Prima intesa a via Tagliamento sulle amministrative di Avellino. Il Pd sarà presente alle prossime elezioni con una lista di partito e lavorerà alla costruzione di un’alleanza di centrosinistra, raccogliendo anche i contributi che verranno dalla società civile, senza però rinunciare al ruolo di riferimento e coordinamento della coalizione.
E’ quanto emerso durante la riunione indetta dal segretario provinciale dei Democratici, Giuseppe Di Guglielmo, alla presenza dei segretari dei circoli cittadini e dei candidati alle scorse elezioni. Tra i partecipanti anche l’ex senatore Enzo De Luca e l’ex presidente dell’Alto Calore, Lello De Stefano.
Si rompe, invece, il fronte dei decariani. Soltanto l’ex consigliere comunale, Livio Petitto (insieme a Laura Nargi), che ha sempre espresso una posizione fortemente critica rispetto alla gestione del partito e alle prospettive elettorali, ha deciso di disertare l’iniziativa. Gli altri esponenti della componente hanno invece condiviso la linea unitaria, non senza sottolineare passi falsi e difficoltà registrate dalla scorsa campagna elettorale ad oggi.
Alla riunione non c’era nemmeno Gianluca Festa, che però non era stato invitato in quanto non candidato nella lista del Pd, ma della civica Davvero. Debbono però essergli fischiate le orecchie, essendoci stati durante la discussione diversi riferimenti alla sua persona, senza mai nominarlo esplicitamente.
Da più parti si è chiesto al partito di fare chiarezza sulle candidature, sui compagni di viaggio del Pd e su chi decide di stare nel Pd a fasi alterne.
Il segretario provinciale, Di Guglielmo, ha tirato le somme dell’incontro: «Fino a qualche settimana fa era ancora incerta l’ipotesi di una lista con il nostro simbolo. Adesso, invece, siamo tutti d’accordo. Gli incontri con i circoli ci hanno permesso di costruire una base di ragionamento comune, avviando per tempo i passaggi necessari, per evitare una corsa affannosa verso il traguardo, come invece è successo l’altra volta».
Il numero uno del Pd irpino ha poi tracciato la rotta del cammino: «Il confronto adesso però dovrà essere spostato anche all’esterno, rivendicando con orgoglio la nostra identità. Siamo pronti ad ascoltare i contributi che vengono dalla società civile, a cominciare dall’associazione Controvento, e a dialogare con i partiti. Ma siamo consapevoli del ruolo guida che abbiamo e che intendiamo esercitare, pure attraverso la definizione di una nostra candidatura di vertice».
Anche l’ex senatore De Luca ha specificato quello che dovrebbe essere il metodo di lavoro: «Dobbiamo prima definire una proposta ed un progetto, poi potremo discutere di alleanze ed in ultimo di nomi. Questo è l’abc della politica. Non sarà comunque una passeggiata. Un dato però è certo: nel Pd è iniziata una fase nuova. Sarebbe sciocco credere che siamo il centro dell’universo. Le nostre priorità debbono essere il recupero del rapporto con il territorio e l’allargamento del perimetro politico, nel segno del centrosinistra. I risultati si otterranno soltanto lavorando insieme».
Diversi gli spunti di riflessione emersi durante la discussione. Il segretario del circolo “Laboratorio Democratico”, Mario Pagliaro, ha evidenziato la necessità di un disegno strategico per la Città che dopo l’esperienza del sindaco Di Nunno invece sarebbe mancata al Pd, concentrato soprattutto sulla gestione del potere. Anche il segretario del circolo “De Sanctits”, Maurizio Giovanniello, ha chiesto che si punti su un progetto amministrativo che faccia recuperare ad Avellino il ruolo di capofila del territorio irpino. Il Pd però deve ritrovare un’unità ed una idealità d’azione, senza deludere le aspettative, di chi tuttora guarda a questa forza politica.
Il segretario del circolo “Libertà è partecipazione” ed ex consigliere comunale, Franco Russo, ha rivendicato l’impegno messo in campo durante l’amministrazione Foti e l’isolamento vissuto rispetto al partito, poco incline a difende quella esperienza. Vincenzo Picariello, segretario del circolo “Il coraggio di cambiare”, struttura di base che fa riferimento a Festa e Petitto, ha chiesto che per l’indicazione del candidato sindaco della coalizione si punti su un esponente del Pd, scelto attraverso la convocazione delle primarie del centrosinistra.
Il segretario del circolo “Aldo Moro”, Lorenzo Tornatore, ha espresso la sua opinione sull’auspicato rinnovamento: «Non è un fatto anagrafico. Deve concretizzarsi nel metodo, premiando la coerenza politica. Il partito non può essere utilizzato come una carrozza, salendo e scendendo in base alle convenienze».
L’ex consigliera Ida Grella, dirigente di Area Dem, ha chiesto che vi sia più attenzione per le novità che stanno emergendo nel Pd sul piano nazionale (Leggi l’articolo), mentre Stefano La Verde ha sollecitato il partito a chiarire se i consiglieri che si sono impegnati nelle scorse amministrazioni sono considerati una risorsa o un problema. Ivo Capone, invece, ha posto l’accento sulla necessità di rimettere al centro dell’attenzione la questione morale. L’ex capogruppo Enza Ambrosone ha sottolineato che fino a ieri c’era chi voleva liquidare senza troppe remore l’esperienza del Pd e che una ripartenza è possibile soltanto se l’unità si costruisce nella chiarezza delle posizioni.
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