Frana a San Martino, 5 milioni di danni accertati

Tecnici al lavoro nella cittadina caudina per ripristinare i servizi essenziali e mettere in sicurezza il paese dalla frana originata sabato sul Monte Mafariello, in località Vallicelle. Nel frattempo il Comune si è trasferito presso la scuola media. Domani l'Arcivescovo officerà la messa di Natale tra gli sfollati

Da circa un’ora nella piazza di San Martino Valle Caudina è iniziata la perforazione in un altro punto per canalizzare il corso dell’acqua e per permettere alle ruspe di estrarre tonnellate di detriti che hanno cementato il “tappo” del fiume e che ha fatto letteralmente esplodere la piazza. Sul posto una stazione operativa dei vigili del fuoco arrivati dalla Puglia, con 10 uomini, così come preannunciato dal Governo, che si sta occupando anche del monitoraggio e del livello dell’acqua fra San Martino Valle Caudina e Cervinara, della verifica della sicurezza dei fabbricati, e dello sgombero delle abitazioni dove necessario. Questa mattina il primo sole dopo la frana a San Martino ha illuminato il centro storico devastato dall’acqua. E’ apparsa drammaticamente la misura dei danni ingenti provocati alla piazza, ma contenuti se si considera quale rischio ha corso la popolazione del centro caudino. La frana sul soprastante monte Mafariello, in località Vallicelle, stessa zona interessata dall’alluvione che venti anni fa interessò la Valle Caudina, insieme a Sarno e Quindici, ma nell’unico punto non provvisto di vasche di laminazione, ha riversato a valle una massa d’acqua risultata incontenibile per la condotta che attraversa il sottosuolo del paese. Servono investimenti immediati per mettere in sicurezza la cittadina a partire proprio dal Monte Mafariello. La Giunta comunale ha deliberato il fabbisogno immediato in 4 milioni ed 800 mila euro per i danni causati dall’alluvione. Gli atti sono stati già trasmessi al Consiglio regionale della Campania, per garantire le necessarie coperture. In queste ore a Napoli i passaggi formali  per l’impegno dei fondi, dopo che nella giornata di domenica il Governatore Vincenzo De Luca aveva già confermato al disponibilità dell’amministrazione a farsi carico dell’emergenza.

Frana a San Martino, dal Consiglio regionale i fondi. Tornano acqua e gas

TORNANO ACQUA E GAS, SI LAVORA ALLA MESSA IN SICUREZZA. Per porre rimedio ai danni provocati dalla frana a San Martino Valle Caudina lavorano senza sosta i tecnici della Protezione Civile, dell’Alto Calore Servizi, dell’Enel, tra gli altri, per ripristinare i servizi essenziali. Mentre procede la messa in sicurezza del centro storico, che viene liberato dalle acque portate dalla frana, i cittadini ritrovano gas e acqua, anche se per ora il consiglio dato all’utenza è di non bere l’acqua del rubinetto. Sono ore febbrili per cercare di restituire alla comunità una vigilia natalizia più serena, dopo le lunghe ore di paura di questo interminabile fine settimana.

L’ARCIVESCOVO ACCROCCA CON I FEDELI DI SAN MARTINO LA NOTTE DELLA VIGILIA DI NATALE. L’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca celebrerà la messa di Natale a San Martino Valle Caudina domani sera. In stretto contatto con il parroco, Salvatore Picca, la Diocesi non fa mancare la propria vicinanza soprattutto a chi è stato costretto a lasciare la casa. Domani sera alle 22,30 monsignor Accrocca celebrerà il Natale con gli sfollati e i cittadini del paese, in una atmosfera simile a quella raccontata da Giovannino Guareschi in un famoso racconto dedicato al Don Camillo. In tanti in queste ore stanno dando testimonianza di vicinanza e di solidarietà. Tra queste, il presidente del Rotary Club Valle Caudina, Umberto Asprino, con una lettera indirizzata ai Sindaci di San Martino Valle Caudina e Cervinara, ma anche il Sindaco della vicina Altavilla Irpina, Mario Vanni, con un messaggio pubblicato sul proprio profilo Facebook.

IL COC DI SAN MARTINO VALLE CAUDINA IN CONTATTO CON LA PREFETTURA DI AVELLINO. In queste ore è costantemente riunito il Coc, Centro Operativo Comunale, presso la scuola media. Gli uffici comunali provvisoriamente allestiti fuori sede sono in contatto con il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura, che sta coordinando le attività emergenziali nei Comuni colpiti dal nubifragio. Il Coordinamento ad Avellino riunisce
i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della Polizia Stradale, dei Vigili del Fuoco, della Regione Campania, della Provincia, dell’ANAS, dell’ENEL e della Croce Rossa Italiana.
«Il Centro Coordinamento Soccorsi segue ininterrottamente l’evolversi della situazione ed è in continuo contatto con i comuni, con i presidi locali delle Forze di Polizia e con gli enti gestori dei servizi», si legge in una nota.

ROSETTA D’AMELIO: URGENTE UN PIANO DI MESSA IN SICUREZZA PER LA CAMPANIA. Intanto a Napoli si è aperto il confronto sulle conseguenze dell’ultima ondata di maltempo, che ha messo a dura prova molte zone del territorio regionale in tutte le province. «La situazione è critica in tutta Italia, ma questo non ci conforta», ha osservato con un post su Facebook la Presidente del Consiglio Regionale Rosa D’Amelio. «Anzi, è la prova che serve un piano straordinario di manutenzione del territorio alla luce pure dei cambiamenti climatici, che rendono le piogge sempre più pesanti e i venti sempre più forti», si legge. Con una nota anche la Cgil della provincia di Avellino è intervenuta per chiedere interventi immediati. «È necessaria una mobilitazione delle istituzioni, un progetto condiviso, per lo stanziamento di risorse da destinare alla messa in sicurezza del territorio e manutenzione costante», ha scritto in una nota Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil Irpina. «Diverse zone della nostra provincia sono a rischio. Nelle ultime ore, come spesso accade, anche nella città capoluogo si registrano disagi. Da tempo si parla di intervenire per ridurre le criticità che si determinano con le estreme variazioni meteorologiche causate dai cambiamenti climatici del pianeta», ha concluso.


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