Borrelli a San Martino e in Valle Caudina: lo Stato metterà al sicuro le popolazioni

L'IMPEGNO ANCHE A CELZI DI FORINO, ALLE PRESE CON «IL FENOMENO DELL'ACQUA ALTA». Il Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione civile in Campania con il Vicepresidente regionale Fulvio Bonavitacola per un sopralluogo nei luoghi duramente colpiti dal nubifragio del 20 dicembre scorso. Verso un nuovo piano preventivo

Il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli a San Martino e in Valle Caudina questa mattina ha assunto impegni precisi con le istituzioni regionali e locali. «Lo Stato metterà al sicuro le popolazioni, scongiurando il rischio di nuove tragedie come quelle che in un recente passato  si sono registrate a Quindici e Sarno». Dopo la frana che ha messo a repentaglio la vita di centinaia di persone nel cuore di San Martino, colpendo con esondazioni e frane anche Cervinara, il Capo della Protezione Civile Borrelli si è reso conto direttamente dei danni, durante il suo sopralluogo al fianco del Vicepresidente della Giunta della Campania, Fulvio  Bonavitacola. Accompagnato dal Sindaco Pasquale Pisano, presenti il Prefetto di Avellino Paola Spena, la Responsabile Regionale e il Direttore Generale della Protezione Civile, Roberta Santaniello e Italo Giulivo, Angelo Borrelli ha constatato la criticità strutturale dei luoghi colpiti dalla frana, rilevando che i rischi tuttora esistenti vanno cancellati con opere importanti e urgenti di messa in sicurezza. Si tratta di un forte impegno in Campania, esteso al Sannio e alla Costiera Amalfitana, oggetto di ulteriori approfondimenti in giornata. Atteso dai cronisti al termine della visita, Borrelli ha accennato ad una serie di interventi precisi, segno di una refutazione precisa già ricevuta dagli organi tecnici della Protezione Civile regionale. Va messa in sicurezza la montagna, vanno canalizzati i flussi idrici verso valle, deviandone il corso rispetto al popoloso centro abitato. Il Capo della Protezione Civile ha parlato con chiarezza.

Il Capo della Protezione Civile è accanto al sindaco di San Martino Valle Caudina Pasquale Pisano, durante la visita nei luoghi alluvionati

Il Piano di Protezione Civile elaborato dopo la tragedia alluvionale del 1998 a Sarno e Quindici e dopo gli eventi che coinvolsero Cervinara, va rivisto, anche alla luce del progresso tecnico e tecnologico intercorso. Soprattutto, ha sottolineato Borrelli, servono sistemi in grado di allertare le istituzioni e i cittadini quando un pericolo si avverte all’orizzonte. Quindi, opere strutturali di consolidamento a monte, interventi preventivi tecnologicamente avanzati per mettere in salvo la popolazione quando e se qualcosa di non prevedibile dovesse profilarsi, creando le condizioni dell’emergenza. Particolarmente sensibile al tema degli interventi di struttura il Sindaco di Forino, che ha rappresentato la condizione ‘lagunare’ che Celzi di Forino vive ad ogni precipitazione temporalesca più sostenuta. Anche Forino ha la sua acqua alta, il concetto espresso. Anche il Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, ha chiesto con forza stanziamenti straordinari per affrontare il risanamento dei luoghi colpiti, dicendosi pronto come governo della Campania a realizzare le grandi opere necessarie.

Borrelli a San Martino e in Valle Caudina: lo Stato metterà al sicuro le popolazioni

LIBERARE I FIUMI DALLA PRATICA DELLA CANALIZZAZIONE ARTIFICIALE SOTTERRANEA.  Il briefing è stato fatto nei pressi del Municipio, nella piazza che a causa dell’onda d’urto provocata dalla massa d’acqua spinta a valle dalla frana è esplosa, provocando l’evacuazione di 300 persone, l’allagamento di decine e decine di vani, locali commerciali, scantinati e cantine, tuttora segnati dal fango e dai detriti. Presenti all’incontro i sindaci dell’area colpita dagli eventi del 20 dicembre scorso per fare il punto sui provvedimenti da attuare. A pochi metri dalle acque ormai scoperte, il Capo della Protezione Civile non ha nascosto la necessità di pensare ad un progetto nazionale per liberare i fiumi dai canaloni sotterranei. Si tratta di una pratica diffusissima, scaturita dalla esigenza di riammagliare i tessuti urbani tanto a Milano come a San Martino Valle Caudina.

Borrelli a San Martino e in Valle Caudina: lo Stato metterà al sicuro le popolazioni. Il fiume Caudino tornato alla luce nella piazza XX Settembre

Angelo Borrelli ha constatato i danni provocati dalla esondazione dei fiumi Caudino e Isclero, acquisendo un dettagliato rapporto dal Prefetto a proposito dell’allagamento in gran parte di Celzi di Forino, letteralmente sommersa dall’acqua, dal fango e dai detriti, con un centro della frazione addirittura navigabile, grazie ai gommoni dei Vigili del Fuoco.

Frana a San Martino, la piazza allagata dopo la frana a monte

LEGGI ANCHE:

Nubifragi in Irpinia: 300 sfollati a San Martino Valle Caudina. Frane a Montoro e Forino

Frana a San Martino, 5 milioni di danni accertati

 

ARTICOLI CORRELATI