Giancarlo Giordano

La sinistra prova a recuperare la partita con il Pd ai tempi supplementari, chiedendo un cambio di rotta al tavolo interpartitico per le amministrative del Comune di Avellino. (Leggi l’articolo)

E’ quanto emerso nell’assemblea organizzata dall’associazione Si Può. «C’è ancora un filo di speranza – ha affermato Giancarlo Giordano – per riaprire un ragionamento. Se costretti andremo avanti da soli. Non batteremo in ritirata. E’ necessario che il Pd faccia un’analisi critica della situazione ed avanzi una proposta, in grado di raccogliere un sentimento diffuso in Città. Una coalizione non è una somma algebrica di partiti».

L’ex parlamentare ha poi spiegato perché si è deciso di non partecipare al tavolo del centrosinistra: «Abbiamo interpretato quel gesto, per come è nato, non l’iniziativa in sé, come una cesoia, rispetto alle due assemblee organizzate da Controvento, dalle quali era venuta una richiesta di metodi nuovi. Quello era un luogo nel quale parti confliggenti potevano confrontarsi alla luce del sole, non partendo da nomi e calcoli, ma dai problemi della città, che invece adesso sono assenti».

Di qui la critica ai Democratici: «Il Pd non può tirarci dentro la sua crisi. Siamo di fronte ad un quadro di regressione politica evidente, dove prevalgono narcisismi. Manca un’idea di governo».

Sulla stessa linea il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, Roberto Montefusco: «Esiste un perimetro del tavolo o chiunque può farvi parte? Va sciolto, dunque, il nodo. Non c’è più tempo. La Città ha bisogno di un’alternativa democratica e di sinistra, se necessario, senza il Pd. Entro sabato dobbiamo dire agli elettori dove vogliamo stare».

Generoso Picone, presidente dell’associazione Controvento, ha bocciato il percorso intrapreso a Via Tagliamento: «Il centrosinistra si ritrova in un campo di macerie. E’ difficile trovare un minimo comune denominatore tra i soggetti seduti al tavolo. Sicuramente non è il centrosinistra di qualità che volevamo. Non è vero che siamo scesi dalla macchina in corsa, dopo aver acceso il motore. La nostra logica è un’altra. Non ci interessa avere un posto attorno al tavolo. Continueremo il nostro lavoro, con i nostri metodi».

Gennaro Bellizzi, invece, ha provato a lanciare un ultimo invito al Pd: «Abbiamo provato ad aprire un fronte di discussione, ma prendiamo atto con rammarico che c’è un problema nel costruire una proposta di centrosinistra. La nostra offerta è stata respinta. Il mio appello ai Democratici è di riprendere il discorso avviato».

E ad una delle associazioni che dalle posizioni particolarmente critiche espresse durante l’assemblea del “Samantha Della Porta” ha poi deciso di sedersi al tavolo: «Ai giovani dico di non passare già nella fase del possibile, ma di continuare a sperare negli ideali alti. Non cercare scorciatoie».

Il rappresentante del Pd, Lello De Stefano, ha sollecitato Si Può e Controvento a non restare fuori dalla partita: «Se questa volta ci dividiamo, avremo compromesso per anni il futuro della Città. Non può essere una gara a chi è più puro. Il circolo “Aldo Moro” ha marcato una posizione, che è quella del segretario nazionale, Nicola Zingaretti. Siamo per un centrosinistra largo, con una proposta credibile».

Netta la posizione sulle candidature: «I nomi che abbiamo proposto non sono candidature di bandiere. C’è ancora spazio per assumere una decisione. Non si possono scegliere candidati soltanto perché si suppone che abbiano maggiore consenso. Ciò che conta è il progetto politico e programmatico. Chiederemo ai livelli regionale e nazionale di seguire con attenzione la questione».

Chiarito, dunque, l’obiettivo: «Vogliamo che la città non finisca nelle mani degli usurai della politica».

In conclusione la replica di Giordano: «Sono stufo della caricatura che ci vogliono affibbiare. Non siamo la sinistra che intende isolarsi. Ma qualche volta in politica bisogna avere coraggio ed aprire il conflitto».

 

 

 

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