Avellino, si sblocca la Società speciale nel Piano di Zona Sociale A4. Petracca ringrazia Priolo

«ACCOLTA L'ISTANZA DEI CONSIGLIERI REGIONALI IRPINI, OTTIMO ESEMPIO DI FILIERA ISTITUZIONALE». Il Presidente della Commissione Regionale Attività Produttive: «Si potranno così sbloccare risorse consistenti da impiegare per l'erogazione di servizi utili ai cittadini, servizi sociali necessari, di grandissimo rilievo»

Il via libera allo statuto e all’atto costitutivo della Società Speciale che gestirà i servizi sociali nell’ambito del Piano di Zona A4 è salutato con favore dal Presidente della Commissione Regionale Attività Produttive Agricoltura Maurizio Petracca. «L’iniziativa dà seguito alla nostra richiesta, come consiglieri regionali, di procedere per sbloccare le risorse da impiegare nei servizi alle famiglie», ha spiegato Petracca.

«L’approvazione da parte del Commissario Prefettizio del Comune di Avellino, il dottor Giuseppe Priolo, dello schema di statuto e dell’atto costitutivo dell’Azienda consortile speciale del Piano di Zona Sociale Ambito A4 è di sicuro una buona notizia», scrive in una nota il consigliere regionale. «Rappresenta un buon inizio di anno per un ambito che raccoglie oltre centomila abitanti residenti nei Comuni di: Avellino, Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Petruro Irpino, Pietrastornina, Prata Principato Ultra, Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Torrioni e Tufo».

«Si dà così seguito alla proposta avanzata da me e dai miei colleghi consiglieri regionali a settembre, nel corso di una conferenza stampa, e portata all’attenzione dell’assessore regionale Lucia Fortini con il sostegno del Coordinamento Istituzionale del PdZ, una proposta fortemente sostenuta dai sindaci coinvolti che sono e restano i protagonisti di questa iniziativa», aggiunge Petracca.

«Si definiscono così le condizioni per superare un empasse, di tipo amministrativo ma non solo, che va avanti da troppo tempo. Si potranno così sbloccare risorse consistenti da impiegare per l’erogazione di servizi utili ai cittadini, servizi necessari, di grandissimo rilievo. E’ questo un esempio di filiera istituzionale che dialoga, che porta risultati, che non si divide per motivi di appartenenza. E’ questo il senso di un’istituzione, quella regionale, che svolge fino in fondo la sua funzione, quella di programmazione. Ci sono questioni, come quelle relative ai servizi sociali, per le quali non valgono appartenenze e per le quali non possono esserci divisioni. È questa, a mio avviso, la strada giusta da percorrere».

 


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