I berlusconiani irpini non indietreggiano rispetto al percorso avviato ormai da tempo, per la costruzione di un progetto civico dei moderati, alle elezioni amministrative di Avellino.

Nonostante gli scontri che si sono consumati con la senatrice sannita Sandra Lonardo, che spinge per un’alleanza con la Lega, in ossequio al patto sugellato a Roma con il Carroccio e Fratelli d’Italia, per candidature comuni nei capoluoghi, e le ipotesi di mediazione con i rappresentanti delle altre forze del centrodestra irpino, più volte paventate, Cosimo Sibilia e i suoi serrano le fila e provano a chiudere la partita.

L’avv. Dino Preziosi

Resta però sul tappeto la questione della candidatura di vertice. Il nome di Dino Preziosi resta al momento quello più accreditato, anche se non vengono escluse altre opzioni, soprattutto a seguito delle richieste avanzate da alcuni compagni di strada che si sono aggiunti lungo il cammino di L’Altra Avellino, che auspicano soluzioni in grado di catalizzare il massimo consenso.

In casa della Lega, invece, la candidatura a sindaco della Città è stata definita, ufficializzando il nome di Biancamaria D’Agostino, avvocato e segretario dell’ordine della provincia di Avellino.

L’avv Biancamaria D’Agostino

«Questo impegno – afferma la rappresentante dello schieramento di destra, composto da Lega, Fdi e una lista civica di area – nasce dal sodalizio tra alcune delle migliori energie positive di Avellino, seriamente preoccupate dal progressivo declino del capoluogo irpino, che guardano all’area politica di centrodestra come speranza di vero cambiamento. La scelta, che ha già incassato il convinto sostegno di moltissimi cittadini, è destinata a raccogliere ulteriori convergenze».

Intanto, sul fronte del Movimento Cinque Stelle, dopo la decisione della dirigenza nazionale di certificare la lista promossa dall’ex vicesindaco del capoluogo, Ferdinando Picariello, considerato un fedelissimo del sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, non si placano affatto le polemiche interne ai grillini, ma piuttosto diventano più esplicite e taglienti.

Ferdinando Picariello, ex vicesindaco di Avellino accanto a Vincenzo Ciampi

«Adesso – spiegano i sostenitori della lista – siamo certi di avere una squadra unita per continuare nel solco del cambiamento già iniziato l’anno scorso dal Movimento 5 Stelle nel capoluogo irpino. Il lavoro per costruire in modo concreto e fattivo va avanti. Continuare per cambiare è questa la strada».

Il Meet Up “Gli amici di Beppe Grillo”, presieduto da Tiziana Guidi, artefice della lista bocciata da Roma, però non ci sta e contesta il valore politico del risultato, il radicamento sul territorio del candidato, sostenendo che sarebbe stata rifiutata la proposta di una convergenza su un terzo nome unitario, da parte della compagine targata Sibilia: «La nostra lista, rappresentata da diversi attivisti storici del Meetup nonché della società civile, ritiene che la precedente esperienza amministrativa abbia presentato numerose lacune ed imperdonabili cadute di stile e che, pertanto, solo una proposta fortemente discontinua rispetto alla compagine uscente, può avere buone probabilità di arrivare al ballottaggio. Di parere opposto l’altra lista, convinta invece di aver inciso positivamente sulla città e dunque sicura che la riproposizione degli stessi nomi sia la carta vincente».

Tiziana Guidi, esponente del MeetUp Avellino, già candidata sindaco per il Movimento Cinque Stelle nel 2013

Questo l’esito di un’assemblea tenuta il 15 aprile nel centro sociale di Bellizzi. Altro tema su cui si è discusso l’identikit del candidato apicale: «Riteniamo che chi si accinga a guidare una città in predissesto per poterla spuntar sui competitor, debba poter vantare un radicamento sul territorio, e per potersi accreditare verso chi da sempre ci sostiene, debba avere una storia nel M5S. Non ravvisiamo questi requisiti nel nome da loro proposto: essere “una brava persona” non è da solo un elemento sufficiente a vincere una battaglia così difficile. Inoltre la compagine uscente non ha mostrato alcuna capacità di fare gruppo con quanti hanno sostenuto la precedente esperienza elettorale, tanto da aver perso gran parte dei candidati della scorsa tornata».

Un ultimo affondo del Meet Up è stato dedicato alla linea e ai metodi utilizzati dal gruppo dirigente locale dei Cinque Stelle: «Tutto il nostro percorso è stato orientato alla trasparenza, con incontri condivisi e partecipati: siamo a distanza siderale da chi concepisce le candidature nelle segrete stanze, da chi ha bisogno continuo di qualcuno che, con la sua presenza, sponsorizzi la propria proposta elettorale per coprire uno spaventoso vuoto di idee, competenze e personalità. Non andremo con il cappello in mano a chiedere nulla: noi siamo diversi. Non abbiamo alcuna necessità di correre a tutti i costi, né abbiamo intenzione di porgere il fianco a logiche di partito che non ci appartengono».

Non ci sarà, quindi, nessuna mediazione tra i due gruppi grillini e la fazione perdente, quella rappresentata da Guidi, non parteciperà alla campagna elettorale, lasciando libertà di scelta ai propri sostenitori.

 

 

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