Olivicoltori irpini e sanniti a confronto col sottosegretario Pesce. Centri di ricerca Cnr-Eni, le quattro sedi al Sud

CONFRONTO SULLA EMERGENZA IN PUGLIA. Giorni decisivi per il comparto olivicolo, che deve programmare nella concertazione tra Regione Campania e Governo le azioni indispensabili a far ripartire la produzione, i fatturati e l'occupazione. A Benevento una tavola rotonda con il rappresentante del Ministero per ascoltare la posizione degli operatori, presente il Presidente di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello

Olivicoltori irpini e sanniti a confronto col sottosegretario Pesce. Ma intanto, dalla Puglia arriva l’annuncio della istituzione di quattro Centri di ricerca Cnr-Eni. Sorgeranno a Lecce, Gela, Portici e Metaponto, con progetti e programmi di ricerca differenziati. L’impegno dà una prima risposta ad un settore che chiedeva investimenti in questa direzione, mentre è impegnato a contrastare gli effetti di mutamenti climatici e patologie delle piante, che stanno decimando la produzione e riducendo i margini competitivi delle imprese sui mercati.

Domani a Benevento i produttori di olio dell’Irpinia e del Sannio incontreranno Alessandra Pesce, Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Turismo, ospite di una tavola rotonda promossa dal deputato pentastellato Pasquale Maglione. Gli imprenditori agricoli delle due province chiedono al Governo di assumersi le proprie responsabilità per difendere un’eccellenza dell’economia produttiva italiana, in questa fase in forte difficoltà a causa dei mutamenti climatici, della diffusione di parassiti e malattie delle piante di ulivo, della globalizzazione di un settore sempre più competitivo ed esigente in termini di ricerca, soprattutto nel settore del biologico. I produttori sono reduci da un 2018 disastroso in tutta Italia per il settore, con un calo fino al 60 per cento della produzione, a fronte di costi che sono rimasti gli stessi.

L’olio è una delle eccellenza della produzione agricola in Irpinia

La posizione delle imprese irpine, in particolare quelle operanti nel comprensorio d’eccellenza ufitano del Ravece, è stata recentemente espressa a Nuova Irpinia da Nicolino Del Sordo, coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. «Occorre investire nella ricerca per arrivare ad una produzione qualitativamente in grado di resistere ai continui mutamenti climatici», ha spiegato. L’obiettivo è realizzare «una varietà sempre naturale e biologica». Per Del Sordo, «puntare sul settore biologico comporta difficoltà, costi e certamente una contrazione delle quantità, ma garantisce un prodotto salutare e buono». Per i produttori di olio dell’Irpinia occorre puntare sulla qualità. «Una coltivazione biologica porta ad una qualità eccellente e penso che la ricerca debba dare maggiori risposte per arrivare a delle cultivar in grado di resistere ai mutamenti climatici».

«La tavola rotonda di Benevento si concentrerà sulle sfide e sulle opportunità per il settore olivicolo e sulle strategie per promuovere le innumerevoli eccellenze delle aree interne della Campania», spiega in una nota il promotore del confronto con il Governo, il deputato pentastellato Pasquale Maglione. «Il potenziale del settore olivicolo è enorme ma è fondamentale capirne i limiti e le criticità per creare una rete che coinvolga tutti i produttori locali». In queste ore il Governo sta concertando interventi in Puglia dove va arginata la diffusione della Xylella. I coltivatori hanno chiesto investimenti per almeno un miliardo e 200 milioni, da impiegare in ricerca e azioni dirette ad estirpare questa piaga dagli uliveti decimati in questi anni.

