Carmine De Blasio

Carmine De Blasio chiede che il Partito Democratico torni protagonista in provincia di Avellino. “Non possiamo restare a guardare, mentre a Roma e a Bruxelles stiamo scrivendo nuove pagine di storia democratica dell’Italia, alla vigilia di una sfida diretta contro la Destra sovranista in Campania, che solo con la conferma di Vincenzo De Luca possiamo vincere”. Per De Blasio “il Pd è protagonista della svolta nel Paese per una nuova stagione di riforme nel solco dell’integrazione europea contro sovranismi e populismi che mettono a rischio la tenuta democratica dell’Europa”. Invoca il congresso per ridare alla gente un partito che da troppo tempo è diventato invisibile.

La Direzione nazionale del Pd riunita a Montecitorio durante le consultazioni per la formazione del nuovo governo

IL DIBATTITO È RIAPERTO. Dopo “un lungo riposo” i dirigenti del Partito Democratico sono stati convocati a Via Tagliamento dal Commissario Aldo Cennamo per discutere dell’attualità politica che si sta consumando in questi giorni a Roma, ma anche delle ripercussioni che questo nuovo corso potrà riflettere sui territori. Contrariamente alle aspettative dei componenti dell’assemblea, Cennamo non si è limitato ad una introduzione di tipo “tecnico”, modellata sulla straordinarietà del suo mandato alla guida del partito provinciale, ma si è esposto in un autentico discorso politico, confermando la leadership della federazione avellinese. Nessun accenno al congresso dunque, un obiettivo sottolineato a più voci da diversi esponenti dell’assemblea, che rivendicano la necessità di promuovere l’apertura di una nuova fase del partito, anche alla luce dei grandi cambiamenti dello scenario politico nazionale.

Aldo Cennamo, commissario provinciale del Partito Democratico

“Nel mio intervento ho sottolineato degli aspetti che non hanno incontrato il favore del commissario Cennamo: il primo è il carattere del mandato commissariale, che dovrebbe essere connotato dalla straordinarietà e dalla eccezionalità. Ad oggi non sappiamo come intende organizzare la fase commissariale, nè quali sono le scadenze del congresso” ha commentato Carmine De Blasio al termine dell’assemblea. “In Via Tagliamento mi è capitato di assistere a tante cose, ma mai all’interruzione degli interventi, a toni così accesi. Cennamo ha sottolineato che non è colpa sua se il partito è ridotto in questo modo” continua. “Mi si può rimproverare di tutto, tranne che io sia un facinoroso”, puntualizza. “Il territorio è completamente abbandonato, e non è certo colpa del commissario Cennamo. Ma ad oggi abbiamo la necessità di capire quale funzione vogliamo dare al partito: sul piano politico viviamo un momento interessante, in quanto la nascita del nuovo Governo a Roma non è un semplice espediente per evitare le elezioni, ma è una grande opportunità per costruire l’alternativa alla destra radicale, che si è già affermata in Italia. Si è trattato in realtà di un imprevisto, e questo conferisce la nota di fascino della politica che ancora conserva”. Alla luce della nascita del nuovo Governo, fondato non su un mero patto istituzionale fra Partito Democratico e Movimento 5Stelle, ma su un’alleanza politica destinata a costruire un nuovo corso riformista del centrosinistra, i dirigenti di Via Tagliamento sono chiamati a confrontarsi sulla definizione del ruolo e della funzione che il partito deve avere sul territorio.

Luigi Zingaretti a Montecitorio nel briefing con i giornalisti dopo le consultazioni con Giuseppe Conte, premier incaricato

De Blasio allontana l’ipotesi di considerare la convergenza di due forze politiche solo alla stregua di “una alleanza” di governo, per promuovere un nuovo punto di vista: “Ragionerei su un nuovo progetto riformista e progressista, che apre di fatto alla possibilità di una riflessione più ampia. E’ arrivato il momento di evidenziare e di spendere sui territori il buon lavoro portato avanti dal Governatore De Luca e dalla sua giunta, che può incontrare il gradimento degli elettori. E’ stato fatto un buon lavoro, e questo Pd deve essere spiegato e preservato come baluardo nel Mezzogiorno”.

