Nella foto con Modestino Ferraro Responsabile Rfi: Francesca Casule Sopritendente Apab Salerno Avellino, Valentina Corvigno Presidente dell’Associazione Inlocomotivi, Consuelo Astrella dell’Associazione italiana patrimonio archeologico industriale, Emma Buondonno Assessore al Comune di Avellino

“Elettrificazione completa a dicembre” la metropolitana regionale Salerno Avellino Benevento prende forma, mentre si conferma la possibilità dell’allacciamento del terminal di Borgo Ferrovia all’Alta Velocità. Modestino Ferraro, Responsabile Rfi della Direzione Produzione Servizi per le Stazioni, ha confermato gli impegni di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Ferrovie dello Stato) per le Aree Interne della Campania e per la città di Avellino. Modestino Ferraro è intervenuto alla prima delle due giornate di studi promosse dalla Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino, dall’Associazione Inlocomotivi, dal Comune di Avellino, dalla Rfi, dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II, dall’Ordine degli Architetti di Avellino, dall’Ordine degli Ingegneri di Avellino, dalla Fondazione Fs. L’evento, che prende il titolo dalla celebrazione storica del terminal avellinese, “140 anni della Stazione di Avellino”, sta conseguendo il risultato principale a cui i suoi organizzatori puntavano: rendere visibile al pubblico, a partire dalle istituzioni, l’entità, la dimensione e la portata del cantiere ferroviario aperto oltre i cancelli del terminal. Nella sua storia lunga 140 anni, solo alla fine dell’Ottocento il trasporto su ferro è stato davvero protagonista della trasformazione economica, sociale e culturale di Avellino, quanto oggi sta per essere di nuovo in misura probabilmente maggiore. Solo grazie ai binari di una linea monumentale Avellino divenne capoluogo effettivo dell’Irpinia, unita dalla ferrovia del vino e dei castelli, la linea per Rocchetta Sant’Antonio. Se allora quel binario consentì alla città di diventare accessibile alle Valli del Sabato, del Calore, dell’Ofanto, giungendo al Calaggio e poi alla Puglia, oggi gli obiettivi sono l’integrazione nel circuito regionale, nazionale ed europeo. Subito si raggiungeranno Salerno città e campus universitario, quindi Benevento, ma anche Napoli. A seguire, Roma e Milano con l’Alta velocità, quindi le capitali europee. Le conseguenze sullo sviluppo di Avellino dal punto di vista urbanistico, logistico, economico, saranno di portata storica. Innanzitutto, cambierà la direttrice dello sviluppo espansivo. Per la prima volta dall’Ottocento, una porzione strategica di territorio avellinese connesso alla ferrovia storica tornerà alla città per essere utilizzato al servizio della concezione attuale del terminal: l’hub. Non ci sarà un luogo chiamato stazione, ma quartieri ferroviari con autostazione per il trasporto pubblico su gomma e polo intermodale di scambio per quello privato: nascerà l’hub.

I padiglioni dell’antica stazione ferroviaria di Avellino

RITORNO AL FUTURO, ESPANSIONE A EST. Dai padiglioni dell’antica stazione alle aree per i servizi, Avellino incontrerà dopo tanti decenni Atripalda e il raccordo autostradale per Salerno, destinato a confluire nella A2, la (Napoli) Salerno-Reggio Calabria. Un po’ come dire che Francesco De Sanctis e Fiorentino Sullo si ritroveranno ciascuno con la propria intuizione a dare impulso negli anni Venti del XXI secolo ad una Avellino che dopo duemila anni inverte la direzione della sua espansione, da nord ovest a sud est. Potrebbe sorgere qui quel centro direzionale integrato che dal 1969 al 1991 con Marcello Petrignani, dal 2003 al 2018 con Augusto Cagnardi, i piani urbanistici hanno previsto invariabilmente tra via Colombo e via Morelli e Silvati. Capitalizzando tante opportunità, dai vincoli monumentali della Soprintendenza alla Zes industriale per la logistica, dalla riconversione della bonificata ex Isochimica, alla rigenerazione urbana di Via Pianodardine-Via Francesco Tedesco-Corso Umberto I-Piazza Castello, Avellino può invertire nel suo perimetro orientale la tendenza al decremento demografico, con uno sviluppo edilizio ecologico ed energeticamente innovativo basato sulla sostituzione edilizia e sulla ricostruzione di ciò che dopo il terremoto del 1980 è stato lasciato come sterminata area di sedime.