Il Sottosegretario Alessandra Pesce a Roma durante il confronto tra Coldiretti e il Governo. Al suo fianco il Vicepremier Luigi DiMaio e, a sinistra, il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini

Il confronto con il Sottosegretario servirà a chiarire che la Puglia è una regione confinante con Irpinia e Sannio e, pertanto, va compiuto uno sforzo a livello nazionale sull’intero spettro delle Aree Interne del Mezzogiorno, nel quadrante ricompreso tra Napoli e Bari. Anche di questo parleranno i relatori della tavola rotonda, che si alterneranno dopo i saluti introduttivi del deputato Maglione. A partire dalle ore 10, presso la Camera di commercio di Benevento, prenderanno la parola nell’ordine: Antonio Campese, Presidente della Camera di Commercio di Benevento; Antonio Cappetta, Prefetto di Benevento; Giampaolo Parente, Dirigente di settore presso l’Assessorato alla Cultura della Regione Campania; Raffaele Amore, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Benevento; – Corrado Martinangelo, Presidente dell’Agrocepi di Benevento; Gennarino Masiello, Presidente Coldiretti Campania. Sarà il Sottosegretario Alessandra Pesce a concludere la sessione, assumendo gli impegni a nome del Governo.

Cnr, il progetto di ricerca arriva fino a Portici

IL CONFRONTO TRA I PRODUTTORI PUGLIESI E IL GOVERNO CONTE: NASCONO QUATTRO CENTRI DI RICERCA AL SUD. Nel frattempo da Lecce il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato l’istituzione di quattro centri di ricerca per l’olio nel Mezzogiorno, uno dei quali peraltro proprio nel Salento. C’è un accordo già siglato tra CNR ed ENI, con il Centro Nazionale di Ricerca investito della gestione dell’operazione. La joint research agreement prevede 20 milioni di investimenti per attivare quattro laboratori congiunti, tutti localizzati nel Mezzogiorno, e un connesso programma di alta formazione rivolto a giovani ricercatrici e ricercatori. La notizia accende speranze ad Avellino, che ha un centro di eccellenza dell’agroalimentare presso il Cnr di via Roma, in particolare per una possibile collaborazione con la sede più vicina, quella di Portici. Si occuperanno: a Lecce dello studio dei cambiamenti climatici nell’Artico; a Gela in Sicilia, di Energia pulita da fusione a confinamento magnetico; a Metaponto in Basilicata della Gestione sostenibile e innovativa del ciclo dell’acqua; A Portici dello Sviluppo di un’agricoltura a basse emissioni di CO2. In particolare, l’ultimo offre spunti per un collegamento tra agricoltura ed energia. Si attiveranno due campi di ricerca. Uno riguarderà la decarbonizzazione in ambito agricolo e gli scarti da biomasse, da utilizzare come materia prima per la produzione di biocarburanti nelle bioraffinerie Eni; l’altro progetti per l’intensificazione e allo sviluppo dell’agricoltura sostenibile, attraverso l’uso multifunzionale del territorio e la diversificazione delle coltivazioni a supporto della bioeconomia, sulla scia dei programmi sostenuti dalle Nazioni Unite in materia di bioeconomia e agri-food. All’interno di questo ambizioso programma non rientra il Cnr di Avellino, eccellenza nella ricerca alimentare, in particolare su tre campi d’azione. Val la pena di ricordare comunque le sue specificità.

AVELLINO ECCELLENZA NELLA RICERCA ALIMENTARE CON IL POLO CNR – ISA. L’Istituto di Scienze dell’Alimentazione di Avellino costituisce un riferimento internazionale nelle ricerche di settore, “finalizzate a valutare la qualità e la sicurezza alimentare e per indagare i rapporti tra alimenti e salute”, fanno sapere dal Centro di via Rubilli. “Il trasferimento tecnologico è una parte rilevante nella missione Cnr-Isa”. Per queste caratteristiche, l’Istituto risulta “peculiare sia nel Cnr che nel contesto Le attività di ricerca dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione sono organizzate in tre programmi scientifici: Food, Health e Omics. Nella scheda del Cnr sono così descritte.

