IIA, impegni scritti su Cigs e accordo di programma o rottura e vertenza

IL MONITO DELL'EX MINISTRO DELRIO AI LAVORATORI: "CI SONO GLI ORDINATIVI, PRERENDETE IL LAVORO". Il sindacato pronto alla rottura di ogni trattativa e ad aprire la vertenza per far ripartire lo stabilimento di Valle Ufita

Alla IIA la rottura tra sindacato e azienda non è stata mai così vicina. Tutto dipenderà dagli impegni scritti che questa mattina la direzione aziendale assumerà con Antonio Bene, atteso a Flumeri per un incontro forse definitivo.

Il sindacato ha fatto sapere nei giorni scorsi che i lavoratori non staranno a guardare lavorare i loro colleghi turchi nelle fabbriche della Karsan, non si faranno da parte mentre altri all’estero costruiranno pullman ordinati dalla pubblica amministrazione italiana alla Industria Italiana Autobus, mentre gli stabilimenti ex Irisbus ed ex Menerinibus restano vuoti nella polvere.

E l’incitamento a pretendere di tornare al lavoro venuto dall’ex Ministro Graziano Delrio, che ieri sera a Frigento ha esortato i lavoratori a difendere gli impegni per l’azienda dei Governi Renzi e Gentiloni, a Flumeri ha trovato terreno fertile.

Senza cassaintegrazione dal primo gennaio, estromessi dallo stabilimento per il quale si battono da un decennio, gli addetti della IIA di Flumeri ormai non hanno più nulla da perdere. Si sentono umiliati dagli annunci roboanti di svolte e successi, costretti a vedere passare il loro lavoro in mano straniera, oltre l’Adriatico.

Per la IIA c’è una sola strada utile, se vuole scongiurare una vertenza (ormai nelle cose) che potrebbe rimettere tutto in discussione. L’ad di IIA Antonio Bene dovrà portare la data di inizio dei lavori di ammodernamento e messa in sicurezza dello stabilimento di Flumeri, integrando l’impegno con un piano industriale credibile al punto da sbloccare gli ammortizzatori sociali al Ministero del Lavoro per il 2019. In pratica, si dovrà fare luce sui progressi compiuti nella ricerca del socio.

In assenza di tutte queste condizioni, il sindacato avvierà le iniziative ritenute necessarie a tutela dei lavoratori, anche intervenendo sulle risorse della Industria Italiana Autobus, che sta continuando a produrre in Turchia grazie ai contratti sottoscritti in Italia con la Pubblica Amministrazione in Emilia Romagna, nel Lazio, in Liguria, in Campania e non solo.

I nuovi bus entrati dagli stabilimenti di Flumeri mercoledì 9 gennaio

CON L’ASSEMBLEA DI MARTEDÌ SCORSO LA FABBRICA SI È RICOMPATTATA, AZIENDA AL BIVIO. Nella mattinata di martedì scorso l’assemblea presso quella che era la sala mensa dell’ex Irisbus è servita a ricompattare i tanti addetti della IIA di Valle Ufita. Dal canto suo, la IIA domenica scorsa ha dato appuntamento alle rappresentanze sindacali presso lo stabilimento flumerese chiedendo responsabilità. Con una lettera inviata alle organizzazioni sindacali, la IIA diffida dal recarsi allo stabilimento di Flumeri, convocando in fabbrica il 15 febbraio i rappresentanti della Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Ugl Metalmeccanici, Fismic e Failms, quindi le Rsa di Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Failms. La convocazione per informare sulla situazione in merito allo stato del procedimento avviato per ammortizzatori sociali e riassetto societario.

La lettera inviata alle organizzazioni sindacali dai sindacati oggi 10 febbraio 2019

La convocazione fa seguito alla nota inviata dal sindacato l’8 febbraio scorso, quando le organizzazioni avevano sollecitato un incontro chiarificatore sia su Ciò, che su piano industriale e prospettiva di ripresa della attività.

