Di Cecilia: senza Forza Italia in Irpinia Lega residuale

"DELEGHE, ALLA PROVINCIA BIANCARDI LE DARÀ PRESTO". Intervista al consigliere provinciale azzurro sulle alleanze in vista del voto e apre ii cantiere dei moderati. Critico sull'Unione Europea "a trazione tedesca".

Il consigliere provinciale e dirigente scolastico Franco Di Cecilia interviene sullo scenario politico territoriale in relazione strettissima con gli ultimi sviluppi del quadro politico a livello nazionale. Focus sulle amministrative per la città di Avellino. In merito Di Cecilia apre agli apparentamenti con forze civiche o che comunque segnano una rottura netta con le precedenti amministrazioni cge definisce “fallimentari” del Pd.

Consigliere in Provincia ancora non sono state assegnate le deleghe, come mai?

“Intanto il presidente Domenico Biancardi ha ribadito che lo farà quanto prima per rendere ancora più funzionale la vita amministrativa. Saranno assegnate ma la macchina amministrativa funziona benissimo. Lavoriamo benissimo sia come maggioranza che con la minoranza tant’è che spesso è difficile distinguere, riusciamo ad essere sinergici”.

A livello territoriale la Lega sta lavorando molto per cercare un radicamento locale. Che ne pensa?

“La Lega pensa di poter guidare i processi. Credo in questa parte d’Italia debba rendersi contro che può essere solo un partner non la guida di una coalizione. Io sono indubbiamente per un’unità di centro destra. Per una forza capace anche di dialogare con forze moderate che possono dare un valore aggiunto. Non possiamo rinchiuderci nei recinti di una coalizione, vorrebbe dire fare semplice testimonianza. La coalizione deve interfacciarsi ad altre realtà”

Molti di Forza Italia sono migrati nella Lega.

“Si ma non tantissimi. Certo Matteo Salvini in questo momento è più attraente e persuasivo e la sua posizione trae giovamento anche dalla debolezza del Movimento 5 Stelle. La sua è una posizione estremamente privilegiata ma in Italia l’elettorato è fluido e dinamico. Basti pensare che Renzi alle scorse europee ottenne il 41% circa. Poi alle politiche dimezzò la percentuale, perse quasi due terzi dell’elettorato. Questo ci fa riflettere e sappiamo che gli elettori sono dinamici. Salvini rincorre le emozioni del momento ma non ha un disegno politico. Per questo penso abbia fiato corto, non credo ce la farà per molto”.

Amministrative. Si vota in paesi grandi come Grottaminarda, Mirabella Eclano, Ariano Irpino. In qualche caso si pensa ad apparentamenti Centrodestra-Pd per vincere il populismo. Le risulta?

“Non conosco le specifiche. In linea generale c’è l’ indicazione politica di consolidare il centro destra in tutte le realtà più significative come pure Ariano ad esempio. So che ci sono resistenze, non so se e in che misura le linee generali nazionali possono avere senso su Ariano”

Si vota anche ad Avellino. Qui come vi muovete?

“Saremo competitivi. Intanto dobbiamo mantenerci come centro destra unito e metteremo un plusvalore nel momento in cui riusciremo a coalizzarci con altri. Mi riferisco ad uomini di centro e moderati non schierati con posizioni di centro sinistra”.

Cioè, ci faccia capire meglio.

“La ricetta è la seguente: centrodestra unito che aggrega forze moderate di centro che non si sono macchiate con amministrazioni fallimentari di centrosinistra. Quelle del passato per intenderci. Coglieremo quanto c’è di meglio nel civismo alternativo alle vecchie amministrazioni Pd”.

Poi ci saranno le elezioni Europee.

“Forza Italia è schierata su una forma di europeismo convinto ma riformatore. Ci piace l’Europa ma sappiamo che spesso è più matrigna che madre. Serve un’Europa rinnovata, non ci piace un’Unione dei banchieri e a trazione tedesca. Siamo schierati nel sostenere le ragioni del partito e spero in una candidatura irpina”.

Lei si rende disponibile?

“Non mi sono posto il problema della mia disponibilità. Il partito deciderà e chi farà questa battaglia sarà per rappresentare un partito europeista. Non ho ambizioni ma sono pronto a dare il mio contributo anche da semplice elettore”.


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