Napoli piange Luciano De Crescenzo

Si è spento al policlinico Gemelli di Roma intorno alle 16.00 di questo pomeriggio dopo una lunga malattia l'ingegnere filosofo. Aveva 90 anni, il cordoglio del sindaco De Magistris. Le opere di un italiano tra i più noti all'estero

Luciano de Crescenzo è morto a Roma all’età di 90 anni. Si è spento in ospedale dove era stato ricoverato da alcuni giorni. La notizia è stata diffusa dalla Mondadori, la casa editrice per cui ha lavorato fin dagli esordi come scrittore nel 1977 con “Così parò Bellavista”. Il decesso è avvenuto al Policlinico Universitario Gemelli. L’ospedale ha diramato una nota poco dopo le 16.00: “De Crescenzo, nato a Santa Lucia, Napoli, il 20 agosto 1928, era ricoverato da circa due settimane presso l’Uoc di Pneomologia del Gemelli, diretta dal Professor Luca Richeldi”, circondato dai suoi “familiari e amici più cari, che lo hanno accompagnato anche nell’ultima fase della sua malattia”. Scrittore, sceneggiatore, attore e regista, si era laureato a pieni voti in ingegneria idraulica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove era stato allievo di Renato Caccioppoli. Nonostante il trasferimento a Milano dove per 20 anni si occupò alla IBM di pubbliche relazioni, lasciò da dirigente per dedicarsi a tempo pieno alla sua vera passione, la scrittura, trovando autorevoli sostenitori del calibro di Maurizio Costanzo. Tra il 1976 e il 1977 anche grazie al lancio dal salotto di Costanzo sulle reti Rai “Bontà loro” vendette più di 600 mila copie del suo lavoro d’esordio “Così parlò Bellavista”. La sua prima fatica letteraria diventò un caso mondiale conosciuto in tutto il mondo e tradotto in 21 lingue, tra il cui il giapponese.

Luciano De Crescenzo nella locandina del film “Così parlò Bellavista”

Da allora ha venduto 18 milioni di copie nel mondo, sette delle quali in Italia. Il suo stile brillante, ma rigoroso lo portò alla notorietà in 25 Paesi. Ha presentato i suoi libri ovunque, giungendo anche in Irpinia, ospite della Mondadori e della Libreria Guida presentando titoli di alto profilo come “Il tempo e la felicità” e “Tale e quale”. Nel messaggio del sindaco Luigi De Magistris la sintesi perfetta dell’alto contributo dato da Luciano de Crescenzo alla diffusione nel mondo dell’identità nello stesso tempo antica e moderna di Napoli: “Esprimo il cordoglio profondo mio personale e della città di Napoli per la fine terrena del grande Luciano De Crescenzo, uomo di immensa cultura che ha saputo interpretare al meglio l’anima del popolo napoletano” si legge nel comunicato diffuso da Palazzo San Giacomo. “Persona di estrema intelligenza, enorme cultura e di una naturale simpatia tutta partenopea. Luciano mancherà molto a Napoli e alla sua gente, lo ricorderemo tutti con immenso affetto e gratitudine”.

Luciano De Crescenzo professore di filosofia nei panni di Bellavista

De Crescenzo fu un divulgatore della filosofia, capace di renderla interessante e stimolate per i pubblici più diversi, per i giovani di ogni generazione che ha conosciuto. Ma era anche un sensibile attore capace di reggere la scena con attori straordinari che da regista aveva anche diretto, come Sophia Loren e Luca De Filippo. Con loro aveva recitato in “sabato, domenica e lunedì” nella trasposizione firmata da Lina Wertmuller, dall’omonima commedia di Eduardo De Filippo, ma era stato uno straordinario sceneggiatore in uno dei film simbolo della Napoli pericolosa e spregiudicata di fine anni ’70, scrivendo nel ’78 “La mazzetta”, diretto da Sergio Corbucci e interpretato da Nino Manfredi. Difficile sintetizzare tutti i suoi lavori, anche se restano immortali le sue interpretazioni ne “Il pap’occhio” di Renzo Arbore, la sua regia di “Croce e delizia”, le sue partecipazioni televisive come in “Ritagli e frattaglie” su Rai Due nell’81, o i suoi seguitissimi interventi al Maurizio Costanzo Show fra il ’93 e il 2007 su Canale 5. Vale la pena ricordare almeno i riconoscimenti. Per i libri: Premio Scranno 1977; Palma d’Oro di Bordighera 1978; Globo d’Oro e Premio Bancarella nel 1984. Nel cinema ha vinto due David di Donatello, due Nastri d’Argento, due Chaplin a Vevey e due Festival di Annecy.

IL PROFESSORE DELLA PORTA ACCANTO. Per le persone di ogni età, non soltanto quelle che amano Napoli, è stato nello stesso tempo un viso familiare, il professore vicino di casa da ospitare la sera sul proprio divano per ironizzare sui grandi temi della società contemporanea tra una risata e una riflessione profonda. Grazie a questo carattere, una trasmissione di divulgazione culturale, “Zeus- le gesta degli dei e degli eroi”, pubblicata anche da Mondadori Editore e ritrasmessa sulle reti Mediaset resta un efficace contributo esemplare di come si può oggi trasmettere alle nuove generazioni i saperi più complessi accumulati dalla civiltà e dal pensiero umani.

Luciano De Crescenzo negli anni ’80

Luciano De Crescenzo, cenni delle opere. Luciano De Crescenzo era un ingegnere prestato alla filosofia, uno scrittore innamorato del cinema, del teatro, insomma delle arti. Il suo successo si lega alla significativa produzione di libri e a fortunate trasposizioni e rielaborazioni per il grande schermo, che hanno reso protagonista Napoli e la sua cultura nell’immaginario collettivo di diverse generazioni. Sceneggiatore, attore e regista, il suo percorso di scrittore è iniziato nel 1977 con “Così parlò Bellavista”, il suo titolo più famoso anche nell’edizione cinematografica. Da allora ha pubblicato 44 libri, tradotti in 21 lingue. Tra le sue opere, tutte pubblicate da Mondadori: Raffaele, La Napoli di Bellavista, Zio Cardellino, Storia della filosofia greca, Oi dialogoi, Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo, Elena, Elena amore mio, Il dubbio, Croce e delizia, Panta rei, Ordine e disordine, Nessuno, Sembra ieri, Il tempo e la felicità, Le donne sono diverse, La distrazione, Tale e quale, Storia della filosofia medioevale, Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei, Storia della filosofia moderna. Da Cartesio a Kant, I pensieri di Bellavista, Il pressappoco, Il caffè sospeso, Socrate e compagnia bella, Ulisse era un fico, Tutti santi me compreso, Fosse ‘a Madonna!, Garibaldi era comunista, Gesù è nato a Napoli, Ti porterà fortuna, Stammi felice, Ti voglio bene assai, Non parlare, baciami, Napoli mia e Sono stato fortunato.

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