Sibilia: dopo 25 anni Forza Italia ricomincia. Anche in Irpinia

L’anniversario della fondazione è per il movimento l’occasione per rilanciare l’iniziativa politica contro i provvedimenti del governo nazionale e riorganizzarsi per le prossime scadenze elettorali. La riflessione del deputato e coordinatore proviciale di Avellino.

Una bandiera di Forza Italia

L’anniversario della fondazione di Forza Italia è per il movimento l’occasione per rilanciare l’iniziativa politica contro i provvedimenti del governo nazionale ed in vista delle elezioni europee. E’ di queste ore, tra l’altro, l’annuncio di Berlusconi di un suo ritorno in campo. In Irpinia, intanto, viene presentato il nuovo progetto per le amministrative del Comune di Avellino.

Nuova Irpinia ha fatto il punto della situazione ed avviato un’analisi di prospettiva con il deputato e coordinatore provinciale, Cosimo Sibilia.

Cosimo Sibilia, imprenditore, è stato componente del Consiglio d’amministrazione dell’Università di Salerno. Siede a Montecitorio come deputato aderente al gruppo azzurro di Forza Italia

Forza Italia compie 25 anni. Proviamo a fare un bilancio?

«E’ un quarto di secolo. Sicuramente un traguardo significativo. L’atto di nascita porta la data del 18 gennaio del 1994, ma il battesimo di Forza Italia avvenne una settimana dopo, il 26 gennaio. Ad Avellino si costituì uno dei primi circoli in assoluto, addirittura il 18 dicembre del 1993. In tempi di grande dinamismo della politica e di meteore, non è facile compiere un percorso simile, se non con l’impegno di tante persone, molte delle quali ancora oggi sono con noi, qualcuno invece nel frattempo è andato via. E’ stato un partito che ha rinnovato la scena politica italiana, in una fase molto delicata per il Paese. Motore trainante dell’intera coalizione di centrodestra. L’affermazione fu immediata, con la vittoria alle elezioni ed il primo governo Berlusconi. Successivamente nel 2001 e nel 2008».

 

E in Irpinia come è andata?

«Non abbiamo raccolto per intero i risultati auspicati, ma penso che siamo stati un riferimento importante, in un contesto sicuramente difficile. Ci sono però ancora molte potenzialità da esprimere. Tutte le forze politiche vivono momenti più esaltanti ed altri più complicati. Ma quando si crede in un progetto, si sta sulla barca al di là delle perturbazioni».

Quale sarà la vostra rotta in futuro?

«L’obiettivo è allargare il perimetro, aprendo ad altre esperienze con le quali possiamo condividere una visione strategica ed un’idea del Paese. Nei momenti in cui l’orizzonte generale appare incerto, vanno unite le forze. L’Altra Italia, l’esperimento che metteremo in campo per le elezioni europee, non sarà però un contenitore indistinto. Ma quando si vuole costruire un’intesa serve un passo di lato da parte di tutti».

Sul piano locale, quindi, seguirete uno schema simile.

«Sì, stiamo lavorando, in vista delle prossime amministrative della città capoluogo, ad una lista che si propone come la casa delle migliori energie della comunità, di impronta moderata ed aperta alla società civile, per provare sul serio a voltare pagina a Piazza del Popolo, non a caso si chiamerà “L’Altra Avellino”. Nessuno più di noi può lanciare la sfida del cambiamento. Non siamo stati mai implicati nel governo del Comune ed abbiamo le carte in regola, le competenze, per poter costruire un progetto credibile. A chi non ci vuol stare non abbiamo nulla da dire».

In questo momento il rapporto con la Lega, a tutti i livelli, non è dei migliori.

«Non ci interessano le polemiche facili, create ad arte per catturare l’attenzione. Preferiamo stare ai fatti. Alle scorse elezioni il risultato della coalizione è stato possibile grazie alla presenza di Forza Italia e al notevole contributo dato soprattutto nei collegi del Nord. Noi siamo stati assolutamente coerenti con gli impegni assunti in campagna elettorale».

Il quadro politico appare in forte evoluzione. Quali saranno le nuove sfide del centrodestra?

«C’è bisogno, allo stesso tempo, di segnali di novità e di conferme, per mantenere la barra dritta ed essere in grado di rispondere alle istanze dei cittadini. E’ per questo che Forza Italia guarda con molta attenzione ai problemi e alle aspettative dei giovani. Bisogna dare al Paese una nuova guida sicura, in una situazione di grande incertezza. Serve, dunque, coraggio. Ciò che assolutamente non manca a Berlusconi».

Che cosa conserverete del progetto iniziale?

«Il modo di affrontare le questioni e la cultura liberale. Il pragmatismo e la convinzione che un grande partito debba guardare agli interessi generali della società. Siamo però aperti al confronto con chi deciderà di fare la nostra stessa strada».

Dalle prossime scadenze elettorali cosa si aspetta?

«Il vento dell’antipolitica è ancora forte, ma qualcosa sta già mutando. Il governo ha mostrato tutti i suoi limiti e contraddizioni. Il rapporto tra Lega e Cinque Stelle è costellato di continui scontri. Le differenze di posizione verranno al pettine. Per adesso l’alleanza regge perché cementata dalla gestione del potere. Ma prima o poi saranno gli elettori a chiedere il conto, a chi si è speso soltanto negli annunci. Ciò che è peggio, però, è che le scelte compiute rischiano di danneggiare il Paese. Ci saranno le risorse per fare in autunno un’altra finanziaria? Mi aspetto, dunque, sorprese dopo le Europee».

Oggi, in occasione dell’anniversario di Forza Italia, ad Avellino e in tutte le piazze italiane, saranno montati dei gazebo dove faranno la loro comparsa i gilet azzurri. Quale messaggio intendete lanciare?

«La prima apparizione dei gilet azzurri si è registrata alla Camera, per protestare contro la manovra del governo. Quello di oggi sarà un sabato di mobilitazione per raccontare ai cittadini ciò che sta realmente succedendo. I gilet sono il simbolo di un’Italia che dice basta tasse, giù le mani dalle pensioni, giù le mani dal volontariato, giù le mani dall’Italia che lavora e che produce».


ARCHIVIO STORICO

L’ARTICOLO DEL QUOTIDIANO LA REPUBBLICA DEL 22 gennaio 1994 | Pubblicato 10 anni dopo, il 26 gennaio 2004 nella versione digitale

ARTICOLI CORRELATI