Alto Calore, svolta in assemblea. Ciarcia: prestito da 50 milioni o libri in tribunale. Gelati i Sindaci, via al tavolo tecnico

SOSPESA L'ASSEMBLEA, ORA CONFRONTO PRELIMINARE CON REGIONE CAMPANIA, MINISTERO DELLO SVILUPPO, ENTE IDRICO REGIONALE E CASSA DEPOSITO E PRESTITI. Contrariamente a quanto si era paventato alla vigilia, si è regolarmente costituita l'assemblea dell'Acs spa questo pomeriggio ad Avellino. Riuniti nella sede di corso Europa i soci che dovranno stabilire come fronteggiare il debito di 140 milioni di euro, condizione necessaria per ottenere il servizio idrico integrato dall'Eic. Spiazzati i soci, si va all'approfondimento. Soddisfatta la Cgil: giornata positiva, battaglia sostenuta anche dal Vescovo di Avellino

La sede dell'Alto Calore Servizi in corso Europa ad Avellino. Il particolare degli uffici di presidenza

Nuovo scenario per l’Alto Calore Servizi spa prospettato da Michelangelo Ciarcia, amministratore unico della società. Dopo aver parlato con il Ministero dello Sviluppo Economico, alla luce della proposta venuta dall’ex sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi, ha proposto altre due strade per fronteggiare il debito consolidato di 140 milioni, oltre quella della ricapitalizzazione sul tappeto già dall’estate.

Una riguarda la possibilità di contrarre un mutuo a lungo termine con la Cassa Deposito e Prestiti per lo stesso ammontare necessario alla ricapitalizzazione, ovvero 50 milioni di euro. Le somme garantirebbero la gestione operativa per quattro anni, consentendo all’azienda di raccogliere le risorse necessarie ad estinguere il debito. In pratica, si sposterebbe l’esposizione verso un istituto pubblico che consentirebbe tassi agevolati e sostenibili, quindi prospettive concrete di rientro.

La seconda, proposta direttamente dal Ministero e dal Sottosegretario Carlo Sibilia, consisterebbe nel portare i libri in tribunale, per avviare un percorso di concordato preventivo.

Ciarcia ha avanzato le due proposte alternative, aggiungendole alla opzione da lui preferita della ricapitalizzazione, spiegando di aver compreso le difficoltà di sottoscrizione da parte dei Comuni di nuovi impegni su apporti aggiuntivi, al di là delle compensazioni possibili in molti casi. Si è aperto un breve dibattito sulla scelta della strada da prendere, aperto dal Presidente della Provincia di Avellino, Domenico Biancardi, che ha proposto un rinvio della questione ad un tavolo tecnico da convocare con la partecipazione di Regione Campania, Ministero dello Sviluppo Economico, Ente Idrico Campano, Cassa Deposito e Prestiti e una rappresentanza dei soci. La mozione Biancardi è passata con il voto favorevole per alzata di mano.

L’aggiustamento dei conti e il recupero dell’esposizione appaiono precondizioni per poter candidare l’Alto Calore al Servizio Idrico Integrato da parte dell’Ente Idrico Campano. In alternativa sarà bandita una gara europea. La strada del concordato potrebbe compromettere la praticabilità di un affidamento del Servizio Integrato da parte dell’eia, hanno osservato alcuni.

NESSUN RINVIO, NONOSTANTE LE VOCI. Contrariamente a quanto si era paventato alla vigilia, si è regolarmente costituita l’assemblea dell’Alto Calore Servizi spa questo pomeriggio ad Avellino. Riuniti nella sede di corso Europa i soci che dovranno stabilire se procedere innanzitutto con la ricapitalizzazione da 25 milioni di euro proposta dall’amministratore unico Michelangelo Ciarcia (seguendo la strategia messa in campo con l’aiuto dello Studio Pozzoli di Firenze).

Sono presenti i Comitati per l’Acqua Pubblica e la Cgil. Tra gli enti di diritto che hanno risposto alla convocazione ci sono il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi, all’esordio come numero uno di Palazzo Caracciolo, ma anche il Vice Prefetto Vicario Silvano D’Agostino, intervenuta come rappresentante del Comune di Avellino, commissariato per la sfiducia votata contro l’allora Sindaco Vincenzo Ciampi.

Nei minuti che hanno preceduto l’intervento introduttivo dell’amministratore Ciarcia, voci di un possibile rinvio a gennaio, che non hanno finora trovato conferma nei fatti.

