- Medici e Comuni: lunedì si parte. Quasi tutti i Comuni irpini e i Centri Operativi Comunali hanno aderito alla proposta avanzata da Provincia di Avellino e Ordine dei Medici di effettuare test in vitro veloce e verificare il contagio del Covid-19 su uno spettro più ampio della popolazione residente. L’obiettivo è trovare pazienti asintomatici da destinare all’isolamento domiciliare fiduciario in caso di riscontro positivo. La Provincia presieduta da Domenico Biancardi ha firmato da poche ore il protocollo d’intesa con l’Ordine dei Medici guidato da Francesco Sellitto, che prevede le linee guida generali e le attività che i medici di base dovranno seguire in collaborazione con i Sindaci, indicati come autorità sanitarie nei territori di loro competenza. “Già da lunedì partiranno gli ordini per l’acquisto dei primo blocco di 3mila e 500 kit che verranno distribuiti ai medici di base, i quali a loro volta saranno in contatto con i sindaci per organizzare le attività consequenziali” ha comunicato agli amministratori il Presidente Biancardi.

Domenico Biancardi, Presidente della Provincia di Avellino

Mentre la Provincia si impegna a sostenere gli oneri derivanti dall’acquisto del kit Test Rapido in Vitro, assumendo il ruolo di coordinamento dell’iniziativa, l’Ordine dei Medici dovrà distribuire i kit ai medici di base ed ai pediatri negli ambiti comunali aderenti. Il documento siglato cita espressamente che “il virus rappresenta un rischio biologico generico, per il quale occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione al fine di provvedere ad un effettivo ed efficace contenimento delle proprietà di contagio del nuovo Coronavirus”. Si sottolinea che “l’evolversi della diffusione dell’epidemia ha determinato una emergenza di sanità pubblica” e “che occorre sostenere tutte le attività che possano potenziare la prevenzione, la preparazione e la risposta operativa all’emergenza, nonché il superamento della stessa”. L’intenzione dell’Ordine dei Medici e quindi della Provincia è quello di individuare in maniera precoce i soggetti a rischio- anche non affetti da tutti i sintomi- partendo da una campagna di prevenzione.

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, Sellitto

“Allo stato, i protocolli diagnostici escludono la verifica dei soggetti asintomatici e limitano le verifiche ai soggetti che presentano sintomi” puntualizza il protocollo, “ed è oramai conclamato che i pazienti asintomatici da Covid-19 siano in grado di trasmettere il nuovo Coronavirus e che occorre mettere in campo tutte le attività per avviare uno screening più ampio, al fine di ridurre contagio ed evitare il propagarsi del virus. A tal fine appare utile ricorrere a metodologie diagnostiche che, sebbene, ancora in fase di validazione scientifica, garantiscono risultati analitici in tempi brevissimi” continua. Il test rapido nulla ha a che vedere con il tampone, nè con altre attività diagnostiche previste dai protocolli ufficiali, a cui sarà sempre necessario attenersi per accertare la diagnosi. “L’implementazione del test rapido è da intendersi quale supporto aggiuntivo, ai protocolli diagnostici ufficiali, e come elemento di tutela della popolazione locale” chiarisce il documento.

Medici di base in prima linea contro il Covid-19

OGGETTO E SCOPO DEL PROTOCOLLO D’INTESA. Il protocollo favorisce lo screening mirato attraverso il test rapido ed è previsto per tutti coloro i quali clinicamente, da almeno 3-5 giorni, manifestano una sintomatologia suggestiva da infezione da Covid-19 (febbre > 37,5, tosse, sintomi da raffreddamento, astenia, etc…) e per tutti coloro che sono venuti in contatto sebbene asintomatici. In ogni caso è necessaria la richiesta del: medico di medicina generale; Pediatra di libera scelta; Medico di continuità assistenziale; Medico specialista ambulatoriale. Il test è effettuato o in locale idoneo, oppure, qualora si ritenga necessario, a domicilio dell’interessato. Il test rapido fornisce solo un risultato del test di screening. La verifica per il definitivo accertamento della presenza nell’individuo dell’infezione da Covid-19 dovrà, comunque, essere eseguita dalle strutture pubbliche competenti. Il test rapido è effettuato a mezzo di goccia di sangue per riscontrare la presenza di anticorpi IgM e IgG anti-Covid-19. L’operazione è condotta da personale medico che ne valida l’esito. Il kit è composto di pungidito con cassettina reagente. La finalità dell’accordo infine, è il contenimento del contagio virale del Coronavirus, l’isolamento dei soggetti risultati positivi al test rapido, attraverso il periodo di quarantena obbligatorio (minimo 14 gg.), e la tempestiva e necessaria comunicazione all’Asl per l’assistenza clinico-sanitaria e il definitivo accertamento dell’infezione da Coronavirus da eseguire nelle strutture pubbliche competenti.


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