Biodigestore di Chianche: i produttori di vino dicono no all’impianto

Si allarga la protesta nel comprensorio del Greco. Anche il presidente del consorzio Terre di Tufo, Ferrante Di Somma, ed il sindaco Nunzio Donnarumma bocciano la decisione della Regione di realizzare un impianto di trattamento dei rifiuti in una zona ad alta vocazione agricola e turistica.

I vigneti del Greco di Tufo

I produttori di vino dicono no alla realizzazione del biodigestore a Chianche, unendosi alla protesta delle comunità locali e dei sindaci del comprensorio.

«Una grave minaccia è alle porte. C’è il forte pericolo di creare un impianto industriale di trattamento dei rifiuti in pieno territorio di Greco di Tufo». A lanciare l’allarme è Ferrante Di Somma, presidente del consorzio Terre di Tufo. «E’ come mettere un impianto di biodigestione – ha proseguito – nella zona del Chianti classico. Non siamo contro lo smaltimento dei rifiuti. E’ necessario e va fatto, ma con raziocinio. Questo impianto intendono realizzarlo a 18 chilometri dal casello autostradale con una piccola strada statale che passa attraverso cinque Comuni, compreso Tufo. Significa un via vai continuo di camion di rifiuti mentre stiamo cercando – e la stessa Regione lo sta facendo – di promuovere l’enoturismo. Ma così si affossa un intero settore, che rappresenta l’unico futuro per questo territorio».

Di Somma ha poi replicato al numero due della giunta De Luca, Fulvio Bonavitacola: «La Regione ha chiesto i motivi tecnici per i quali ci opponiamo all’impianto. Nei prossimi giorni glieli diremo, ma dovrebbe essere Palazzo Santa Lucia a spiegare perché intende realizzare il biodigestore proprio lì. Se vogliono uccidere la provincia di Avellino vadano pure avanti. Noi ci opporremo. Siamo pronti ad incatenarci ai cancelli».

Anche il sindaco di Tufo, Nunzio Donnarumma, durante la conferenza stampa di presentazione del 34° del Greco Tufo Festival (Leggi l’articolo) ha sottolineato i rischi di un eventuale impianto di trattamento dei rifiuti: «Oggi incombe una minaccia nell’area, che si chiama biodigestore, per la scelta unilaterale del sindaco di Chianche. Non possiamo permetterci la minima forma di inquinamento nel nostro territorio. Il Greco di Tufo è patrimonio nazionale, non solo dell’area o delle Otto terre. Ed è in questo contesto che la manifestazione di sabato 15 assume un’importanza rilevante».

Le popolazioni locali sono, dunque, pronte alla mobilitazione. Bisognerà vedere adesso quale sarà la risposta della Regione.

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