Paola Nazzaro

Paola Nazzaro, avellinese, collaboratrice di Alba Produzioni, è una delle costumiste più affermate del panorama cinematografico italiano, che ieri ha celebrato l’uscita nelle sale della Calabria di “Rapiscimi”, commedia di Giovanni Luca Gargano, prodotta fra l’Italia e il Portogallo. Nelle sale dal 18 aprile, il film viene considerato dalla critica un miracolo del cinema indipendente italiano. Per Paola Nazzaro una doppia sfida, che l’ha impegnata in un importante lavoro di sostegno alla regia, per materializzare i personaggi e assecondare la visione della partitura cinematografica. Protagonista anche nella moda, con collaborazioni che vanno da Fendi a Valentino, da Lancetti a Nazareno Gabrielli, come costumista ha firmato trasmissioni cult come “La tv delle ragazze”, ha collaborato a “Quelli della notte” di Arbore, in diversi film western, in “Jonathan degli Orsi”, ma anche ne “Le ragazze di Piazza di Spagna”, “Un posto al sole” e “Un prete fra noi”. Sul set si occupa di verticalizzare in un’armonia alchemica le indicazioni del regista e l’empatia con gli attori, per rendere al meglio la rappresentazione scenica. Il suo talento sono il disegno e i costumi d’epoca, ma lei stessa si definisce “un corpetto con tante stecche, dentro le quali si nasconde un’attitudine e che nel contempo servono a sorreggere dritta la schiena” come ha dichiarato nell’intervista a Nuova Irpinia prima di godersi la visione sul maxi schermo dell’ultimo lavoro cinematografico.

Paola Nazzaro

Paola Nazzaro la sua esperienza nel campo della moda nasce da lontano e trova origine dall’attività sartoriale di Avellino della sua famiglia.

“La creatività mi è stata trasmessa dalla mia famiglia. Già a 12 anni mia madre ha capito il mio talento e la mia passione per il disegno e le illustrazioni. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che le ha assecondate. Poi frequentavo la bottega dei miei ad Avellino, ma all’età di 19 anni mi sono trasferita a Roma, perchè ho sempre avuto la necessità di ampi respiri. La conoscenza dei tessuti mi ha permesso di affrontare le prime esperienze lavorative da costumista”.

Lei ha conosciuto l’industria del cinema alla fine degli anni ’80. 

“All’età di 21 anni avevo già maturato esperienze straordinarie e firmato trasmissioni cult come ‘la tv delle ragazze’, e ho espresso tutta la creatività fra gli anni ’80 e ’90. C’ero nel colpo di coda di un’epoca che non c’è più. Il mio mentore ero Elio Costanzi, ma io avevo già una personalità forte: mi vedevano strana perchè uscivo con i jeans strappati e andavo a scuola con i tacchi a spillo e il cappello con la veletta. Ma ho lavorato anche a Sky, ho sperimentato il body building, il burlesque, la danza: sono una bambina d’acciaio”.

L’anarchia dei contrasti è una nota della sua personalità che ha conservato.

Paola Nazzaro costumista, ma anche attrice

“Adoro l’anarchia dei contrasti, dal rock alla lirica, dallo stile gotico alle trine e i merletti. Amo infatti i film d’azione e le bande criminali, ma ho sperimentato davvero tutti gli stili possibili”.

La costumista lavora in affiancamento al regista, e lei infatti si definisce una “realizzatrice di sogni altrui”

“Io costruisco la verticalizzazione della suggestione dal regista alla materializzazione della scena e quindi degli attori. Un costumista firma lo stile del carattere del personaggio e a me piace raccontare le emozioni e lo stato d’animo del personaggio attraverso l’uso del colore. Prendo appunti sulle necessità del regista, con cui ho sempre avuti ottimo rapporti, e mi pongo in una posizione di ascolto attivo, per poter assorbire la sua visione e la sua traccia filmica. Io parto con la costruzione del costume sempre dalla testa, ovvero dai capelli e dal trucco, che mi consente di studiare la persona e quindi di adeguare la trasformazione in personaggio”.

La locandina del film “Rapiscimi”

Veniamo alla sua ultima collaborazione, ovvero all’esperienza come costumista nel film commedia “Rapiscimi”, appena uscito nelle sale cinematografiche.

‘Rapiscimi’ è una commedia nera, un western contemporaneo e divertente, che mette insieme un gruppo di giovani e meno giovani, che architettano un rapimento a fini di estorsione, ma c’è uno scambio di persona che poi li convincerà a mettere in piedi un sito per rapimenti estremi per sbarcare il lunario. E’ stata una interessante esperienza con un regista di valore, in una Calabria misteriosa e suggestiva e nelle campagne di Orsomarso, che sta diventando una meta gettonata per la cinematografia”.

Altro film a cui lei è particolarmente legata è “Picciridda” di Paolo Licata, tratto dall’omonimo romanzo di Catena Fiorello.

“‘Picciridda con i piedi nella sabbia’ è un libro di grande emotività, che affronta le tematiche femminili a cui io sono particolarmente legata e, che nella trasposizione cinematografica mi ha consentito una lavoro di poesia cromatica. In questo momento il film è in montaggio. Qui ho lavorato a braccio con un eccezionale direttore della fotografia. La trama narra di una famiglia povera e del dramma del lavoro, e di una bambina che viene abbandonata. Fra gli interpreti voglio ricordate la iconica Lucia Sardo, ma anche la piccola Marta Castiglia, una bambina prodigio, e tutti gli altri attori che arrivano dall’esperienza del teatro. Qui a differenza dell’altro film ho dovuto lavorare su un processo di invecchiamento e una ricerca di dettagli molto impegnativa per rendere il tutto più autentico”.

