Treno turistico

Vino, cultura, neve e fede sono i quattro pilastri su cui il Progetto Pilota dell’Alta Irpinia fonda la strategia per il turismo. Il modello è destinato ad essere esteso all’intero territorio provinciale. Sabato a Sant’Angelo dei Lombardi ne hanno discusso il Presidente della Città Alta Irpinia Ciriaco De Mita e il Vicepresidente della Giunta regionale, Fulvio Bonavitacola,

Eccellenze vinicole, stazione sciistica e siti naturalistici, cultura e gastronomia. I grandi asset su cui scommettere per il rilancio turistico in alta della provincia e gettare le basi per un decollo dell’economia locale sembrano ormai chiari, tanto alla politica quanto ai privati. Definiti i termini e le scadenze per le progettazioni relative all’Azienda Zootecnica dell’Alta Irpinia, e a breve, di quelle dell’Azienda Forestale, il presidente dell’assemblea del progetto Pilota Ciriaco De Mita ha avanzato il passo successivo: la riqualificazione del Polo turistico dell’altopiano del Laceno.

Con il recupero delle aree da parte del Comune di Bagnoli- avvenuto solo dopo un burrascoso carteggio legale fra le amministrazioni che si sono succedute e il gestore storico degli impianti- si attende un pronunciamento da parte della Regione Campania, a cui è stato candidato il maxi progetto della stazione sciistica e dei tre asset di promozione e valorizzazione dell’altopiano. Non è stato casuale il pressing del presidente De Mita al numero due della giunta regionale sull’erogazione dei fondi stanziati per le aree interne, che arriva proprio in occasione dell’annuncio sul bando regionale per la riqualificazione delle stazioni ferroviarie dismesse. Il canovaccio messo a punto dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne cita infatti la riqualificazione e riapertura della linea ferroviaria come obiettivo “aggiunto” dalla Regione campania con un investimento di 20 milioni di euro, su cui sarà possibile agganciare le previsioni di percorsi pedonali e ciclabili da costruire.

Territorio e Regione convergono sulla capacità ad oggi del tutto inespressa del potenziale turistico dell’Altopiano, da considerare sia nei mesi invernali come polo regionale per la stazione sciistica, sia come meta del turismo di montagna estivo, grazie alla presenza dei rifugi, maneggi, percorsi per il trekking ed altro. A questo si aggiunge l’offerta culturale, caratterizzata dai siti storici di Bagnoli Irpino, e da quella gastronomica con le sue produzioni di pregio. Non solo. Basta costruire un percorso a raggiera per abbracciare siti e monumenti nell’intero comprensorio, ampliando l’offerta per ogni esigenza.

Qui il treno turistico gioca un ruolo determinante. Il dato, affatto secondario, emerso nelle relazioni degli alunni sull’iter storico della tratta, è che negli anni ’90, la Avellino Rocchetta godeva di un collegamento “speciale” da Bari a Bagnoli Irpino attiva soltanto nei mesi invernali per consentire il raggiungimento del Laceno a bordo del treno. La stazione sciistica come polo turistico invernale regionale è in grado non solo di trainare l’intero comparto turistico dell’Alta Irpinia, ma anche di sottrarre turisti a Castel di Sangro in Abruzzo e spostare nell’entroterra il turismo registrato dalla costa.

Le piste del Lago Laceno a Raiamagra e la seggiovia

Una valutazione ampiamente acclarata anche da Confidustria Avellino, che mesi fa aveva dato mandato ai tecnici interni di redigere una progettazione di riqualificazione dell’altopiano, con la valorizzazione delle risorse naturalistiche, la fruizione di spazi, la dotazione impiantistica dedicata allo sci e a tutti gli sport ad esso collegati. Un progetto illustrato dal presidente Bruno, e condiviso dall’Unione degli Industriali, che ha subito una battuta d’arresto alla luce della posizione assunta dal Comune di Bagnoli, che ha candidato il maxi progetto in Regione.

Oltre a Conza della Campania, la riqualificazione dell’altopiano del Laceno sarà la priorità assoluta del tavolo del progetto pilota, che rivendica l’approvazione del progetto (rivisitato) candidato dal Comune di Bagnoli Irpino, originariamente da 20 milioni di euro. Se è vero- come ha sottolineato il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Marco Marandino, che “l’Irpinia non può immaginare di diventare luogo di sollazzo per la domenica da parte di visitatori occasionali dalle zone costiere, ma deve trovare una sua vocazione”; è altrettanto vero che un incremento di visitatori e turisti generano la necessità di investire nei servizi, nelle infrastrutture, nel miglioramento costante dell’offerta degli spazi ricreativi, che generano, insomma, economie.

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