Il castello di Calitri

“Sottaterra!”. Lo Sponz Fest pubblica ufficialmente il tema dell’edizione 2019 scelto dal direttore artistico Vinicio Capossela. Per la VII edizione, la carovana artistica si muoverà tra i Comuni di Calitri, Cairano, Lacedonia, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia e Villamaina, così come documentato dall’idea progettuale candidata in Regione Campania a valere sui Poc. Una scelta delle location che intende accendere riflettori anche su quanto, nascosto e silenzioso, appare ancora non valorizzato.

La locandina relativa alla assemblea pubblica di Vinicio Capossela a Calitri

Se nelle prime edizioni l’attenzione del cantautore si è soffermata sul rito del matrimonio e della convivialità legata alla condivisione del banchetto nuziale per celebrare la nascita di una nuova famiglia, la settima edizione affronta la crisi dei nostri tempi, e la necessità di “ritirarsi e fortificarsi per venire nuovamente alla luce: incubare e risorgere” si legge nella stesura del progetto candidato alla Regione. Di qui Sottaterra. “Dai semi per l’agricoltura, alle grotte, al mondo underground contemporaneo, al rifugio post-atomico, al rifugio culturale, all’agricoltura, al regno dei morti, all’archeologia, a Giulio Verne, ai cavernicoli, le pitture rupestri, la caverna di Platone, le ombre, l’uscita dalla caverna. Il retro pensiero, Bauman, la musica elettronica. Le orme, le tracce, le piccole case editrici, i terremoti, le vie dei canti, la carboneria, quelli che ci vogliono mettere sottaterra. Storie di grandi sopravvivenze e storie di abusi ambientali: i rifiuti sotterrati, il gasdotto, il sisma in Emilia col metano stoccato sottoterra. Le perforazioni. Le trivellazioni. Le grandi insabbiature, i delitti e i crimini messi a tacere, i morti, tutto è sottoterra. E poi, gli intraterrestri, le creature del sottosuolo (da Dostoieski a Kerouac) e le radici, le cose radicali, la resistenza culturale, affidata alle radici nel sottosuolo, tutto ciò che resiste alla eradicazione”.

Vinicio Capossela

Una lente di ingrandimento cablata su Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che contiene la città interrata- che è sottoterra- e che ha avuto la forza di ribaltare il punto di osservazione della vivibilità delle grandi realtà metropolitane. Un pensiero politico, non più soltanto filosofico o poetico fomentato dalla cultura, che anima le agende programmatiche e degli indirizzi politici. Lo Sponz su questo tema persegue una missione a lungo termine:  “il vuoto è una grande risorsa, forse la più grande. Ma è importante riempirla di bellezza, di cultura, di contenuti”- come ha spiegato il direttore artistico. “E l’Alta Irpinia, considerata vuota è una zona dell’Italia tanto bella quanto sconosciuta ai più, che, anche grazie allo Sponz Fest, sta scoprendo la sua vocazione turistica su cui in molti nutrivano dubbi”.

Capossela durante un concerto (foto di Michele Annechini diffusa dagli organizzatori)

Con la pubblicazione del tema 2019, è stato divulgato anche il parterre di ospiti che si alterneranno sui palcoscenici itineranti, al fianco di Vinicio Capossela. Dal 19 al 25 agosto “l’evento di eventi” in Alta Irpinia vedrà la partecipazione di Mimmo Lucano, Neri Marcorè, Goffredo Fofi, Chef Rubio, Manolis Papos, The Andrè, Michele Riondino, Elio Gemano & le bestie rare, Michela Murgia e tanti altri. “Sponz Fest non è esattamente un festival, è un tentativo di avvicinare il mondo a quello che vorremmo fosse, in una terra dai grandi cieli mobili, che rinnova a ogni alba la Creazione. Da quel sottaterra da dove veniamo. E in cui finiremo. Lo Sponz Fest è come una “macchina” che propone punti di vista differenti, apre su culture e modi di interpretare i luoghi più sostenibili, genera cultura. Con tempi medio lunghi partecipa al processo di evoluzione del pensiero critico, partendo dai remoti territori dell’osso italico”.

Calitri in una suggestiva imnagine classica

Il Paese capofila del festival, Calitri, che ha firmato un protocollo d’intesa con Matera, per sottolineare la vicinanza di vocazione al mondo di sotto, il mondo interrato, scavato nei secoli per trovare rifugio, il paese ha un centro storico unico per dimensioni, rimasto impermeabile alla contemporaneità perché inaccessibile alle automobili. Un paese scavato nel monte, dove le case ammonticchiate una sull’altra sono la parte visibile, ma il cui cuore è tutto nascosto e pulsante Sottaterra. Calitri infatti sarà capitale della Cultura per un giorno, il 24 agosto, in cui è prevista la trasferta da Matera in Alta Irpinia per le celebrazioni già concordate con le istituzioni lucane e per suggellare il gemellaggio ratificato fra le amministrazioni e con la Fondazione.


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