IIA: rientra la produzione dalla Turchia a Flumeri e Bologna, ma il quarto socio non c’è. Cisal: posti a rischio

IL CONTRATTO DI SVILUPPO PER VALLE UFITA RESTA IN ALTO MARE. Alla riunione presso il Ministero per lo Sviluppo Economico l'esordio del nuovo Amministratore delegato Giovanni de Filippis che ha illustrato le prospettive del piano industriale. Sindacato cauto, Ficco (Uilm): Segnali incoraggianti ma la strada del rilancio è ancora lunga.

La IIA torna nella bufera dopo il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico concluso nel, pomeriggio. Il sindacato è diviso sul giudizio. Particolarmente preoccupati gli autonomi. Tra gli spunti ritenuti positivi dalle rappresentanze sindacali l’annuncio del progressivo rientro della produzione dalla Turchia a Flumeri e Bologna, ma resta il fatto che il quarto socio, quello operativo, non c’è. «Accogliamo positivamente che la data del 31 luglio per la ricerca di un quarto socio non sia intesa da parte del Ministero come perentoria e che quindi l’attuale compagine proprietaria, compresa Invitalia, sia in grado di andare avanti», afferma Gianluca Ficco, il segretario nazionale della Uilm intervenuto in delegazione. «In ogni caso ci auguriamo che il futuro quarto socio possa contribuire ad un effettivo rafforzamento industriale e che quindi possa essere scelto con cautela, fermo restando che è importante che la maggioranza delle azioni resti direttamente o indirettamente in mano pubblica».

Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm

«LE FABBRICHE SI RIMETTONO IN MOTO». Il segretario nazionale della Uilm, responsabile dei settori auto e elettrodomestici, parla di «segnali incoraggianti», avvertendo che «la strada del rilancio è ancora lunga». E spiega: «Su Industria italiana Autobus oggi abbiamo colto dei segnali positivi di inversione di tendenza, ma è chiaro che la strada del rilancio è ancora lunga e complessa», ha dichiarato Ficco, al termine dell’incontro tenutosi presso il Ministero dello Sviluppo economico. «Oggi il nuovo amministratore delegato di Industria italiana Autobus, Giovanni De Filippis, ha illustrato lo stato di avanzamento e le prospettive del piano industriale. Il dato essenziale consiste nel fatto che è iniziato il rientro della produzione dalla Turchia, a beneficio sia di Flumeri sia di Bologna», ha spiegato. Il recupero dei margini produttivi produrrà riflessi importanti per il destino degli operai, spiega Ficco. Riaprire la fabbrica «ha consentito a Bologna di riassorbire il personale dalla cassa integrazione e a Flumeri di avviare la rotazione del personale coinvolto dagli ammortizzatori sociali». Ma sul versante degli investimenti le notizie che a Flumeri si attendevano non sono arrivate. Benché «è stata inviata a Invitalia la richiesta di variazione del Contratto di Sviluppo con un incremento degli investimenti per Flumeri da 24 a 31 milioni di euro», in realtà il programma resta incagliato per mancanza di liquidità. «Per l’avvio materiale degli investimenti occorre la riapertura delle linee di credito bancario, attesa in verità a breve».

La sede del Ministero Sviluppo Economico

ANCORA NEL TUNNEL DELLA CRISI, IIA TRA LUCI E OMBRE. Per la Uilm quelli emersi oggi a Roma «sono segnali di per sé positivi, ma a detta della stessa Direzione aziendale non tutti i problemi sono risolti. Anzi lo sforzo per portare Industria italiana Autobus fuori dalla crisi in un certo senso si può dire che è appena cominciato». Ficco ammette che «le stesse condizioni di lavoro sono ancora per molti versi precarie e devono al più presto tornare a livelli accettabili».

ALLARME DELLA CISAL: MANCANO LE GARANZIE, A RISCHIO IL FUTURO DELLA FABBRICA. “L’incontro che si è tenuto a Roma  – spiega Giovanni Centrella dirigente del sindacato autonomo – tra l’impresa, le parti sociali ed il governo purtroppo non ha dato i risultati sperati e le risposte attese da tempo non sono ancora venute, a cominciare dalle notizie relative al quarto socio della compagine aziendale, che finora evidentemente non è stato individuato. Non si è registrata, poi, nessuna indicazione dei vertici dell’IIA sull’inizio dei lavori di ristrutturazione dello stabilimento irpino, premessa necessaria al rilancio produttivo dello stabilimento. In queste condizioni, dunque, diventa difficile, se non improbabile imprimere una svolta alla situazione. Ciò nonostante, non ci sfuggono le poche novità positive emerse dalla riunione ed in particolare l’avvio del rientro della produzione dalla Turchia e la richiesta ad Invitalia di incrementare gli investimenti destinati a Flumeri. In definitiva, non possiamo che constatare le molte nebulosità presenti in questa vertenza e gli esigui segnali incoraggianti per rassicurarci sul futuro dei lavoratori”.

“E’ quanto mai necessario – conclude Centrella – da parte dell’azienda fare definitivamente chiarezza sulla strategia che si intende mettere in campo, senza ulteriori rinvii che rischierebbero di compromettere il percorso. Non ci stancheremo però di insistere anche sull’esigenza di affrontare il nodo delle commesse e della difficoltà ad aggiudicarsi gare di appalto (e a soddisfarle), legate ai costi di produzione. Un punto decisivo, sul quale è necessario un intervento diretto del governo”


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