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di giuramento del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e dei membri del nuovo Governo
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

La capacità di convivenza nel Partito Democratico della Margherita e dei DS stenta ad essere superata, così come continuano a prevalere le innumerevoli correnti che indeboliscono di fatto, il disegno complessivo di un unico soggetto politico. “Dovremmo andare sui territori e spiegare cosa si sta facendo a Roma, cosa accadrà nelle prossime settimane. Se si pensa di risolvere la grande questione del Pd in una giornata allora non andremo da nessuna parte” tuona De Blasio. “La frammentazione interna e il correntismo esasperato rendono difficile la convivenza e il richiamo al rispetto delle regole diventa pura retorica che non ottiene mai il riconoscimento generale da parte di tutti. Un plastico esempio di questo stato di fatto è riscontrabile nelle esperienze istituzionali: esponenti politici hanno votato contro il partito, e questo si è verificato in maniera eclatante soprattutto alla Provincia. Pur di far prevalere una affermazione personale sul territorio, il partito è passato in secondo piano”.

La sede del Coordinamento provinciale PD ad Avellino, in via Tagliamento

La dura critica di De Blasio mira ad affrontare i grandi nodi, per poterli superare e trovare una soluzione condivisa. “Non si può dire che tutto appartiene al passato, mentre è necessario affrontare le questioni in maniera serena e definitiva. Ci troviamo di fronte ad un modo molto diverso di fare politica: è cambiata la militanza, la capacità di condizionamento dell’opinione pubblica e la centralità della comunicazione. Non è più possibile immaginare che si organizzi un convegno ad Avellino, riempirlo di persone e misurare il consenso: oggi valgono molto di più i tweet e i messaggi politici passano attraverso altri canali”. Il cambiamento epocale sulla comunicazione politica e il mancato adeguamento dei partiti di massa è emerso proprio in occasione delle elezioni europee, caratterizzate dalla totale assenza di manifesti e di campagne elettorali promosse dai circoli nei comuni. Non solo. I circoli del Partito Democratico restano chiusi ovunque.

Carmine De Blasio, Direttore del Consorzio Piano di Zona di Atripalda, già segretario provinciale del Pd ad Avellino, eletto nel 2013 con le primarie
Un momento della riunione di insediamento presso il Coordinamento provinciale del Commissario del Pd irpino, Aldo Cennamo. Nella foto, da destra a sinistra: Enzo De Luca, Gianluca Festa sindaco di Avellino, Giuseppe Di Guglielmo ex segretario provinciale, Michelangelo Ciarcia Presidente dell’Alto Calore Servizi, poi, Luca Cipriano

“Il partito assolve alla formazione politica: se è vero che nei piccoli centri non si ritiene ‘utile’ promuovere convegni per 30 persone, è altrettanto vero che oggi si riscontra la mancanza di una formazione politica per i nostri amministratori, che mostrano carenze in tal senso. Dai sindaci ai consiglieri regionali e ai parlamentari, emerge un dato allarmante. I partiti servono a costruire riflessione, confronto, dibattito, discussione; certo non possiamo fingere che la modernità non esista, ma è pur vero che bisogna rafforzare la presenza di un soggetto politico che garantisca approfondimento a chi voglia avere un ruolo”. De Blasio traccia dunque le coordinate delle prossime mosse attese a Via Tagliamento, puntualizzando la necessità di uscire da “una fase poco produttiva” del partito incoraggiata anche dai vertici nazionali, rinnova la stima nei confronti del commissario Cennamo e formula l’augurio di poter costruire una nuova fase del Partito Democratico: “Le responsabilità di quanto accaduto a Via Tagliamento sono anche di Roma: chi si è alternato nella responsabilità stessa del partito ha fomentato le fratture. Ad oggi mi auguro che si possa cogliere l’opportunità di una fase nuova e tradurla in impegno, con gli amministratori nelle comunità, per aiutare a spiegare le risposte che la Regione sta dando” conclude.


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