Distretti del Cibo in Campania, l’elenco degli irpini ammessi ai fondi

La Direzione Generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali ha esaminato le 29 istanze pervenute entro il termine fissato al 20 gennaio scorso. Pubblicata la graduatoria ora si passa alla costituzione dei distretti con atto pubblico, che dovranno avvenire entro e non oltre novanta giorni dal provvedimento di accoglimento dell’istanza

Acqua, olio, castagna e vino: ecco l’Irpinia dei Distretti del Cibo in Campania ammessi al fianziamento dalla Regione. Con decreto numero 31 del 7 febbraio scorso la Direzione Generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali, affidata a Filippo Diasco, ha approvato gli elenchi dei distretti del cibo che otterranno i fondi. Il documento chiarisce che entro la data di scadenza fissata al 20 gennaio scorso, sono pervenute 28 istanze per l’individuazione dei distretti del cibo, e che l’elenco delle istanze dei non ammessi cita soltanto tre esclusioni.

Gli uffici della Regione Campania ad Avellino

I DISTRETTI DEL CIBO IRPINI. La provincia è presente con un suo ‘distretto a maglie larghe’, comprensivo di molteplici Sistemi Territoriali di Sviluppo presenti sul territorio, ma anche in distretti che intersecano Sts di altre province e fondano la peculiarità su produzioni tipiche territoriali, vediamoli. La prima candidatura dell’elenco giunta agli uffici in ordine di tempo è quella del Distretto rurale nel territorio delle acque proposto dagli Sts Partenio, Terminio Cervialto, Valle dell’Ufita e Alta Irpinia. A seguire, l’Irpinia è presente con il distretto “Colline salernitane Dop e Colline dell’Ufita Dop- L’oro della Campania” sull’olio extravergine di oliva Colline Salernitane Dop e Colline dell’Ufita Dop. In graduatoria anche il distretto delle “Castagne e marroni della Campania” candidato dalla castagna di Montella Igp, marrone/castagna di Serino Igp, marrone di Roccadaspide Igp, e castagne e marroni Pat. Infine, risulta nell’elenco l’approvazione del “Distretto agroalimentare di qualità Vini d’Irpinia” candidato da Taurasi Docg (Prodotto Pivot), Greco di Tufo Docg e Fiano di Avellino Docg.

La castagna è una delle eccellenze tradizionali della provincia di Avellino

DISTRETTI DEL CIBO IN CAMPANIA, ITER E CANDIDATURE. Le candidature provenienti dai territori campani hanno risposto al bando regionale per l’individuazione e il riconoscimento di distretti che fanno riferimento a “sistemi produttivi locali caratterizzati da una elevata concentrazione di piccole e medie imprese agricole e agroalimentari”; oppure a “sistemi produttivi locali anche a carattere interregionale, caratterizzati da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari, nonché da una o più produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa europea, nazionale e regionale”. Dopo numerosi incontri concertativi e trasversali sul territorio, l’Irpinia dei distretti del cibo è riuscita a caratterizzarsi per le sue specificità. “La numerosità di proposte di individuazione e il forte coinvolgimento registrato” ha imposto “all’amministrazione di operare una selezione delle proposte in termini di qualità dei contenuti ed in termini di rappresentatività della proposta, anche in relazione alla realtà complessiva del mondo rurale e del comparto agroalimentare campano”, si legge nella nota a corredo dell’elenco. Si è resa quindi necessaria, “ai fini del riconoscimento, una ridefinizione dei limiti minimi dei parametri utilizzati nella fase di individuazione, appunto in termini di rappresentatività e di completezza delle proposte”.

ORA SI PASSA ALLA COSTITUZIONE DELL’ATTO GIURIDICO A CARICO DEI SOGGETTI COSTITUENTI. Ora si dovranno concretizzare gli accordi. Il distretto è costituito con atto pubblico, entro e non oltre novanta giorni dal provvedimento di accoglimento dell’istanza di individuazione, ha natura di soggetto giuridico di diritto privato ed è iscritto nel registro prescritto dalla normativa statale per la forma giuridica associativa o societaria scelta. Nella scelta della forma giuridica occorre tenere conto della funzione del distretto che è soprattutto programmatoria e di raccordo tra imprese, enti pubblici e società civile ed è finalizzata alla promozione dello sviluppo dei territori e dei loro sistemi produttivi. Se il distretto prevede la partecipazione di amministrazioni pubbliche, la scelta della forma societaria impone il rispetto delle prescrizioni del Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 175 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica). Le spese per la costituzione del distretto sono a carico dei soggetti costituenti.

I vigneti del Greco di Tufo

IL CONVEGNO AD AVELLINO NEL DICEMBRE SCORSO. I distretti del cibo sono stati presentati come “opportunità per le aree interne”, nel corso dell’incontro promosso dalla Regione Campania lo scorso 5 dicembre ad Avellino, presenti le associazioni di categoria, ma anche enti e imprese locali. Nell’occasone intervennero Francesco Todisco, consigliere delegato alle Aree Interne, il funzionario della Regione Domenico Liotto tecnico dell’area Snai, Ferdinando Gandolfi responsabile della misura 3 del Psr Campania, Giuseppe Marotta pro-rettore dell’Università del Sannio e Nicola Caputo, consigliere delegato all’Agricoltura. Il focus servì ad approfondire con gli addetti ai lavori l’importanza e l’utilità dei distretti del cibo, che raccolgono e uniscono i distretti rurali e i distretti agroalimentari di qualità.


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