Anche in Irpinia la Lega cerca di conquistare nuovi spazi di consenso, dando una spallata agli equilibri interni del centrodestra e tentando di sottrarre al Movimento Cinque Stelle il ruolo di riferimento del voto di protesta.

Dopo la fase di commissariamento, durata dalla scorsa estate fino a qualche settimana fa, il coordinatore regionale del Carroccio, il deputato Gianluca Cantalamessa, ha dato il via libera alla riorganizzazione in provincia di Avellino della formazione politica, affidando la guida del partito a Sabino Morano, consigliere comunale uscente del capoluogo e candidato a sindaco del centrodestra, affiancato dal sindaco di Cassano Irpino, Salvatore Vecchia, e dall’ex consigliere comunale di Ariano Irpino, Pasqualino Santoro. Un primo passo della nuova strategia del partito, che nel giro di pochi giorni è diventata chiaramente visibile. (Leggi l’articolo)

Il nuovo coordinatore provinciale della Lega, Sabino Morano

Il primo obiettivo è stato l’allargamento ed il consolidamento della base attiva e del nuovo gruppo dirigente. La compagine del movimento Primavera Irpinia, fondato dallo stesso Morano, vicino soprattutto all’area di Forza Italia, si è trasferita in blocco nella nuova casa politica, a cominciare dal responsabile cittadino, Paolo Ferraro. Ma il travaso di iscritti dalle altre formazioni del centrodestra sta avvenendo già dalle scorse elezioni provinciali. Anche dall’alveo di Fratelli d’Italia, che dalle fase preparatoria delle politiche del 4 marzo 2018 ha vissuto una lacerazione del corpo militante e del vecchio vertice, si stanno registrando nuove adesioni.

Nel frattempo Movimento nazionale, la formazione di Alemanno e Storace, guidata in Campania da Ettore de Conciliis, punta a consolidare il rapporto con la Lega. Nei mesi scorsi, durante la gestione di Marco Pugliese e di Aniello Govetosa, i sovranisti si erano particolarmente integrati con il partito di Salvini, contribuendo con proprie candidature sia alla formazione delle liste alle politiche, con l’elezione proprio in Campania dell’unico parlamentare del movimento, il senatore Claudio Barbaro, che alle amministrative della città di Avellino, con l’ingresso nell’aula di Piazza del Popolo, di Damiano Genovese, approdato successivamente anche nell’assemblea di Palazzo Caracciolo. Un’osmosi che si è interrotta con la formazione della lista per la Provincia “Prima gli Irpini”, in pieno commissariamento della Lega, con la presa di distanza di Cantalamessa.

Una frenata imposta per evitare una sorta di eterodirezione della Lega, che era in fase di riorganizzazione. Il rapporto tra De Conciliis e Morano, però, è sempre stato improntato alla collaborazione. Non è un caso, infatti, che Mn sia tornata alla carica lanciando un messaggio a firma del segretario provinciale Giovanni Candela, per riprendere e rafforzare l’intesa tra le due formazioni politiche.

Segnali di nervosismo, invece, si registrano in Forza Italia che si vede insidiata dall’ex alleato, ormai più che in cerca di una egemonia nella coalizione, impegnato in una vera e propria fuga in avanti solitaria. I berlusconiani, che stanno vivendo anche sul piano nazionale un generale ripensamento dell’assetto e della linea del partito, hanno deciso di seguire la strada del progetto civico, promuovendo “L’Altra Avellino”, che riparte dai consiglieri comunali uscenti Ines Fruncillo e Lazzaro Iandolo.

La Lega, dal canto suo, si è posta l’obiettivo di conquistare alle prossime amministrative di primavera una rappresentanza consiliare nei principali Comuni irpini, dal capoluogo ad Ariano Irpino a Montoro, non escludendo eventuali blitz anche in centri minori.

Una sfida in contemporanea con l’impegno delle Europee, che sarà per Salvini un test importante per verificare la presunta tendenza di crescita esponenziale del partito, riferita dai sondaggi demoscopici. Se il consenso del Carroccio fosse confermato anche al Sud, ci si preparerebbe per lanciare l’assalto a Palazzo Santa Lucia, nelle consultazioni del prossimo anno.

 

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