Sorgenti, Caposele chiede alla Puglia i ristori. E chiama la Campania

ALTA IRPINIA UNITA NEL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO RIUNITO IERI SERA. Rappresentanze di Comuni ed enti idrici schierati accanto ad una folla di cittadini d'accordo con il Sindaco Lorenzo Melillo nel chiedere "accordi con AQP che rispettino la dignità del territorio"

Il Consiglio straordinario a Caposele di domenica 24 febbraio, durante la relazione del Sindaco Lorenzo Melillo

Il Comune di Caposele diffida la Regione Campania dal concedere nuove concessioni di derivazioni idriche nel Comune altirpino, se non con la piena adesione della Amministrazione di Caposele. Nel dettaglio, il Consiglio comunale riunito domenica sera di fronte ad un pubblico straripante, sotto gli occhi di una comunità attenta e partecipativa, ha deliberato la volontà di rinegoziare i termini della convenzione con cui nel 2012 ha ceduto i propri diritti su una riserva d’acqua pari a 363 litri al secondo, che un regio decreto del 1905 aveva stabilito in perpetuo. Ed ha chiesto alla Regione Campania – attraverso l’Ente Idrico Campano che associa obbligatoriamente tutti i Comuni della Regione – di essere sostenuta durante la fase di rinegoziazione, negando alla Puglia ogni ulteriore concessione fino a che Caposele non abbia ottenuto la revisione della concessione, ovvero abbia equilibrato i parametri tariffari calcolati a carico della comunità caposelese.

Le acque del Sele scorrono verso la Puglia dalle sorgenti Sanità di Caposele

IL CONSIGLIO HA APPROVATO LA LINEA DEL SINDACO: REVISIONE DELLA CONVENZIONE. Consiglio comunale straordinario sentito e partecipato, quello di ieri sera a Caposele. L’assise ha approvato con maggioranza dei voti favorevoli e tre soli contrari – espressi dalla minoranza guidata da Luigi Casale –  la delibera con immediata eseguibilità in cui “si chiede ufficialmente alla Regione Campania di riconoscere a tutt’oggi il diritto d’uso di Caposele e dei cittadini caposelesi sui 363 litri al secondo (assegnati per legge da un regio decreto del 1905), e di non pronunciarsi sulla concessione di derivazione fino a quando la comunità non sarà soddisfatta”.

Ispezioni all’interno della Galleria Pavoncelli (Foto Aqp)

L’ALTA IRPINIA SORGENTIZIA PRESENTE A CAPOSELE. Ieri sera si è scritta una pagina di storia importante nelle relazioni tra l’Irpinia idrica che l’acqua la produce in abbondanza e la Puglia che per il suo fabbisogno dipende in maniera significativa dalle sorgenti irpine.  Ad ascoltare il Sindaco e i Consiglieri comunali erano presenti in prima fila anche gli amministratori dei comuni di Cassano Irpino, Lioni, Teora, Calabritto, Senerchia, Conza, il vice sindaco di Contursi, Antonio Briscione, anche in qualità di Presidente dell’Ente Parco Sele Tanagro, e il presidente del Parco Monti Picentini. “Caposele non si muove in solitudine”, ha affermato il Sindaco Lorenzo Melillo rivolgendosi agli amministratori, pronti a fare la propria parte in una vertenza, quella sulla rinegoziazione degli accordi tra Campania e Puglia sugli idroprelievi, che accomuna tutti sul piano generale, investe in maniera e misura diversa ciascuno degli enti ospiti per la propria parte.

Lorenzo Melillo sindaco di caposele

MELILLO: L’ALTA IRPINIA PARLI CON UNA SOLA VOCE SULLE POLITICHE DI TUTELA E VALORIZZAZIONE IDRICA”. Melillo nella sua introduzione ha infatti inquadrato il problema specifico del suo Comune nel contesto più generale delle politiche idriche in Irpinia. “Già da tempo stiamo discutendo un protocollo d’intesa fra i comuni delle sorgenti, perchè è arrivato il momento di immaginare una rinascita del territorio, che deve partire dall’unione delle comunità: se continueremo a fare da soli saremo sempre deboli, e il tema dell’acqua ci consente di recuperare quell’unione necessaria a iniziare la battaglia per ottenere il riconoscimento del ristoro ambientale. Se dal 31 dicembre 2018 l’Acquedotto Pugliese non vuole più sottoscrivere convenzioni con il Comune di Conza, abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce, in maniera univoca. Trasferiamo 8mila litri di acqua al secondo alla Puglia, senza che quella Regione spenda un euro a tutela della risorsa. La Regione Campania deve farsi carico degli accordi di programma interregionali, e deve garantire alle comunità che hanno rinunciato alla risorsa idrica, un ristoro per le mancate opportunità”.

