De Mita presenta il progetto per Nusco e Alta Irpinia

Oggi tocca al suo sfidante l'avv. Biancaniello presentarsi alla comunità. Domani il Sindaco uscente illustra il suo impegno e quello della sua squadra

Si apre ufficialmente la campagna elettorale a Nusco. A fare il primo passo è la compagine “Ricominciamo da Nusco” guidata dall’avvocato Francesco Biancaniello, che alza il sipario oggi alle 17.00 presso la sala consiliare cittadina. Seguirà la compagine “L’Italia è popolare” guidata da Ciriaco De Mita, che annuncia la presentazione della lista e del programma elettorale domenica 5 maggio alle ore 10.00.

In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, il leader dello Scudocrociato ha raccontato il retroscena della candidatura e le motivazioni che lo hanno spinto alla venerabile età di 91 anni, ad accettare il vero confronto con l’elettorato, sancito dal giudizio dell’operato da lui svolto nel corso del primo mandato.

Pur avendo maturato l’intenzione di non ricandidarsi a sindaco ma di confermare l’impegno a favore della sua comunità, quella nuscana, il presidente dell’assemblea dei sindaci del Progetto Pilota ha spiegato come a poche ore dalla firma, ha scelto la strada “che alimenta il desiderio di continuare a scrivere la mia esperienza pubblica nella fase più importante della mia vita, quella finale: però come racconto, non come giudizio” si legge nell’intervista.

Maurizio Petracca, Presidente della Commissione Agricoltura, delegato dal Presidente Vincenzo De Luca nel comitato d’indirizzo, supporto e verifica del Psr Campania 2014/2020

La campagna elettorale intanto si presenta con un velo di amarezza di fondo, che lo stesso De Mita non nega, provocata dalle scelte compiute dal consigliere regionale Maurizio Petracca, già ‘demitiano di ferro’ che rompendo con l’area popolare ha scelto di aderire al progetto politico del centrosinistra e di Luca Cipriano, e di sostenerne la candidatura.

Fuori dalle mura nuscane invece si guarda agli equilibri del tavolo altirpino del Progetto Pilota e alla Strategia Nazionale per le Aree Interne, che in questi giorni di concitata propaganda è bersaglio degli amministratori. Non solo da parte di Franco Arminio, paesologo sostenuto dallo stesso ex Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca, e oggi candidato a sindaco a Bisaccia; ma anche da parte di altri amministratori, che denunciano a turno il congelamento del percorso laboratoriale, e il mancato trasferimento dei fondi annunciati dalla Regione Campania.

Il dirigente scolastico Gerardo Cipriano con il presidente del Progetto Pilota Ciriaco De Mita e Pino Bruno presidente di Confindustria Avellino

La rielezione del sindaco De Mita lo confermerebbe anche la presidenza dell’assemblea, che nelle settimane precedenti aveva già fatto espressa richiesta dei costituire una “giunta”, un comitato esecutivo utile a svolgere una serie di adempimenti amministrativi e tecnici per accelerare il percorso dei lavori. Una richiesta che non troverebbe la sponda del presidente e, dunque, restando solo sulla carta.

CINQUE ANNI FA DE MITA FU ELETTO IL 26 MAGGIO CON IL 73 PER CENTO. A 86 anni, nel 2014 Ciriaco De Mita a fu eletto sindaco nella lista dell’Unione di Centro con 2 156 voti (77,35%) battendo Rosanna Secchiano presentatasi con la Lista Civica ‘Nusco Futura’ che raccolse 631 voti.

Ciriaco De Mita e Sergio Mattarella nel 1992

IL SUO SGUARDO SULL’ITALIA DI OGGI: SALVINI FURBO, 5S GIÀ ALLA FRUTTA E SU ZINGARETTI: DEVE ANDARE OLTRE LA NOSTALGIA DEL PASSATO. La sua candidatura è figlia di una necessità, contrastare la stupidità in politica. Ma il riferimento non è solo a quelli che ha definito “i simpatici ragazzacci ma senza idee” del suo paese. Lo sguardo di De Mita è sempre rivolto all’Italia. Nella sua legislatura d’esordio, eletto nel 1963 per la prima volta deputato a 35 anni, si permise di anticipare come proposta alla Camera ciò che poi Enrico Berlinguer lanciò al Congresso PCI del 1973 come il Compromesso Storico, la collaborazione istituzionale tra democristiani e comunisti. La sua storia politica ha sempre tenuto insieme il territorio e Roma, il locale è il nazionale. Così, rileggendone le dichiarazioni rilasciate a La Repubblica, al Corriere della Sera, a Il Mattino, emerge il disincanto del veterano con la freschezza del politico maturo. La competizione locale per lui è una sfida basata sul rispetto degli avversari, ma l’occhio resta saldamente a Roma. Nell’epoca dell’istante vede già conclamarsi la dissoluzione dei Cinque Stelle “stanno sparendo in maniera molto veloce, non sono il futuro…”, giudica una comparsa il Premier Giuseppe Conte, non sottovaluta Matteo Salvini, che ritiene un politico furbo, ma soprattutto da un consiglio a Nicola Zingaretti: “Sul piano umano mi fa simpatia, ma il Pd non può diventare classe dirigente santificando il passato, piuttosto sforzandosi di capire come si governa il futuro”. Un incoraggiamento più che una critica da chi nel suo percorso seppe incoraggiare all’impegno politico come più alto argine alla mafia nella Sicilia alla fine degli anni ’80 un certo Sergio Mattarella.


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