Whirlpool chiude a Napoli il primo novembre. Conte: il governo difenderà la fabbrica. De Luca: ora tavolo di crisi

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli a Palazzo Chigi i vertici aziendali della multinazionale americana. Ribadita la posizione espressa già al Mise: «Riconversione o chiusura». I lavoratori hanno occupato pacificamente l'autostrada Napoli Salerno per protesta.

Whirlpool chiude a Napoli il primo novembre. Negativo l’esito del vertice di questa mattina a Palazzo Chigi, dove il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha incontrato con il Ministro dello Sviluppo Economico i vertici aziendali della multinazionale americana. L’azienda ha riproposto in maniera perentoria e non negoziabile la cessione del ramo d’azienda ad una società svizzera. Il Ministro Patuanelli ha spiegato ai cronisti che il governo è pronto a discutere di un cambio del prodotto, di fronte ad eventuali difficoltà di mercato: «Si può cambiare tipo di prodotto o cambiare fascia di gamma. Su questo c’è la massima disponibilità del governo a dare tutto il supporto», ha spiegato il ministro. Per Patuanelli il governo può intervenire con modalità diverse, ma il problema è la scelta unilaterale di Whirlpool, che deve essere ritirata. All’uscita dalla presentazione della “Relazione sulla ricerca e l’innovazione in Italia” curata dal Cnr, presso la Sala convegni del Consiglio nazionale delle ricerche a Roma, il Premier Giuseppe Conte ha spiegato la posizione del suo Esecutivo. In sostanza ha ribadito che gli accordi dell’ottobre 2019 dovranno essere rispettati. Non ha anticipato le mosse del Mise, ma ha chiarito che i posti di lavoro saranno garantiti. Con una lettera inviata nel pomeriggio, il Governatore Vincenzo De Luca ha chiesto al governo di concertare una azione congiunta a tutela dei posti di lavoro. “Appare indifferibile una verifica comune finalizzata alla individuazione di eventuali soluzioni alla gravissima crisi che coinvolge le strutture industriali campane”, si legge nella missiva indirizzata a Premier e Ministro. “A tal fine, si chiede l’urgente fissazione di un incontro finalizzato al puntuale approfondimento, con l’opportuno supporto tecnico di INVITALIA, in ordine alla attendibilità e sostenibilità del piano industriale della società interessata e ai possibili sblocchi della crisi”.

Whirlpool chiude a Napoli il primo novembre. Sit in degli operai in autostrada. Conte: il governo difenderà la fabbrica

WHIRLPOOL: IL GOVERNO NON VUOLE DISCUTERE LA RICONVERSIONE DEL SITO. Con una nota diffusa dopo l’incontro con il premier Giuseppe Conte, Whirlpool Emea «prende atto con grande rammarico della mancata disponibilità da parte del Governo a discutere il progetto di riconversione del sito». Secondo la multinazionale la riconversione «rappresenterebbe l’unica soluzione in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e la sostenibilità nel lungo periodo dello stabilimento di Napoli». L’azienda lascia aperta una porta. «Whirlpool EMEA tiene a ribadire la strategicità dell’Italia, dove sono impiegate circa 5.500 persone e dove l’Azienda ha realizzato investimenti significativi nel corso degli anni, arrivando a costruire la più forte presenza produttiva del settore», si legge ancora nella nota. «In questo contesto, Whirlpool confida nella continua collaborazione con il Governo italiano per supportare la propria forte presenza nel Paese e per garantire che gli investimenti rendano i propri impianti competitivi per il mercato».

Il Premier Giuseppe Conte e il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli durante l’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti della Whirlpool

WHIRLPOOL CHIUDE A NAPOLI, I LAVORATORI BLOCCANO L’AUTOSTRADA, POI TORNANO IN FABBRICA. Nel frattempo, l’eco della fumata nera al tavolo di Palazzo Chigi è arrivata ai lavoratori, che hanno bloccato l’autostrada Napoli-Salerno. Ci sono stati momenti di tensione, ma poi sono rientrati un fabbrica. Le maestranze seguono con le organizzazioni sindacali l’evoluzione della vicenda.

MURO CONTRO MURO, TREMANO GLI ADDETTI DELL’INDOTTO CAMPANO E IRPINO. Resta la distanza tra azienda e governo, con i primi che hanno da perdere i contributi ricevuti in base all’intesa del 2018, mentre l’esecutivo di Giuseppe Conte punta a non cedere un punto di principio che potrebbe aprire la strada ad altri disimpegni industriali a breve. Sullo sfondo resta il problema dei tanti lavoratori impegnati nell’indotto, duecento soltanto in Irpinia (a Sant’Angelo dei Lombardi, Montoro e Forino). Restano due settimane alla scadenza fissata da Whirlpool per un accordo in extremis.

NAPPI: GOVERNO NON SA GESTIRE, CONDIVIDO BOICOTTAGGIO PRODOTTI. Sulla vicenda è intervenuto anche Severino Nappi, Presidente Associazione Nord Sud. «Sono mesi che questo governo si esercita nel mostrare la faccia feroce sui giornali e in Tv,  ma i fatti dicono che Whirlpool va avanti per la sua strada», si legge. «Dobbiamo pensare che il governo della settima potenza del mondo non è in grado di fermare neppure la vendita di uno stabilimento in violazione di accordi ministeriali? Oppure il problema sono proprio loro, degli incapaci che si limitano a dichiarazioni rituali?», si chiede. «In ogni caso, i responsabili dell’azienda non pensino di poter fare come vogliono, infischiandosene delle ricadute dopo avere incassato per anni moltissimi soldi degli italiani. Se così fosse, come ha già proposto la Uil, allora è giusto lanciare una campagna di boicottaggio dei prodotti Whirlpool. Io sono d’accordo e sono, come sempre, al fianco dei lavoratori».


CONTE DOPO IL VERTICE: «IL GOVERNO SEGUE LA VERTENZA, ASSICUREREMO UN FUTURO AGLI OPERAI NELLA LORO FABBRICA»


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