Modestino Ferraro durante la giornata di studi sui 140 anni della stazione ferroviaria di Avellino

FERRARO: RFI MANTIENE GLI IMPEGNI. Grandi potenzialità, dunque, basate non su voli pindarici, ma sulle fondamenta di ferro, che Rfi sta realizzando con le risorse del Patto per la Campania, siglato presso la Prefettura di Napoli il 24 aprile 2016 dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Da quel documento ha tratto risorse e concretezza la elettrificazione della linea Salerno Avellino Benevento, che permette oggi al capoluogo irpino di progettare il suo futuro, ritrovandosi al centro di un disegno regionale di respiro nazionale. Da Rfi e dalla Soprintendenza Avellino riceve l’opportunità di riprendere e riutilizzare le infrastrutture storiche: servizio viaggiatori e merci, la rimessa delle locomotive, la piattaforma girevole e un vasto scalo merci. Dall’ingegnere Modestino Ferraro la conferma che Rfi mantiene l’impegno assunto con Governo e Regione, implementando anzi quel progetto, con l’allacciamento all’alta velocità su Codola (probabilmente per mezzo di una bretella). Rfi si pone come raccordatore strategico delle sinergie istituzionali necessarie a generare riflessi positivi interni alla città. “La elettrificazione sarà completata entro la fine dell’anno”, ha annunciato Ferraro. Negli interventi rispettivi, Francesca Casule Sopritendente Apab Salerno Avellino, Valentina Corvigno Presidente dell’Associazione Inlocomotivi, Consuelo Astrella dell’Associazione italiana patrimonio archeologico industriale, Germana Di Falco Assessore ai fondi europei, hanno dato disponibilità a fare la propria parte per rendere compiuta la sinergia per attuare il disegno delineato.

Il Sindaco di Avellino, Gianluca Festa, interviene alla giornata di studi sui 140 anni della stazione ferroviaria di Avellino

GIANLUCA FESTA: DA PORTA EST A POLO INTERMODALE DI INTERSCAMBIO DEL TRASPORTO PUBBLICO. Tocca al Comune di Avellino e alla filiera istituzionale coglierne le infinite possibilita. Ieri, sommando gli impegni assunti da Sindaco e Assessori nei due convegni, contemplando anche il focus su Borgo Ferrovia dopo l’Isochimica, l’Amministrazione ha promesso di realizzare nell’area del terminal il polo intermodale del trasporto pubblico e privato ferro-gomma. Il Sindaco Gianluca Festa intende ridisegnare il rapporto tra autostazione di via Colombo e stazione di Borgo Ferrovia, creando una interdipendenza funzionale tra i due terminal per i bus, a vantaggio della stazione ferroviaria, che consentirà agli utenti di scendere dal pullman (o dall’auto con parcheggi di scambio) per salire sul treno e viceversa.

Il Governatore Vincenzo De Luca

IL GOVERNATORE VINCENZO DE LUCA CONCLUDE LA DUEGIORNI. Nel tardo pomeriggio toccherà al Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, tirare le conclusioni, assumendo gli impegni del suo governo sulla ferrovia di Avellino Salerno e Benevento nel contesto della nuova agenda europea 2021-27.


La locandina del convegno promosso dall’Associazione Inlocomotivi ad Avellino per i 140 anni della stazione di Avellino

LA STAZIONE DI AVELLINO RITORNA AL FUTURO. CREDITS. Il programma della doppia giornata di studi sulla stazione di Avellino è stato curato dal Comitato scientifico e organizzativo composto da: Maria Cristina Lenzi, della Soprintendenza ABAP Salerno e Avellino; Lorena Battista, Servizio Strategico Europa Comune di Avellino; Giuseppina Cerchia,  Servizio Strategico Europa Comune di Avellino; Andrea Pane, Università degli Studi di Napoli “Federico II”;  Valentina Corvigno, Associazione InLocoMotivi; Consuelo Isabel Astrella; Università degli Studi di Napoli


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