Biodigestore, sondaggio tra i sindaci per la nuova sede

Avviato il confronto dal Presidente dell'Ato Valentino Tropeano. Il 15 seconda tappa poi la proposta per il Piano d'Ambito

Serve una sede per il Biodigestore o impianto di compostaggio, come lo definiscono gli amministratori locali e gli ambientalisti. Ormai fuori gioco il Comune di Chianche, resta il problema di dove costruire il secondo impianto provinciale, oltre a quello di Teora. Lo ha detto chiaramente ieri mattina ai Sindaci della Bassa Irpinia il Presidente dell’ Ato Rifiuti, Valentino Tropeano, che a Montefredane ha convocato il primo dei due momenti istituzionali di ascolto dedicati al Piano d’ Ambito. L’obiettivo è “recepire le prime istanze da parte degli amministratori e trasferirle nella stesura del piano operativo”. Al centro della discussione non c’è solo il Biodigestore, ma l’intera dotazione impiantistica che l’Irpinia dovrà garantirsi in ottemperanza al Piano regionale dei Rifiuti che, peraltro, impone di arrivare al 65 per cento di raccolta differenziata a tutte le province entro il 2020, tra un anno.

Il Presidente dell’Ato Rifiuti di Avellino, Valentino Tropeano

I Sindaci non si muovono al buio. C’è come riferimento il Piano d’Ambito adottato dalla Provincia di Avellino nel 2010, contenente le tavole illustrative e i prospetti realizzati dal pool di professionisti in forza agli uffici di Palazzo Caracciolo. Secondo l’ex dirigente provinciale Liliana Monaco, che in una intervista a nuovairpinia.it ha approfondito la questione, il Piano d’Ambito della Provincia contiene i criteri per selezionare i siti idonei alla localizzazione degli impianti. Secondo la Monaco (leggi l’intervista) basterà riadottare lo strumento del 2010, integrandoli eventualmente con i riferimenti normativi sopravvenuti.

La discussione riguarda anche l’organizzazione della governance, con la possibile suddivisione in sub ambiti dell’Ato oggi entità unitaria per i 118 Comuni. La scelta non appare di poco conto, se si considera che dividere in aree omogenee il tertitorio provinciale oggi coincidente con l’ambito ottimsle significa aprire le porte ad appalti differenziati del servizio di igiene urbana, unificato dal 2010 con Irpiniambiente. Come è noto, in precedenza, al tempo dei Consorzi di Smaltimento Avellino 1 e 2, la Bassa Irpinia era prevalentemente servita dall’Asa e l’Ufita-Alta Irpinia dalla Ecosistema. Questo potrebbe essere il possibile nuovo schema, con le infrastrutture invece affidate ad un terzo soggetto, sul modello dell’attuale Irpiniambiente, che non può considerarsi comunque fuori gioco, se si deciderà di aprirne il capitale alla partecipazione dei Comuni.

Stefano Farina, sindaco di Teora, sede dell’unico impianto di compostaggio pubblico operativo in provincia di Avellino, e Nicola Boccalone, amministratore delegato della società Irpiniambiente

EX STIR, AVANTI CON I LAVORI DI AMMODERNAMENTO E MESSA IN SICUREZZA A PIANODARDINE. I Sindaci hanno preso atto dell’iter in corso per la messa in sicurezza e l’ammodernamento dell’impianto di Tmb di Pianodardine. La Provincia di Avellino ha sbloccato i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza dell’impianto ex Stir di Pianodardine,  oggi Tmb. Con provvedimento presidenziale del 20 dicembre scorso, l’ente ha approvato lo schema del protocollo di intesa per il trasferimento di 400mila euro necessari a dare inizio alle opere di pavimentazione impermeabile della viabilità interna all’impianto, primo step degli interventi previsti nell’ambito del Programma di Investimenti dell’ impianto STIR di Avellino, così come decretato dall’Amministratore Unico di Irpiniamente lo scorso 11 dicembre.

La facciata di Palazzo Caracciolo, sede della della Provincia

L’Ato si prepara a subentrare nelle competenze in via transitoria ancora in capo alla Provincia, in attesa del compiuto riordino del ciclo dei rifiuti, quando sarà l’ente d’ambito irpino a procedere nell’affidamento dei servizi ambientali integrati, così come stabilisce l’articolo 14 della legge regionale 6/14. Il 15 gennaio si concluderanno le audizioni,  poi il confronto si sposterà in assemblea per le conclusioni, quando si deciderà se riadottare il Piano d’Ambito del 2010, aggiornandolo, oppure se si procederà con la stesura di un nuovo strumento di pianificazione e programmazione.


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