CGIL SODDISFATTA DEL RINVIO. «Oggi la massicia presenza di CGIL Avellino e della #reteAcquaBeneComune Avellino ‘aspettando Godot’, della Diocesi di Avellino con il delegato Don Vitaliano davanti all’Alto Calore e nella sala riunioni che è stata presidiata dalle 15,00 ha portato al rinvio assemblea e di apertura tavolo con governo, regione, provincia, sindaci e associazioni», scrive il segretario della Cgil, Franco Fiordellisi.
«La richiesta di rinvio fatta dal presidente della Provincia Biancardi, susseguente all’incontro avuto alle 15.30 tra Ciarcia Pres. Alto Calore, Franco Fiordellisi Segr. Gen. CGIL Avellino, Don Vitaliano Della Sala delegato del Vescovo Aiello e AnnaMaria Pascale per la rete AcquaBeneComuneAvellino», si legge in una nota.  «L’impegno e la battaglia continua con tutte e tutti, Cgil, Diocesi di Avellino, Associazioni ed individui della rete AcquaBeneComuneAvellino ‘aspettando Godot’, in sostanza con tutte e tutti coloro che credono nell’acqua Bene comune pubblico e partecipato. La lotta per la tutela dell’acqua pubblica e per la tutela degli esseri umani e dell’ambiente è l’obiettivo che abbiamo, per questo serve perseveranza e lotta civile che premiano sempre». Per Fiordellisi «anche il Vescovo di Avellino Arturo Aiello, ha fatto sua questa battaglia, informerà della vicenda e chiederà, a tutte le parrocchie e le Diocesi limitrofe, ricadenti nella competenza AltoCalore, di leggere il passaggio dell’Enciclica ‘Laudato Si’ in cui l’acqua è definita madre e bene da non privatizzare. Per siamo attivi ed ampliano l’informazione e la lotta per Tutelare l’acqua che vuol dire tutelare noi tutti». E conclude: «Così come ribadito da Cgil Nazionale mercoledì 12 dicembre, audita dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati in merito ai Progetti di legge 52 e 773 /2018, recanti ‘Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque’».


LA SCHEDA DELL’ALTO CALORE SERVIZI SPA. La Società Alto Calore Servizi S.p.A. gestisce il servizio di captazione, adduzione e distribuzione di acqua potabile per 125 Comuni delle Province di Avellino e di Benevento, nonché quello fognario e depurativo a favore di una popolazione di circa 450.000 abitanti per circa 213.500 utenze.
L’odierna spa è passata attraverso numerose trasformazioni: da consorzio, ad azienda speciale, a consorzio multiservizi fino all’attuale status giuridico di società per azioni che è stata costituita il 13 marzo 2003.
I soci dell’attuale società sono: 95 Comuni della provincia di Avellino, 31 Comuni della provincia di Benevento e l’Amministrazione Provinciale di Avellino.
Il Consorzio Interprovinciale Alto Calore venne costituito il 18 maggio del 1938 ai sensi del Testo Unico n° 2578 del 1925. Composto da 31 Comuni della provincia di Avellino e 5 della provincia di Benevento, aveva quale scopo la costruzione e la manutenzione di un sistema acquedottistico in grado di alimentare i Comuni consorziati.
Nel 1938 la portata complessiva minima dell’acquedotto raggiungeva i 150 litri al secondo, vale a dire 13 milioni di litri al giorno.
Oggi Alto Calore Servizi SpA nata dal vecchio Consorzio, gestisce 58 milioni di metri cubi all’anno e ha visto aumentare notevolmente i Comuni consorziati che, allo stato sono 125.
I più importanti gruppi sorgentizi sono rappresentati dalle sorgenti di Cassano Irpino, le sorgenti Alte del Calore, la sorgente Baiardo e quella di Sorbo Serpico, e dai pozzi di Volturara, Fontana dell’Olmo e del Fizzo; dalle sorgenti Grotte e “Sorgenza” in tenimento della Provincia di Benevento.
Nel 1997 il Consorzio, ai sensi della legge 142/90 è diventato un soggetto giuridico dotato di autonomia propria in grado di svolgere attività imprenditoriale. Il 13 marzo del 2003, ai sensi dell’art. 35 comma 8 della legge del 28 dicembre del 2001 n. 448, il Consorzio si è trasformato in Società per Azioni e ha preso il nome di “Alto Calore Servizi S.p.A.”.
La prospettiva offerta dalla trasformazione in SpA è quella di una ulteriore espansione nel settore della gestione del servizio idrico integrato e in altri servizi, aprendo un ventaglio di opportunità e sviluppo e di crescita economica. (Scheda dell’Alto Calore Servizi spa)


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