Rischio contagio di Covid-19 al lavoro, Uilm chiede tamponi nelle aziende

Il segretario Gaetano Altieri esprime «fortissima preoccupazione per la grave situazione che si è determinata per l’epidemia in corso» per i lavoratori

La Uilm teme il rischio contagio di Covid-19 al lavoro. Il segretario Gaetano Altieri chiede tamponi nelle aziende aperte ora, a maggior ragione anche in quelle che potrebbero aprire se non si rinnoverà la sospensione stabilita dal Governo per contenere l’espansione dei contagi. «La Uilm esprime una fortissima preoccupazione per la grave situazione che si è determinata per l’epidemia in corso», si legge in un comunicato.

Gaetano Altieri, della Uilm Avellino

«L’aumento dei casi positivi in costante aumento sta creando preoccupazioni legittime tra i lavoratori che hanno timore a recarsi a lavoro», in vista della possibile ripresa. «La maggior parte delle fabbriche sono in cassa integrazione fino al 3 aprile e alcune intendono riavviare le attività già il 30 marzo p.v., procedura consentita in quanto rientranti tra quelle strategiche per il  Paese  così come contemplato con codice ateco nel DPCM del 22 Marzo». Per queste ragioni, di fronte al rischio contagio di Covid-19 al lavoro, «diventa a nostro avviso indispensabile richiedere ad ogni azienda di questo territorio di organizzarsi al fine di fare i test/tamponi ad ogni lavoratore, oltre che a rispettare il protocollo sulla sicurezza», propone Gaetano Altieri. «Ciò consentirebbe di restituire quel minimo di serenità ai lavoratori che purtroppo dovranno convivere con questo rischio per molti mesi». Su questo tema. conclude il segretario della Ulm IrpiniaSannio «ci aspettiamo un forte impegno da parte di Confindustria affinché sostenga questa proposta e si attivi per favorire tali procedure in tutte le aziende del nostro territorio».

L’area industriale di Pianodardine immersa nella Valle del Sabato

LEGGI ANCHE:

Un’impresa irpina su 2 è ferma per il Covid-19: a casa 32.840 addetti. Camera di commercio: diamo aiuto col credito

L’emergenza Covid-19 ferma (in parte) l’industria. Ecco cosa

ARTICOLI CORRELATI