IIA, assemblea con pochi operai. Fismic: Di Maio batta un colpo

LO STABILIMENTO DI VALLE UFITA È ORMAI OBSOLETO, SERVONO INVESTIMENTI PER FARLO FUNZIONARE. Giorni decisivi per un riassetto che appare complicato. Assemblea tra pochi intimi a Flumeri. Zaolino "licenzia" Kasdan e chiama il Ministero dello Sviluppo Economico per una intesa tra utilities pubbliche

Alla IIA di Flumeri il sindacato oggi ha spiegato al personale riunito in assemblea la dura verità. Le ipotesi di nuovi investimenti nel polo pubblico si sono rivelate finora prive di fondamento. A Roma giovedì sono caduti gli ultimi veli sulla situazione di una azienda che oggi dovrebbe essere rifondata. Al tavolo presso il Ministero del Lavoro, convocato per definire gli ammortizzatori sociali a beneficio dei lavoratori di Flumeri, esclusi dalla ripresa produttiva in questa fase di transizione, sono emersi problemi anche per i lavoratori di Bologna, che si credeva fossero garantiti dalle attività industriali programmate in Emilia.

Alla assemblea di Flumeri hanno partecipato in pochi e molti hanno lasciato lo stabilimento mentre i lavori erano ancora in corso. Nessuno scommette più un euro si Karsan, Governo o istituzioni locali. A Flumeri è stata la giornata del dolore e della rassegnazione.

FISMIC: DI MAIO BATTA UN COLPO. ULTIMA CHIAMATA PER IL POLO PUBBLICO. «Chi pensava a dicembre che il nuovo assetto societario con i Turchi di Karsan al 70% e Leonardo al 30 % avrebbe rilanciato la nuova Industria Italiana Autobus, si è sbagliato di grosso», spiega Giuseppe Zaolino in una nota diffusa nel pomeriggio.
«Questa nuova gestione non ha neanche i soldi per anticipare la cassa integrazione per i lavoratori di Vallle Ufita e dovrà far fronte anche a molti decreti ingiuntivi per svariati milioni di euro», prosegue. «Con queste dichiarazioni del nuovo AD Antonio Bene, ieri al tavolo Ministeriale, il risultato non poteva che essere il no alla cassa integrazione per tre mesi al buio senza un piano industriale».

Giuseppe Zaolino, Segretario della Fismic di Avellino

Di fronte a questa situazione la Fismic, presente a Roma con una delegazione che ha visto la partecipazione del Segretario Nazionale Marco Roselli e la squadra Irpina rappresentata dal Segretario Zaolino, dal suo vice Franco Mosca e dai delegati Giovanni Garofano e Gerardo Novino, «ha ribadito il no alla cassa al buio». E spiega: «Valle Ufita è sempre più nel caos. La cosa che più ci ha sorpreso è stata l’insistenza del Ministero ad accettare la proroga di tre mesi e quando hanno capito ‘dopo cinque ore di trattativa’ che tutto il sindacato non avrebbe accettato la forzatura di una cassa integrazione al buio si è pensato al rinvio per non rompere con questa Azienda». Con oltre 400 commesse perse per inadempienze e ritardi nelle consegne, per Zaolino quello della Karsan è «un disastro annunciato a cui solo un Di Maio in prima persona, potrà rimediare riportando a galla il suo progetto di costruzione del polo pubblico: adesso servono i fatti». Per Fismic «Di Maio ha la forza politica e la capacità di coinvolgere Invitalia nell’acquisizione del pacchetto di maggioranza, detenuto dai Turchi di Karsan e di costruire rapidamente un piano industriale che possa rilanciare definitivamente la IIA»-

FIOM NON SI ARRENDE. Con una nota congiunta firmata da Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e da Giuseppe Morsa, segretario generale Fiom Avellino, il sindacato ha sintetizzato l’esito del confronto terminato con un nulla di fatto. “Il lungo confronto di oggi al Ministero del Lavoro è stato fallimentare”, ha annunciato la Fiom. “La direzione aziendale ha prospettato per lo stabilimento di Flumeri, in provincia di Avellino, una richiesta di cassa integrazione straordinaria per soli 3 mesi”, ritenuta inaccettabile. “La Fiom, insieme a tutte le organizzazioni sindacali, ha chiesto la proroga per 12 mesi per la riorganizzazione dello stabilimento al fine di realizzare il piano industriale e la rioccupazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori”. Tuttavia, “la situazione è peggiorata dal fatto che sono anche a rischio le retribuzioni per i lavoratori, sia di Flumeri sia di Bologna”. A questo punto si ritorna al Ministero dello Sviluppo Economico, che sarà convocato a breve. “Il Ministero del Lavoro al termine dell’incontro ha preso l’impegno a convocare un nuovo tavolo al più presto”. Sono due le questioni poste sul tappeto. “Abbiamo chiesto la convocazione urgente di un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la presentazione del piano industriale per il rilancio degli stabilimenti di Flumeri e di Bologna, e per avere chiarimenti sull’assetto societario”.

L’ingresso alla sede di Invitalia

LA NUOVA TRATTATIVA SOCIETARIA. Il Governo starebbe lavorando ad una soluzione di emergenza, essendo chiara la indisponibilità di Ferrovie dello Stato o di altri investitori privati. “L’ipotesi alla quale, secondo quanto comunicato al tavolo, si starebbe lavorando è l’ingresso di Invitalia, la progressiva riduzione delle quote societarie dell’azienda turca Karsan e la permanenza di Leonardo”.

FABBRICA UFITANA OGGI NON PIÙ ADEGUATA ALLA PRODUZIONE. Fiom ha fatto sapere che uno dei punti critici della possibile trattativa è la situazione nella quale versa lo stabilimento ufitano. “Nel corso dell’incontro si è discusso in particolare delle condizioni dello stabilimento di Flumeri. L’azienda ha evidenziato che sono necessari interventi strutturali per mettere in sicurezza lo stabilimento e servono investimenti per l’ammodernamento dell’impiantistica ormai obsoleta”. Chi investirà nel marchio dovrà riqualificare anche lo stabilimento di Valle Ufita. Un problema non da poco.

I nuovi bus entrati dagli stabilimenti di Flumeri mercoledì 9 gennaio

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