Il Cnr di Avellino

Food. L’attività di ricerca dell’area ‘Food’ è finalizzata: allo studio della qualità degli alimenti e della biodiversità; allo studio ed alla valorizzazione delle produzioni aventi vocazione territoriale; all’analisi ed al controllo della filiera agro-alimentare; allo sviluppo di metodologie-tecnologiche e biotecnologiche- innovative nei processi di trasformazione e conservazione degli alimenti, anche mediante sistemi di packaging di tipo attivo, smart o sostenibile, al fine di migliorarne la qualità e la sicurezza d’uso; alla valutazione delle proprietà tecnologiche e degli effetti biologici degli alimenti e dei microrganismi di interesse agroalimentare e salutistico; allo sviluppo di nuovi prodotti ed ingredienti funzionali, nutraceutici, di alimenti fortificati e di novel food. L’ampio spettro sia di metodologie applicate (chimiche, biochimiche, immunochimiche, immunologiche, microbiologiche, di analisi sensoriale, di biologia cellulare e molecolare, e di microtecnologia), che di modelli di studio utilizzati (cellulare in vitro ed in vivo), consentono lo svolgimento di attività a elevato impatto nel contesto scientifico nazionale ed internazionale.

L’ingresso all’Istituto di Scienze dell’alimentazione

Health. Questo programma ha come scopo lo studio delle relazioni tra nutrizione, salute e patologie. Queste attività sono uniche nel CNR-DISBA. Le principali aree di ricerca sono: 1. epidemiologia e genetica delle popolazioni (determinanti nutrizionali e genetici/epigenetici dell’obesità e di patologie correlate); 2. nutrizione e metabolismo (effetti metabolici della dieta Mediterranea); 3. meccanismi chemo-preventivi di composti fitochimici; 4. nutraceutici e cibi funzionali: approcci pre-clinici e clinici; 5. immunomorfologia. Il programma include gruppi di ricerca interessati a patologie degenerative croniche (cancro, patologie cardiovascolari), malattie metaboliche (obesità, diabete), intolleranze alimentari. I risultati ottenuti mediante approcci innovativi e multidisciplinari contribuiscono ad incrementare la nostra conoscenza sulle proprietà salutistiche di alcuni alimenti e fattori dietetici, una conoscenza rilevante per il benessere della popolazione umana nelle sue diverse età.

Omics. Il programma di attività ‘Omics’ svolge un ruolo trasversale ai temi di ricerca dell’Istituto e offre una avanzata piattaforma analitica aperta a collaborazioni nazionali ed internazionali, con istituzioni accademiche, organismi di ricerca e industrie. I ricercatori di questa area hanno consolidate expertise che includono: I. Sviluppo e applicazione di metodologie analitiche basate sulla spettrometria di massa per studi proteomici e metabolomici, per la caratterizzazione strutturale di proteine, peptidi, antiossidanti, lipidi, molecole volatili e altre classi di biomolecole. II. Informatica, bioinformatica, biologia computazionale, analisi e gestione dei dati, modelling e docking molecolare. III. Sviluppo di biochip ottici per la rilevazione specifica anche di tracce di sostanze di interesse per la sicurezza alimentare, la salute e la sicurezza ambientale. L’attività di ricerca del programma è orientata allo studio di problematiche di importanza strategica nel campo delle scienze dell’alimentazione quali le relazioni tra composizione degli alimenti e salute dell’uomo, trasformazioni e destino metabolico degli alimenti, caratterizzazione di componenti con attività biologica benefica o avversa, controllo dell’autenticità e salubrità di prodotti alimentari, e aspetti di sicurezza alimentare ed ambientale mediante avanzate metodologie analitiche. Cnr | Istituto di Scienze dell’Alimentazione


LEGGI ANCHE:

Unci Agroalimentare, Scognamiglio: l’agricoltura sociale opportunità per l’Irpinia

Agricoltura in Campania, Petracca: «215 milioni da spendere subito»

“Olio Capitale”. L’Irpinia al Salone internazionale di Trieste

Olio, agricoltori irpini a Roma per lo stato di calamità: ad Ariano produzione giù del 90%

Agromafie. Slow Food avverte: “Attenzione alla contraffazione”

ARTICOLI CORRELATI