Comune di Avellino: è tempo di scelte per il centrosinistra irpino

Dopo l'assemblea pubblica di Controvento, i partiti del centrosinistra sono chiamati a compiere delle scelte per definire i metodi del percorso di costruzione dell'alleanza politica e programmatica per le elezioni amministrative del Comune di Avellino.

Dopo l’assemblea pubblica di Controvento, che ha visto un’ampia partecipazione di forze politiche e sociali, nel centrosinistra è tempo di scelte. Sono innanzitutto i partiti, a cominciare dal Pd, a dover compiere il prossimo passo, comprendendo innanzitutto quale metodo e schema di alleanza si intenda seguire. (Leggi l’articolo)

Da più parti è venuta la richiesta di approfondire la discussione avviata l’altro pomeriggio al centro sociale “Samantha Della Porta”, con confronti tematici aperti. Ma resta evidentemente anche l’esigenza delle forze politiche organizzate di delimitare l’azione attraverso strumenti e luoghi decisionali come i canonici tavoli interpartitici. Gli orientamenti tra i soggetti della potenziale coalizione però appaiono abbastanza differenziati.
Nel Pd irpino si attende l’insediamento del segretario regionale, Leo Annunziata, previsto per lunedì, per decidere il da farsi.

Il senatore Enzo De Luca a destra, accanto a destra il Sindaco di Teora, Stefano Farina e poi il segretario provinciale del Pd di Avellino, Giuseppe Di Guglielmo

Nel frattempo a Via Tagliamento la segreteria provinciale, guidata da Giuseppe Di Guglielmo, prova ad allargare la platea interna e a serrare i ranghi. Proseguiranno, dunque, le riunioni interne per una riflessione comune sugli ultimi passaggi e per la definizione di una piattaforma programmatica.

Il punto più spinoso, comunque, rimane il rapporto con l’ex consigliere comunale Gianluca Festa e gli altri rappresentanti della lista Davvero, che sinora non sono stati invitati agli incontri, in quanto formalmente appartenenti ad un’altra delegazione di Piazza del Popolo, benché iscritti al Pd. Ma il nodo è innanzitutto politico e di compatibilità con la linea che si sta costruendo per le prossime elezioni amministrative.

Giusepe De Mita

Diversa, invece, la posizione dei Popolari, che si dichiarano convinti a proseguire il cammino con un metodo partecipativo nuovo. Non più dunque un ragionamento da consumare nelle stanze delle segreteria di partito o nelle segreterie politiche dei rappresentanti istituzionali, ma un confronto aperto ai contributi della società civile.

Non è però scontato che l’intero partito condivida pienamente la valutazione espressa dall’ex deputato Giuseppe De Mita e dal segretario provinciale. La mancata partecipazione del consigliere regionale Maurizio Petracca all’appuntamento convocato da Controvento potrebbe essere un segnale rivelatore.

Il coordinatore provinciale dell’Area Popolare, Giuseppe Del Giudice

«Considero assolutamente positiva – ha affermato il numero uno dei Popolari, Giuseppe Del Giudice – l’opportunità che ci è stata offerta dall’assemblea dell’altro giorno. Non bisogna aver timore di un confronto a tutto campo e senza filtri. C’è bisogno di recuperare una sintonia con i cittadini e di approfondire le questioni del territorio. Mai come adesso è prioritario l’obiettivo della costruzione di un’alleanza politica avanzata e di un progetto amministrativo per il rilancio della Città».

Il segretario dei centristi, quindi, ha provato a delineare le prossime tappe del cammino: «Il punto di partenza è l’autocritica. Non possiamo guardare in avanti se non riflettiamo e prendiamo atto dei nostri errori. Ed è quanto ha fatto con coraggio Giuseppe De Mita nel suo intervento all’assemblea. Servono nuove pratiche politiche capaci di risvegliare un sentimento politico collettivo, restituendo protagonismo ai cittadini e alla comunità locale. In caso contrario non si va da nessuna parte. Ben vengano, quindi, nuovi appuntamenti mirati».

Roberto Montefusco, segretario provinciale di Sel – Sinistra Ecologia e Libertà

Anche il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, Roberto Montefusco, ha sottolineato la necessità di voltare pagina:   «Consideriamo un fatto estremamente positivo aver organizzato un momento pubblico di discussione. A Controvento abbiamo chiesto di proseguire questo percorso. La città di Avellino ha espresso dieci mesi fa una profonda esigenza di cambiamento, alla quale poi è stata data una risposta drammaticamente inadeguata e sbagliata. Qualunque proposta che non si facesse carico di quella domanda, che ha poi determinato il risultato elettorale, sarebbe destinata a naufragare».

«Noi diciamo con chiarezza – ha insistito il dirigente di Si – che occorre un radicale cambiamento di contenuti, di biografie, di classe dirigente. Pensiamo che sia inimmaginabile riproporre lo schema pieno di contraddizioni con cui è stato candidato Nello Pizza, rispetto al quale scegliemmo la strada dell’autonomia».

Montefusco, quindi, ha lanciato un messaggio agli altri partiti: «Verificheremo, nei prossimi giorni, se ci sono le condizioni politiche per definire un campo di forze con un profilo di cambiamento, al quale daremmo un nostro contributo, altrimenti la sinistra andrà avanti da sola».

Vincenzo Alaia, consigliere regionale della Campania

Il consigliere regionale Vincenzo Alaia, promotore di una lista civica moderata (alla Provincia denominata “Progetto civico per l’Irpinia”, mentre alle scorse amministrative del capoluogo con il consigliere regionale di Articolo Uno, Francesco Todisco, fu varata la lista “Avellino Libera è progressista”) ha espresso una valutazione positiva sull’avvio del confronto allargato nel centrosinistra: «Avrei voluto dire che ragionare sul futuro del capoluogo è un problema serio, che richiede il massimo sforzo. La politica dovrebbe preoccuparsi della disaffezione dei cittadini verso le istituzioni. C’è chi le considera ormai un elemento opzionale. Figuriamoci quali distanze si registrano rispetto ai partiti. Al di là dei punti programmatici, che troppo spesso diventano un copia e incolla di buoni propositi, è necessario recuperare una passione politica e civile, che non c’è più. Ognuno è sempre più chiuso nella propria realtà e non è partecipe,  né si identifica con i destini della comunità».

Il rappresentante di Palazzo Santa Lucia ha provato ad indicare una traccia di lavoro: «Il primo punto è l’impegno per il territorio: conoscere i problemi, intercettare i bisogni e trasformarli in atti politici. Di questo c’è bisogno. Sono perciò favorevole al contributo delle associazioni. La partecipazione al voto rischia di diventare un fenomeno sempre più marginale. Se non invertiamo la tendenza, se non ci assumiamo tutti la responsabilità di ciò che accade, il processo di desertificazione avanzerà ovunque e la città sarà destinata ad un triste declino».


LEGGI ANCHE:

Centrosinistra: torna in campo l’ipotesi di una coalizione in Città. Con l’assemblea di Controvento riprende il dialogo

ARTICOLI CORRELATI