Caposele, conto del Comune a Vianini e Ministero per oltre 1milione

IL SINDACO FA CAUSA PER I CONSUMI IDRICI NEL CANTIERE DELLA PAVONCELLI. Incontro a Roma con il Sottosegretario Dell'Orco per chiedere il rifacimento della strada devastata dai mezzi pesanti impegnati nella costruzione del secondo valico

Il Comune di Caposele chiede alla Vianini Spa e alla Caposele Scarl il pagamento di 130mila euro circa di canoni dovuti per l’allaccio idrico dei cantieri edili alle Baracche in località Dio Martino a servizio della costruenda Galleria Pavoncelli bis, quantificati “con importo superiore ai 5milioni di lire” come cita espressamente il Regolamento comunale per l’acqua pubblica licenziato nel 1995, a valere per gli anni dal 2013 al 2018.

Ma le ditte appaltatrici dei lavori, sia la Vianini Spa che la Caposele Scarl non ci stanno e hanno presentato ricorso al tribunale Superiore delle Acque, contro il Comune di Caposele e contro la Provincia di Avellino per chiedere l’annullamento del provvedimento emesso dall’esecutivo di Lorenzo Melillo.

Lorenzo Melillo sindaco di caposele

“Andremo a Roma per sostenere le nostre posizioni al Tribunale Superiore delle Acque, anche se siamo certi che non è quella la sede del dibattimento” commenta il sindaco Melillo. “Già all’indomani dell’insediamento di questa amministrazione, è stata fatta una verifica sugli uffici per fare il punto della situazione prima di partire. Qui è emerso che la Vianini Spa, ditta appaltatrice dei lavori della Pavoncelli bis aveva presentato la richiesta per l’allacciamento idrico del cantiere, versando però la quota stabilita per una utenza domiciliata” continua.

“Un appalto da 165milioni di euro ha l’obbligo di registrarsi alla voce consona e di rispettare il regolamento comunale che disciplina il tetto dei costi degli allacciamenti idrici, che per uso industriale ed edile è stato quantificato in 500 milioni di lire, con l’applicazione di una percentuale dello 0,03 per cento sull’importo dei lavori. Applicato al tetto di spesa previsto dai lavori, e moltiplicato per gli anni, viene fuori la somma di 130mila euro circa. Tengo a precisare che l’uso di acqua è stato continuo e costante e H24”.

Conteggiate le somme che il Comune ritiene di vantare, è stata inoltrata una missiva alla società, sollecitandola sul pagamento dei tributi non versati alle casse comunali caposelesi, ma la Vianini ha respinto la richiesta. Trascorsi i 30 giorni come da procedura, il Comune ha trasmesso l’ingiunzione di pagamento, ma la società ha presentato ricorso al Tribunale delle Acque, chiamando in causa anche la Provincia di Avellino.

“In realtà credo che la società abbia pensato che in quella lettera il Comune ha posto un problema di competenza sulle autorizzazioni al prelievo dell’acqua, ma i tributi richiesti si rifanno al regolamento Comunale” chiarisce Melillo. “Il tribunale delle acque non ha nessuna competenza sull’argomento sollevato, ma saremo costretti a farlo presente a Roma in sede di udienza. Riteniamo invece che il foro competente sia quello di Avellino”.

L’udienza per la trattazione del ricorso dinanzi al Tribunale Superiore delle Acque intanto, è fissata nella giornata di domani, 12 dicembre. Il Comune di Caposele sarà rappresentato dall’avvocato Amato Verderosa, a cui è stato conferito l’incarico legale.

E’ in dirittura d’arrivo invece, l’operato della struttura commissariale per la Pavoncelli bis guidata dall’ingegnere Roberto Sabatelli, il cui mandato è in scadenza proprio il 31 dicembre prossimo. La struttura si prepara a chiudere il cantiere di una delle opere strategiche di interesse nazionale, sebbene si corra il rischio di dover sospendere anticipatamente il completamento delle procedure burocratiche. A meno che il Governo non decida di concedere una proroga per consentire alla cabina di regia dell’ingegner Sabatelli di procedere ad un rodaggio dell’opera con un monitoraggio di un primo trasferimento.

“Ad oggi il Comune di Caposele non ha avuto nessun colloquio con Acquedotto Pugliese, nè per il funzionamento della galleria, nè per la centrale idroelettrica, anche se non è la società di Bari ad incidere sugli equilibri con il Comune, quanto la regione Puglia. Quanto al Commissario Sabatelli invece, sta lasciando un comune distrutto: le strade comunali che sono servite alla costruzione della Pavoncelli sono ormai danneggiate”.

A conclusione dei lavori, prossimi alla chiusura definitiva del cantiere, al sindaco non resta che “quantificare il danno: un milioni di euro in tutto per il rifacimento dell’intero tratto di Via Aldo Moro, che collega il santuario di Materdomini alle sorgenti di Caposele. “Sono stato a Roma al Ministero per le Infrastrutture per sollevare il caso: è stata realizzata un’opera di interesse strategico nazionale con fondi pubblici, ma il progetto non ha previsto nessun ripristino della viabilità ormai ridotta a brandelli” denuncia Melillo. “Il rifacimento della strada adesso grava sulle casse comunali, e nessuno considera che è stata una strada di servizio per la realizzazione della galleria”.

Melillo sostiene che i funzionari del Ministero hanno mostrato condivisione delle istanze mostrate. “Caposele non può essere abbandonato: abbiamo sostenuto 6 anni di traffico sulle strade comunali, 24 ore al giorno e il passaggio di 150 camion nel centro urbano. Senza contare l’inquinamento acustico e gli altri disagi causati alla cittadinanza. Lo Stato se ne deve fare carico” conclude.

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