Whirlpool in Irpinia, 58 addetti su 154 rischiano la mobilità

Tavolo di crisi alla Provincia presieduto da Domenico Biancardi in vista del consiglio regionale di mercoledì a Napoli. Gli imprenditori di Sant'Angelo dei Lombardi, Montoro e Forino non si fidano della multinazionale americana

Whirlpool in Irpinia, 58 addetti su 154 rischiano la mobilità. Si tratta dei dipendenti della Scame Mediterranea di Sant’Angelo dei Lombardi, che dipende totalmente dalle commesse Whirlpool. Oltre ai 59 di Scame di cui 8 distaccati a Napoli per il Progetto Genesis- in fibrillazione i 60 della Pasell e 35 di Cellublok. “L’ultima parola spetta al Governo” commenta Lello Centoletti, direttore dello stabilimento altirpino. “E’ stata attivata la procedura di mobilità il 29 ottobre scorso, prima del retrofront di Whirlpool rispetto alla vendita degli stabilimenti di Napoli. Personalmente dubito che l’azienda resterà fino a marzo come ha annunciato” continua. “Intanto per i dipendenti della Scame si apre la procedura sui 75 giorni previsti dalla legge per consentire alle parti sociali e datoriali di raggiungere un compromesso. “Tutto dipenderà dalle decisioni di Whirlpool, ma io resto scettico e continuo ad avere forti dubbi sulla permanenza a Napoli. Credo che a Natale si chiuda”.

Whirlpool in Irpinia resta in attesa. Il parlamentino di Piazza Libertà non ha avanzato nessun Piano B per l’indotto industriale di Forino, Montoro e Sant’Angelo dei Lombardi. E’ stata approvata invece all’unanimità dei presenti, la proposta di redigere un documento in cui Confindustria Avellino, Enti Locali e sindacati chiedono alla Regione Campania e al Governatore Vincenzo De Luca di fare voti presso il Governo e il Ministero per lo Sviluppo Economico di omologare i tempi di discussione delle vertenze che riguardano l’indotto a quelle della “casa madre”. Il documento sarà inviato domani dagli uffici di Palazzo Caracciolo, alla vigilia del Consiglio Regionale monotematico chiesto dalle file di Forza Italia, e a cui sono stati invitati a partecipare il Presidente Biancardi, le istituzioni locali, i sindacati e gli imprenditori.

Ad Avellino intanto, gli addetti ai lavori hanno discusso della possibilità di correggere una stortura sulle vertenze aperte al Ministero dello Sviluppo Economico, che affronta le crisi delle aziende separatamente dall’indotto, alterando il quadro degli interventi da adottare. IL segretario della Cgil Avellino Franco Fiordellisi ha infatti sottolineato la necessità di omologare le crisi economiche e riconoscere l’ampliamento del tavolo delle grandi industrie alle piccole e medie imprese che dipendono al 100 per cento per le commesse. Una condizione che non vale solo per Whirlpool ma anche per la Fiat. L’incontro di oggi intanto, è stato promosso dal Presidente Domenico Biancardi, che nella sala Grasso di Palazzo Caracciolo ha visto la presenza degli amministratori comunali in cui insistono gli stabilimenti impegnati nell’indotto Whirlpool, imprenditori e sindacati, oltre a Rosanna D’Archi rappresentante di Confindustria Avellino.

“Le istituzioni non avanzano proposte, ma assecondano gli imprenditori. L’iniziativa della Provincia infatti è lodevole, così come sono certo che lo sarà quella della Regione Campania. Ma poi cosa succederà? Si sta discutendo di ammortizzatori sociali ma non è quella la strada. Le persone che vogliono lavorare si aspettano una soluzione non l’assistenzialismo. Non si parla di possibilità, e forse questo è l’aspetto più grave della vertenza. Dare lavoro a 60 persone di questi tempi è davvero coraggioso, ma noi non smettiamo di sperare” conclude.


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