Confimprenditori contro il registratore telematico: penalizza i più deboli

Il Vicepresidente nazionale dell'Associazione Gerardo critica l'introduzione del controllo online della fatturazione commerciale ritenendola gravosa per esercenti e artigiani. Riserve anche sul pagamento elettronico obbligatorio delle spese deducibili

Confimprenditori contro il registratore telematico. il Vicepresidente della associazione, Gerardo Santoli, ritiene la misura penalizzante per le piccole attività. «Lo Stato ingrato ancora una volta colpisce artigiani, commercianti e pensionati», scrive in una nota. Di seguito il testo integrale


Registratore telematico e detrazioni, i conti non tornano

di Gerardo Santoli | Vicepresidente nazionale di Confimprenditori

Gerardo Santoli, Vicepresidente di Confimprenditori

Ancora una volta è sempre di più lo Stato colpisce chi crea lavoro e i più deboli. Da una parte costringe gli esercizi commerciali  e gli artigiani ad acquistare un registratore di cassa telematico per comunicare tempestivamente all’Agenzia delle Entrate tutti i loro incassi. Una spesa a carico di chi lavora, che non combatte la vera evasione anzi e l’ennesimo colpo basso di uno Stato nemico della piccola impesa. Un apparecchio del genere costa dai 600 ai mille euro, poi occorre obbligatoriamente la rete internet ovviamente con contratto aziendale intorno ai 100 euro al mese e per finire ogni anno bisogna pagare il bollino del registratore. Ecco perché le piccole attività stanno scomparendo e i nostri paesi morendo a vantaggio della grande distribuzione. Ovviamente oltre che prendersela con chi fa impresa lo Stato non dimentica di colpire i pensionati. Da quest’anno per aver diritto alle detrazioni fiscali è obbligatorio pagare con modalità tracciata (Pos, assegno o bonifico).  Al fine di ottenere il rimborso in dichiarazione il contribuente dovrà consegnare anche la ricevuta del pagamento tracciabile e quindi vietato il pagamento in contanti per esempio per le spese  del dentista, visite specialistiche, veterinarie, addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza, abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico, ecc.. Ancora una volta lo Stato dimentica che la maggior parte dei contribuenti che presentano il 730 sono  pensionati. I quali quasi tutti hanno la carta libretto di Poste che è gratuita ma che non funge da Bancomat. I pensionati quindi saranno costretti ad aprirsi un conto corrente.  Come far capire al legislatore che chi non emetteva prima lo scontrino di certo non comincerà a farlo ora e chi non chiedeva prima la fattura figuriamoci se lo farà ora visto che sarà impossibile da scaricare.


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