Le polveri sottili ad Avellino rappresentano ormai un fattore di rischio costante, soprattutto nei mesi autunnali ed invernali. Non sono più fronteggiabili con le ordinarie misure a disposizione delle amministrazioni locali, tenuto conto che il problema investe una vasta superficie urbana, conurbata intorno al capoluogo, con una popolazione coinvolta di oltre centomila abitanti.
Servono, pertanto, provvedimenti nello stesso tempo d’urgenza ma strutturali, nella città di Avellino a valere anche nei Comuni dell’Area Urbana. In Prefettura i principali attori istituzionali competenti sulla questione, ospiti del Prefetto Maria Tirone, forniranno ai Sindaci interessati il necessario supporto scientifico per adottare una serie di misure coordinate mirate ad affrontare un problema primario per la salute dei cittadini.
Questa mattina ad Avellino tavolo istituzionale presso la Prefettura di Avellino, al quale parteciperanno, tra gli altri, il Commissario di Avellino e i sindaci di diversi comuni dell’hinterland cittadino, oltre che il Commissario regionale dell’Arpac, Stefano Sorvino, e il Direttore Generale dell’Asl, Maria Morgante.
Decisivo l’apporto di Arpac e Asl alla discussione. Con un laboratorio mobile, oltre che con il potenziamento della strumentazione per le polveri sottili e l’introduzione degli analizzatori tecnologicamente avanzati, che forniscono misure orarie, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Campania mette a disposizione delle istituzioni locali e, quindi, della popolazione, gli strumenti per conoscere scientificamente la realtà dei numeri, sui quali intervenire con le soluzioni. L’Azienda Sanitaria Locale garantirà il supporto conoscitivo relativamente ai livelli tollerabili dalla salute umana, con riferimento alla mappatura dettagliata dell’inquinamento atmosferico Comune per Comune, in particolare ad Avellino (per zona), a Mercogliano, Atripalda e Monteforte, oltre che nella delicatissima area industriale di Pianodardine, dove fonte di polveri sottili sono anche l’autostrada A16 con lo svincolo di Avellino Est, quindi il sistema di strade statali che collegano il Capoluogo a Salerno, Foggia e all’Alta Irpinia. Asl e Arpac forniranno le conoscenze necessarie a favorire il superamento delle molteplici criticità ambientali nell’area urbana.
Dal tavolo di oggi scaturirà un’intesa vincolante per i Comuni, che attueranno le misure d’urgenza a partire dall’immediato.
L’EMERGENZA DELLE POLVERI SOTTILI NON È STATA SUPERATA COL BLOCCO DEL TRAFFICO. Il dispositivo di blocco parziale dells circolazione adottato tra settembre e dicembre non è servito ad invertire la tendenza sulle polveri sottili. Nonostante riunioni, annunci e proclami, Avellino resta strangolata dalle rotte concentriche dei mezzi pubblici, che tendono tutti ai due punti di raccolta su via Circumvallazione a distanza di poche centinaia di metri, mentre non si ha notizia della metro leggera (elettrico-ibrida), rimane chiusa l’autostazione (almeno il piazzale potrebbe essere aperto), non si trovano parcheggi di scambio (ad esempio alla Ferrovia nei pressi della stazione ferroviaria). Se l’ex Sindaco Vincenzo Ciampi aveva annunciato la elaborazione di un piano per il traffico, “una delle priorità della nostra azione di governo è la lotta allo smog”, l’impegno per spostare i pullman da Piazza Kennedy non ha prodotto alcun risultato, come era accaduto per le Giunte di Paolo Foti e Giuseppe Galasso.
MONTEFUSCO: SIAMO DI FRONTE AD UNA EMERGENZA. Con una nota Roberto Montefusco, Coordinatore provinciale Sinistra Italiana, interviene per associarsi a quanto affermato dalle associazioni ambientaliste. “Siamo di fronte ad una autentica emergenza: come è stato evidenziato anche in questi giorni Avellino ha un livello di polveri sottili PM10 più elevato di tante città dalle dimensioni e dallo sviluppo urbano decisamente più consistenti”, si legge nel comunicato. “Se negli ultimi due anni Legambiente pone Avellino al settantaseiesimo posto nel rapporto Ecosistema urbano è evidente che un dato di questo tipo non può essere solo legato all’inquinamento dovuto al traffico veicolare, nè alla condizione della sola città”.
Secondo Montefusco, il punto chiaramente è la condizione ambientale complessiva di un’area che ormai conta circa centomila abitanti”. Dunque, “soluzioni come la limitazione del traffico, o le domeniche ecologiche, rischiano di essere inefficaci rispetto alla entità e alla natura del problema”. Per l’esponente della Sinistra si rendono quindi “necessarie alcune iniziative: innanzitutto collocare una centralina di rilevazione delle polveri sottili anche nell’area del nucleo industriale di Arcella – Pianodardine, come è stato fatto nel Comune capoluogo, per garantire un monitoraggio costante, ridurre il livello delle emissioni, contrastare ed eliminare le attività fortemente inquinanti, e procedere ad una bonifica complessiva dell’area, immaginando per la stessa un processo di sviluppo che ne valorizzi e ne rispetti le vocazioni e le caratteristiche ambientali. Si tratta di ripensare, nel profondo, scelte politiche che invece hanno visto in questi decenni trasformare in maniera irresponsabile l’intera Valle del Sabato, in un’ autentica bomba ecologica”.
E conclude: “Sappiamo che tutto questo sarà possibile solo attraverso un livello costante di mobilitazione di associazioni, cittadini, forze politiche e sociali, che intendiamo sostenere con convinzione”.
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