“CAPOSELE RINEGOZIA LA CONVENZIONE DEL 2012 CON LA PUGLIA, LA CAMPANIA SI SCHIERI CON NOI AIUTANDO LA NOSTRA COMUNITÀ A DIFENDERE I PROPRI DIRITTI”. La richiesta del Comune di Caposele alla Regione Campania e, in particolare, al vice presidente con delega all’Ambiente Fulvio Bonavitacola e alla presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, viaggia sul doppio binario: “Prendere atto formalmente del diritto d’uso della quota assegnata a Caposele dal decreto regio del 1905, e integrare l’annullamento del provvedimento dirigenziale improvvido, con cui gli uffici regionali avevano concesso alla Puglia la derivazione idrica dei 363 litri al secondo ceduti da Caposele nel 2012. In sostanza si chiede di aggiungere i pareri emessi dall’Ato e dall’Ente Idrico Campano, che riconoscono le ragioni di Caposele.  “L’autorizzazione alla Puglia, che vuole la concessione di derivazione dei 363 litri al secondo già per diritto riconosciuti a Caposele, deve arrivare solo quando il Comune di Caposele sarà soddisfatto”, si è detto.

Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania

ALTRO FRONTE È QUELLO TARIFFARIO: APPLICARE PARAMETRI CAMPANI, NON PUGLIESI. Altra questione invece, è quella della tariffa. “L’Aqp ha autodeterminato secondo noi illegittimamente una tariffa da applicare al consumo idrico di Caposele, comune del territorio campano”, spiega il Sindaco Melillo. “Quando abbiamo sottoposto la questione al Governatore Vincenzo De Luca, evidenziando carte alla mano la illegittimità operata dalla società di Bari, ci ha risposto eloquentemente, riconoscendo le ragioni del nostro territorio”. Oltre a contestare nel merito, in fatto e diritto, la convenzione sottoscritta dal precedente Sindaco di Caposele Pasquale Farina nel 2012,  documento che impone ai cittadini caposelesi il pagamento dell’acqua, il Comune fa voti alla Regione Campania affinchè l’Eic possa acquisire lo studio già redatto dall’ex commissario dell’Ato Giovanni Colucci e rideterminare la tariffa.

La targa dell’Acquedotto Pugliese, ex Eaap

DOPO CINQUE ANNI DI RODAGGIO DELLA CONVENZIONE “I CONTI NON TORNANO”. L’applicazione della Convenzione tra Comune e Aqp determina uno squilibrio, che penalizza Caposele. Al termine dei 5 anni di benefici previsti dalla convenzione, infatti, il Comune paga l’intero consumo di acqua rendicontato, ma la somma che Aqp trasferisce non basta a pagare le bollette: se il Comune volesse replicare il bilancio del 2018 avrebbe un deficit di 520mila euro.

L’OPPOSIZIONE ESPRIME DUBBI SULLA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI CAPOSELE.  La minoranza ha espresso i propri dubbi sulla delibera del Consiglio comunale. Nel preannunciare il voto contrario al provvedimento del Sindaco,  ha controproposto la nomina di una task force esterna in materia di acqua, per la revisione degli accordi. “Non temo di sollevare una questione con l’Aqp, perchè già illustri avvocati di fama nazionale si sono espressi a nostro favore: la convenzione del 1905 è irretrattabile e la Regione Campania è nostra alleata in questa rivendicazione, – e come testimoniato da Bonavitacola e D’Amelio- è pronta a sostenere le nostre ragioni. Ci tengo a chiarire che non vogliamo aprire nessun contenzioso con questa delibera, ma sull’acqua a Caposele ne dobbiamo uscire a testa alta”, ha concluso il sindaco.

L’affollata sala del Consiglio comunale di Caposele di domenica 24 febbraio, convocato in sessione straordinaria sulla vertenza idrica

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