E’ iniziata Trenodia, la lamentazione per la morte di tutte le cose che ci stanno a cuore. Un progetto di arte partecipata di Mariangela e Vinicio Capossela promosso nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 co-prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 & Sponzfest Sottaterra 2019. Il corteo preannuncia di fatto la settimana agostana dedicata al Festival diretto da Vinicio Capossela: Trenodia è infatti un treno di canti funebri, un corteo come forma d’arte che propone di lavorare collettivamente sul pianto per tutto ciò che è in pericolo di vita nel nostro mondo. Per questo i promotori annunciano un secondo incontro pubblico, dopo quello del 18 giugno, per il 20 luglio alle 18.30 presso la Casa dell’Eca in Piazzale Giolitti a Calitri.
L’obiettivo sarà quello di “trasformare la lamentela in pianto rituale, il piagnisteo in altisonante lamentazione collettiva, in forma creatrice e aggregatrice per -come dice Ernesto De Martino-, non morire con cio’ che muore. Sarà un pianto per la comunità. Un pianto rituale collettivo, sonoro, rigenerante. Un corteo come forma d’arte” si legge sul portale dedicato al progetto. “Il nostro desiderio è quello di condividere, attraverso una performance itinerante che ricalchi e reinterpreti la forma del pianto funebre, il bisogno diffuso di affrontare insieme il momento di crisi che stiamo attraversando”.
La lamentazione è un vasto genere letterario e musicale che abbraccia l’alto e il basso, l’aulico e il popolare, il religioso e il pagano. Fin dall’antichità il pianto rituale era praticato non solo per la morte ma per diverse situazioni di crisi, affettive, sociali ed economiche inerenti a episodi dolorosi di diversa natura.
Ad esso veniva attribuito un potere curativo di fronte alla crisi. Da qui nasce l’idea di Trenodía, un progetto di arte partecipata che mette in risonanza il pianto rituale con la tradizione performativa dell’arte contemporanea e le diverse forme musicali e poetiche che nel passato e nella contemporaneità hanno interpretato la lamentazione.
“Invitiamo tutte e tutti a rispondere al nostro appello di progetto partecipato, lanciandovi in un movimento di impegno corale, un engagement collettivo, che guarda a riferimenti culturali della letteratura, della musica e dell’arte contemporanea. Per scoprire insieme il potere rigenerante della Trenodía e uscire dalle nostre solitudini. Ti invitiamo ad aderire al progetto Trenodía componendo una lamentazione scritta in versi, prosa o musica, oppure ad interpretare una lamentazione scritta da altri declamando, suonando o cantando. E’ inoltre possibile partecipare inviando partecipazioni orali e video. Si tratterà di individuare un “oggetto” del cordoglio attinto dal patrimonio materiale o immateriale e comporne una lamentazione ad hoc, ispirandosi alle forme auliche o a quelle popolari per essere come l’eredità di Pasolini ci intima poeticamente a fare: una forza del passato che si aggira più moderno/a d’ogni moderno/a a cercare fratelli/sorelle che non sono più”.
I testi saranno resi pubblici sul sito www.trenodia.it, ma non tutti verranno utilizzati in vivo. Sullo stesso portale sono elencate inoltre le tappe del Trenodia, dalle lamentazioni al corteo, dall’opificio del nero al banchetto funebre. Ognuna di queste performance richiede apposita iscrizione per la partecipazione.
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