La costumista Paola Nazzaro sul set di Picciridda con l’attrice Lucia Sardo

Poi ci sono le tante altre sfumature della Nazzaro, fra cui quella di scrittrice appassionata. Lei è autrice del libro “Carezze, Korazze e skizzi di vita” Edizioni Progetto Cultura.

“Sono una mission fashion: mi definisco una professionista seria che svolge da anni questo lavoro, ma sono anche una scrittrice che ha vinto premi importanti, fra cui il secondo e terzo premio della rassegna ‘Va di scena lo scrittore’, e sono stata invitata a leggere un mio racconto avvenieristico presso la Biblioteca della Camera dei Deputati. Ora mi sto dedicando al mio secondo libro, e credo si possano aprire nuove prospettive per me. Il libro ha conquistato anche il titolo di vincitore dell’Anfiteatro d’Argento 2018, per il coraggio  della parola come percorso della memoria”.

Coltiva molte passioni. Qual è la sua preferita?

“Personalmente ho sempre pensato che il nostro lavoro e il nostro operato fosse costituito dalla qualità dei libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato, i film che abbiamo selezionato. Le nostre azioni e le nostre parole sono la risultante dell’attenzione alla cura e dell’alimentazione culturale che ci siamo dati. Poi ci sono anche altre qualità che credo di avere come l’interesse all’approfondimento, la competenza, l’ascolto, l’empatia, che sono indispensabili per garantire un risultato che porti un segno al nostro stile, non omologato ma in grado di rappresentare un’identità stilistica propria”.

Lei rileva cambiamenti nel suo contesto lavorativo da quando ha mosso i primi passi ad oggi?

“Oggi si è persa molto l’empatia, una dote necessaria in questa professione, e che invece è stata oscurata da un mondo demineralizzato da sentimenti e che guarda solo alla superficie delle cose. Sono solita disegnare i miei costumi, non uso il pc, applico il mio metodo di sempre. Ho un approccio militare nel lavoro, dove la programmazione, l’ideazione, il mood e la ricerca sono le basi di partenza per ponti di connessione con vari reparti. Mi piace lavorare in rete, collaborare, mettere insieme. Infondo mi ritengo una ricercatrice, una glob trotter di tendenze stili, anticipatrice di mode tessuti”.

E ora cosa ha in programma per il futuro?

“Mi piacerebbe cimentarmi nella regia: ho scritto dei corti tratti dai miei racconti, e vorrei trovare un produttore per portarli sulle scene”.


FILMOGRAFIA DI PAOLA NAZZARO.

AL CINEMA. La stagione fascista, regia di Mario Bianchi (1984)
Chi c’è c’è, regia di Piero Natoli (1987)
Passi sulla luna, regia di Claudio Antonimi (1988)
Gli assassini vanno in coppia, regia di Piero Natoli (1992)
Jonathan degli orsi, regia di Enzo G. Castellari (1995)
Buon Natale, regia di Isabella Salvetti (2007)
L’amore è un gioco, regia di Andrea Rovetta (2008)
Tutti al mare, regia di Matteo Cerami (2010)
L’aquilone di Claudio, regia di Antonio Centomani (2013)

IN TELEVISIONE. La farfalla granata, regia di Paolo Poeti (2012)
Te piace ò presepe, documentario, regia di Valerio Marchesini (2007)
La famiglia Sbadatelli, serie tv su Rai Uno, regia di Valerio Marchesini (2007)
Una vita in regalo, regia di Tiziana Aristarco (2004)
Casa famiglia, regia di Riccardo Donna (2002)
Belgrado Sling, film tv, regia di Riccardo Donna (2001)
Il destino a 4 zampe, due episodi, regia di Tiziana Aristarco (2001)
Un prete tra noi, otto episodi, regia di Riccardo Donna (2000)
Un’isola d’inverno, regia di Gianluigi Calderone (1999)
Le ragazze di piazza di Spagna, quattro episodi, regia di Riccardo Donna (1998)
Un posto al sole, regia di Muccino, Antonucci e Nappi (1996)
W Colombo, regia di Furio Angiolella (1991)
Caramella, regia di Franco Matteucci (1991)
La signora della città, regia di Beppe Cino (1991)
Scusate l’interruzione, regia di Serena Dandini (1989)
La tv delle ragazze, regia di Serena Dandini (1988)
Quelli della notte, di Renzo Arbore e Ugo Porcelli (1985)

AL TEATRO. Le onde di Venere, regia di Adalberto Fei e Mara Miceli, opera teatrale per l’Archeo Festival di Chianciano (2011)
La contessina Julie, regia di Camilla Mazzitelli (2010)
Il lupo, regia di Bruno Colella] (2001)
La vedova allegra, regia di Bruno Colella (2001)
Sumericom, regia di Walter Lupo (2000)
Non io ma le altre, regia di Giorgio Gallione (1992)
Mutazioni, regia di Adriana Borriello (1992)
Scirocco, balletto, regia Adriana Borriello (1992)
Quando eravamo repressi, regia di Pino Quartullo (1989)
Amore al computer, regia di Carlo Lizzani (1988)
L’operetta italiana, regia di Sandro Massimi (1986)
Diario di un pazzo, regia di Antonio Salines (1983)
Se ne cadette o teatro, regia di Bruno Colella (1982)


TRAILER UFFICIALE DEL FILM “RAPISCIMI”

 

 

 

 

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