La sede del Comune di Avellino e la Torre dell'Orologio, simbolo della citta capoluogo

Ici, Imu e Tasi arretrate: al Comune di Avellino oltre 1 milione dalla Provincia. Non aveva pagato Ici, Imu e Tasi su Prefettura, Provveditorato agli Studi e Università del Vino fino al 2015. Ha saldato tutto con modalità diverse, liquidando al Comune di Avellino la somma complessiva di euro 1.179.056,37. Si è concluso il contenzioso pendente davanti al giuduce tributario, avviato dall’ente capoluogo, che contestava il mancato pagamento dei tributi ICI/IMU/TASI, relativa ad annualità fino al 2015 per diversi immobili. Saldato il conto con bonifici e rinuncia al trasferimento della Tefa, Tributo per l’esercizio delle Funzioni Ambientali, la Provincia ha chiuso anche le ultime pendenze in discussione,.utilizzando benefici di legge, che hanno permesso di risparmiare oltre 74mila euro.

Per il Comune di Avellino si tratta di un ulteriore fondamentale tassello nel percorso di aggiustamento dei conti, con un recupero dei crediti insoluti, avviato dalla Amministrazione guidata da Paolo Foti con l’Assessore al Bilancio Maria Elena Iaverone, proseguito con il Commissario Prefettizio Giuseppe Priolo.

Maria Elena Iaverone, già Vicesindaco e Assessore al Bilancio al Comune di Avellino nella Giunta presieduta da Paolo Foti

Con una nota diffusa nel tardo pomeriggio di ieri, il Segretario Generale del Comune du Avellino ha ufficializzato la fine della controversia. “Si è chiusa oggi una annosa vertenza tra Comune e Provincia di Avellino, pendente presso gli organi di giurisdizione tributaria, circa il pagamento dei tributi ICI/IMU/TASI, relativa ad annualità fino al 2015, dovuti dalla Provincia su alcuni immobili di proprietà”, si legge nel comunicato. Gli immobili oggetto del mancato pagamento della imposta sono stati elencati. Si tratta dei seguenti immobili: la sede dell’Ufficio Territoriale di Governo al Corso Vittorio Emanuele; la sede dell’Università del Vino in Viale Italia;  la sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale in Via Marotta e locali direzionali in Corso Umberto I”. Inoltre, “per le maggiori superfici imponibili alla tassa sui RSU rispetto a quelle già oggetto di dichiarazione, riscontrate presso gli Uffici dell’Amministrazione Provinciale in Corso Vittorio Emanuele”

Nella nota si apprendono le modalità di avvenuto pagamento. “La Provincia ha provveduto, contestualmente alla sottoscrizione dell’atto di definizione, al pagamento, sia in contanti, mediante un accredito di €.173.860,28 pervenuto presso la Tesoreria Comunale – Banca Popolare di Bari in data 28/06/2019,.sia mediante trattenuta di importi riscossi dal Comune per conto della Provincia a titolo di TEFA (Tributo per l’esercizio delle Funzioni Ambientali), giusta determina dirigenziale n. 930 del 27 marzo 2019, dell’intera somma dovuta per tributo, sanzioni, interessi e spese, riconosciutaa seguito di sentenze passate in giudicato, per un importo complessivo di € 730.963,27”. A questo si aggiunge che “l’Amministrazione Provinciale ha definito gli accertamenti ancora sub-judice, usufruendo della riduzione delle sanzioni prevista dall’art. 48 ter del D.lgs. 546 del 15/12/1992 in caso di perfezionamento della conciliazione in corso di giudizio, con il versamento dell’ulteriore importo di €274.232,82 conseguendo un risparmio, per effetto dell’applicazione della normativa citata, di € 74.302,27”. La Provincia di Avellino, si legge in conclusione, “si è impegnata a corrispondere l’importo dovuto ai sensi di legge per tributo, sanzioni ed interessi, applicando i medesimi criteri definiti dagli avvisi di accertamento anche per le annualità 2016, 2017 e 2018, e a corrispondere tempestivamente per tutte le annualità successive i detti tributi, sempre sulla base dei criteri individuati, alle relative scadenze secondo le modalità ordinarie di versamento, risolvendo quindi definitivamente le controversie in corso con l’accordo sottoscritto che ha una ulteriore finalità deflattiva del contenzioso”.

 

 

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