LA LETTERA FIRMATA DAL MANAGER KARSAN ANTONIO BENE. «Facendo seguito alla vostra comunicazione dell’8.2.2019 siamo a convocare un incontro presso lo stabilimento di Flumeri (Av) per il giorno 15.2 alle ore 12 al fine di fornire le richieste di informazioni riguardanti l’avanzamento delle attività di ristrutturazione e l’avviamento degli stabilimenti di IIA», si legge testualmente.

La Industria Italiana Autobus, attraverso la Direzione Aziendale nella persona di Antonio Bene, informa di essere «in costante contatto con gli azionisti, dopo le ultime modifiche agli assetti societari, per avviare percorsi di sviluppo dell’attività aziendale». A questo proposito, si fornisce un aggiornamento sulla cassa integrazione. « è in corso la preparazione del tavolo di confronto aperto presso la Direzione Generale del Ministero del Lavoro propedeutico alla prosecuzione della sospensione dal lavoro per Cigs».

L’azienda spiega ai lavoratori, attraverso il sindacato, la non disponibilità dello stabilimento per fini produttivi. «In questo momento non è possibile una completa ripresa dell’attività lavorativa per il necessario ripristino di diverse aree dello stabilimento e pertanto non è consentito, anche per ragioni di sicurezza, l’ingresso».

La nota rappresenta un altolà a termini di legge. «Si diffidano codeste spettabili rappresentanze sindacali dall’invitare i lavoratori a comportamenti diversi che determinerebbero gravi responsabilità perseguibili a norma di legge», avverte l’azienda.

L’Azoenda conclude con un appello alla responsabilità. «Certi della vostra comprensione di questa delicatissima fase della vita aziendale, invitiamo tutti alla responsabilità, indispensabile per consentire ogni azioni di rilancio e confermiamo il nostro costante impegno per la soluzione dei noti gravi problemi sul tavolo».

La Industria Italiana Autobus, quindi, chiede qualche giorno di tempo per procedere nella direzione di una ripresa degli ammortizzatori sociali, mentre sono in corso le attività di riassetto societario, inquadrate in questa nota come il fattore decisivo per poter dispiegare una ipotesi di piano industriale, necessaria ad ottenere presso le competenti sedi ministeriali il trattamento della Cigs.

Maestranze e sindacati in attesa dell esito del vertice al Ministero (repertorio)

IL NODO VERO RIMANE L’ASSETTO SOCIETARIO.  Se “l’assemblea straordinaria di Industria Italiana Autobus, riunita a Roma, ha concluso l’articolato percorso che consente all’azienda di dotarsi di un assetto patrimoniale ed diindustriale compatibile con le aspettative  sviluppo alla base del suo rilancio produttivo e occupazionale”, era stato scritto in una nota del 30 gennaio, quell’assetto appare lontano dall’essere stato raggiunto. “L’assemblea ha infatti provveduto a ripianare le perdite e a deliberare un aumento di capitale di 30 milioni di euro già sottoscritto, per complessivi 21 milioni, da Leonardo, società leader nel settore della tecnologia, Karsan, società turca specializzata nella produzione di autobus e Invitalia, l’Agenzia dello sviluppo del Governo”. Ma “l’aumento di capitale è stato altresì in parte riservato ad un nuovo socio industriale, in via di individuazione, che dovrà sottoscrivere la propria quota entro sei mesi”.

Per ora le quote del capitale sociale sono così suddivise: 20,07% Leonardo, 20,03% Karsan, 29,95% Invitalia e 29,95% da destinare al nuovo socio industriale.

Pertanto, Industria Italiana Autobus, deve ancora implementare il piano industriale, “di recente elaborato e condiviso dagli attuali soci, anzitutto al fine di garantire una risposta industriale e occupazionale ad un importante settore del sistema produttivo italiano”. Oggi su questo punto il sindacato chiederà di dimostrare la concretezza degli impegni attraverso atti che rimettano al centro della prospettiva industriale gli stabilimenti italiani di Flumeri e Bologna a partire dal personale oggi lasciato senza informazioni e ammortizzatori sociali.

Il tavolo per la proroga della cassa integrazione straordinaria di Industria Italiana Autobus a Flumeri dell’11 gennaio scorso

 

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