Frigento entra nella ZES dell’Ufita. La Regione accoglie l’istanza

Dopo la richiesta formulata dall'amministrazione comunale di Frigento alla Regione Campania, il primo cittadino ha incassato l'ok ufficioso dell'Ente. La ZES ufitana è pronta ad "annettere" anche i lotti disponibili dell'area PIP di Frigento.

L’area PIP di Frigento entra nel perimetro della ZES della Valle Ufita. Il primo cittadino Carmine Ciullo, giovedì scorso ha rilanciato la richiesta di ingresso dell’area Pip, incontrando ad Avellino l’assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Marchiello. Durante l’appuntamento tenuto presso la sede ASI di Avellino, Ciullo ha ribadito l’interesse dell’area industriale frigentina per il perimetro destinato alle semplificazioni burocratiche e fiscali, ottenendo la notizia che attendeva. L’accoglimento della proposta sarebbe ormai passato.

Il tavolo regionale della Zona Economica Speciale

L’amministrazione comunale qualche settimana fa aveva predisposto una delibera con la richiesta di modifiche al perimetro ufitano della Zona Economica Speciale. L’operazione rientra nell’attuale fase di ampliamento della dotazione regionale. “Giovedì ho chiesto direttamente all’assessore Marchiello di ampliare la ZES con l’area industriale di Frigento visto che disponiamo di tutti i requisiti utili. Siamo contigui all’area prescelta, si può dire al di qua di una delle strade che attraversa la zona – prosegue – adesso la Regione valuterà. Però credo ci siano spiragli. Credo si possa fare”.

Attende gli atti ufficiali Carmine Ciullo per potersi dire certo della faccenda. Però ha tutti i motivi per godere un fondato ottimismo. D’altronde che le zone individuate avessero confini per così dire “cuscinetto” lo aveva anticipato anche qualche organizzazione sindacale nei giorni scorsi. Fonte autorevole trapelata in contesti informali.

Il centro urbano di Frigento sovrasta le zone industriali a valle. Le aziende sono insediate nell’area dove è ubicata l’Industria Italiana Autobus, per intenderci, della Pasta Baronia SpA e di tutto il bacino. Sito in parte già produttivo con realtà imprenditoriali medio piccole, Frigento è pronto a spingere sull’acceleratore. “Abbiamo lotti disponibili perché non cercare di proporci in una vetrina appetibile agli investitori…?”, afferma Ciullo.

Area industriale Valle Ufita

Sarebbe giunto il momento del riscatto per una realtà che in buona parte è uscita con le ossa rotte dal Patto Baronia. Oggi la definizione dei lotti in termini di vendita e tassazione passa attraverso gli enti. E ci si aspetta molto per quanti credono in un’opportunità di sviluppo concreta ed europea. “Abbiamo il problema serio del calo demografico perché il nodo principale è l’occupazione – prosegue Ciullo – quindi la prima cosa da fare è attivarsi per favorire gli insediamenti produttivi. I sintomi delle emigrazioni si avvertono sempre più forti nelle scuole, dove diminuisce di anno in anno il numero degli allievi. Quindi dobbiamo incalzare e puntare su infrastrutture e produzione”.

E accanto ai collegamenti e alle imprese, Ciullo sottolinea l’importanza della crescita sociale. Della formazione individuale per migliorare anche il tessuto sociale e intellettivo della provincia. Perché anche il contesto, se svilente, può motivare una partenza di sola andata.


LEGGI ANCHE:

La Zes inizia da ‘Banda ultralarga’ e ‘Alta capacità’ in Irpinia. Piattaforma logistica in Ufita

Stop Irap per tre anni, con la Zes l’industria crea posti di lavoro. L’Irpinia nella piattaforma del Mediterraneo

 

 

ARTICOLI CORRELATI