Franco Roberti ad Avellino per presentare la sua candidatura al Parlamento europeo

Per oltre quarant’anni ha combattuto la criminalità organizzata e il terrorismo servendo lo Stato. Oggi l’ex procuratore antimafia Franco Roberti, magistrato per tutta la vita in prima linea, dopo aver smesso la toga si prepara ad un’altra battaglia, quella per la democrazia. Lo ha detto dal primo giorno di questa campagna elettorale per il Parlamento Europeo, iniziata a Cervinara un mese fa. Da quando ha accettato la proposta di Nicola Zingaretti, che gli ha offerto la candidatura da capolista per il Pd nella circoscrizione meridionale, Roberti ribadisce in tutte le sedi che c’è un pericolo per il sistema democratico in Italia e in Europa contro il quale servono le migliori energie. Questa è un’altra grande sfida per la legalità e la civiltà.

Un momento dell’intervento di Franco Roberti ad Avellino presso l’ex chiesa del Carmine

Questa mattina nell’ex chiesa del Carmine di Avellino, davanti ad una platea di elettori, dirigenti, rappresentanti istituzionali del Partito Democratico, ha ribadito le ragioni del suo impegno. Non ha esitato a parlare del pericolo di nazionalista venato di fascismo, contro il quale in Italia, ha sottolineato, l’unico argine è il Pd. Coerente con la lettera da lui inviata agli iscritti del Pd all’atto della candidatura, Roberti porta avanti un disegno preciso. Occorre contrastare le forze disgregatrici del disegno europeista, per evitare di finire preda della criminalità transnazionale da un lato, dagli interessi delle potenze straniere dall’altro.

Rosetta D’Amelio ed Enzo De Luca

Alla manifestazione erano presenti il segretario Provinciale del Pd, Giuseppe Di Guglielmo, la Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio, il senatore Enzo De Luca, il Presidente Emerito del Senato, Nicola Mancino. In platea, Ida Grella, candidata al consiglio comunale di Avellino, con Anna Marro, in corsa per un seggio nel Parlamento Europeo, ma anche Carmine De Blasio, già segretario dei Democratici, Direttore del Piano di Zona Sociale di Atripalda-Solofra. Nel suo intervento Roberti ha costruito una proposta forte, che impegnerà il Gruppo Europeo dei Democratici e Socialisti, condivido dallo stesso segretario nazionale Nicola Zingaretti. La magistratura deve poter operare in maniera coordinata ad un livello più alto in Europa, se vuole contrastare i poteri internazionali e transnazionali della criminalità organizzata. Per questo, nel rafforzare le istituzioni di Bruxelles, occorre immaginare la figura di un procuratore europeo antimafia e antiterrorismo, riprendendo una norma abbozzata da dieci anni ma ferma nelle pieghe burocratiche e dei veti incrociati tra le varie cancellerie.

Ida Grella e Nicola Mancino

Roberti, che si è occupato di sbarchi e immigrazione nell’esercizio delle sue funzioni di magistrato antiterrorismo, ha chiarito che non esiste alcuna emergenza in questo senso. «Chi fugge dalla guerra va accolto, perché lo dice la Costituzione». Per il resto, ha concluso, i problemi dell’Italia sono i traffici che la criminalità organizzata del nostro Paese consuma su esseri umani e ogni altra attività illecita e lecita su cui può mettere le mani.

ZINGARETTI NEL FORUM SU LA REPUBBLICA: ANDREMO OLTRE IL 20%. Mentre Franco Roberti ad Avellino presentava la sua candidatura, a Roma il segretario nazionale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, partecipava al forum organizzato dal quotidiano La Repubblica, ha fatto il punto sulle prospettive del partito. L’obiettivo minimo dichiarato è superare il 18 per cento delle politiche, ha spiegato. Al di là dei sondaggi delle scorse settimane, prima che subentrasse il silenzio imposto dalla legge, il suo obiettivo è superare il 20. Quanto alla costruzione della coalizione, rispondendo ad un lettore Zingaretti ha chiarito che il percorso di ricomposizione del Centrosinistra va proseguito unendo il Paese, non il ceto politico. «Almeno noi ci abbiamo provato a fare una lista unitaria, noi ci siamo messi a disposizione ma poi altri hanno fatto scelte diverse», ha affermato. «Non farò polemiche con Emma Bonino e altri», ha proseguito, spiegando che con quella forza politica dopo le europee il cammino si riprenderà insieme. «Con +Europa c’è già un rapporto di interlocuzione, mentre  la Sinistra non ci pensa proprio a dialogare con noi» e «al contrario dei Verdi», visto che «l’aspetto della sostenibilità ambientale è parte fondamentale del programma del Pd».


Lettera a tutte le iscritte e gli iscritti del Pd

di Franco Roberti*

Quando Nicola Zingaretti mi ha chiesto la disponibilità a candidarmi al Parlamento Europeo come capolista nella circoscrizione Sud, per rilanciare il Partito Democratico nel segno dell’apertura alla società civile, non ho esitato ad accettare. Dopo oltre quarant’anni di impegno come magistrato, di cui oltre trenta spesi nel contrasto a ogni forma di criminalità organizzata, da ultimo come procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ho avvertito come un dovere morale mettere a disposizione della collettività, in altra veste istituzionale, la mia esperienza in materia di integrazione europea nel campo della giustizia e della sicurezza.

La bandiera dell’Unione Europea

Accanto ai temi dell’economia e dell’immigrazione, sui quali si polarizza oggi il dibattito sul presente e sul futuro dell’Unione Europea, vi è infatti quello della giustizia e della sicurezza, il cui buon funzionamento, anche a livello europeo, è premessa necessaria per lo sviluppo economico. Il nostro Paese ha bisogno di uno sviluppo che non sia soltanto profitto delle imprese, ma innanzitutto occupazione e crescita democratica, in attuazione dei princìpi costituzionali di pari dignità sociale e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Una giustizia, civile e penale, inefficiente e lenta, sempre in ritardo rispetto alle istanze di tutela dei diritti, è zavorra per l’economia perché genera sfiducia e scoraggia gli investimenti, soprattutto nel Mezzogiorno.

Ricordiamocelo sempre: l’Italia unita riparte solo dal Sud, se non cresce il Sud non cresce il Paese! Per una giustizia più tempestiva e credibile, per la sicurezza dei cittadini, per lo sviluppo sostenibile serve un’Europa più forte, più coesa e più solidale. L’Italia, forte anche della positiva esperienza del contrasto alle mafie e al terrorismo, deve tornare protagonista del grande cammino verso gli Stati Uniti d’Europa.

Il pericolo rappresentato dalla criminalità transnazionale, anche sulla strada della integrazione europea, non è stato ancvora pienamente compreso in moltio, troppi Paesi. Si tratta di organizzazioni sempre più in movimento, dal Sud al Nord d’Italia, da uno Stato all’altro, in Ue ed a livello globale, per le stesse ragioni che spingono le imprese multinazionali legali: l’insufficienza dei mercati interni, la forte concorrenza con altri soggetti, la necessità di conseguire economie di scala, la ricerca di nuovi fonti di approvvigionamento di beni illeciti , l’allocazione degli enormi proventi di reato. Ne deriva una costante sfida allo Stato di diritto, il quale non ammette poteri al di fuori o al di sopra della legge. Anche il terrorismo internazionale non conosce confini di Stati e di regioni. Per essere efficace il contrasto al terrorismo internazionale dovrebbe essere condotto in connessione con la lotta alle altre forme di criminalità organizzata e con spirito unitario tra tutte le istituzioni coinvolte.

Franco Roberti durante una iniziativa elettorale promossa per le elezioni europee a Salerno dal Partito Democratico

Per rispondere a queste terrbili sfide, che sfruttano la globalizzazione, lo sviluppo tecnologico e le asimmetrie regolative tra i vari Paesi, occorrerebbe guardare al mondo con categorie diverse da quelle con cui abbiamo cercato di capirlo e di governarlo fino ad oggi. Ciò  vale anzitutto per gli ordinamenti giuridici. Purtroppo non si vedono ancora i segni di un nuovo ordine mondiale. Al co trario, sembrano prendere il sopravvento forze disgregatrici dei già fragili equilibri esistenti: masse di disperati premono ai confini di società che non possono o non vogliono accoglierli; crescono le povertà e le diseguaglianze sociali, mentre spinte centrifughe attraversano l’Europa e l’Occidente. Noi crediamo nella cooperazione internazionale, nello scambio e nella condivisione delle informazioni e delle esperienze, nella gestione comune delle frontiere e dei flussi migratori, nella armonizzazione degli ordinamenti giuridici, premessa per l’affermazione di una sovranità europea come unica alternativa a un destino di irrilevanza politica ed economica. Crediamo nel Diritto  come ponte tra culture, tradizioni e ordinamenti diversi. Mentre i cosiddetti sovranisti pensano ad alzare i muri, materiali e ideologici, noi italiani abbiamo finora cercato di aprire nuove opportunità di dialogo e di condivisione, nuove strade da percorrere insieme verso un mondo libero dalla paura e dalla oppressione, più giusto, più solidale e più rispettoso della dignità umana. Un ruolo che riflette la parte migliore di noi e al quale non vogliamo rinunciare. 

Chiedo a tutte e a tutti di sostenermi per portare in Europa la parte migliore del Mezzogiorno

(*): candidato capolista per il Partito Democratico nella circoscrizione meridionale. Magistrato, già procuratore nazionale antimafia, è Assessore nella Giunta Regionale della Campania con delega alla Sicurezza e alla Legalità


La lettera di Franco Roberti agli iscritti del Partito Democratico. Contiene le ragioni del suo impegno in Europa e della accettazione della sua candidatura

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