Consuntivo al Comune di Avellino, disavanzo sotto i 36 milioni. Ciampi: dissesto possibile

Al Circolo della Stampa conferenza stampa del primo cittadino, presenti i parlamentari dell'M5s. Il Sindaco ha parlato con toni decisi da campagna elettorale, quasi da ricandidato in pectore

Comune di Avellino: il Consuntivo licenziato dal commissario prefettizio Mario Tommasino, rassegna un disavanzo che sfiora i 36 milioni di euro. Ciampi chiede al consiglio di farsi carico della situazione: «Altrimenti la strada è già segnata. Il dissesto diventa quasi obbligatorio».

Il primo cittadino, insieme all’assessore alle Finanze, Gianluca Forgione, ha tenuto nel pomeriggio una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche il sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, ed il deputato Michele Gubitosa, per commentare lo stato dei conti dell’ente.

Il delegato al Bilancio ha, quindi, illustrato le cifre del documento finanziario: «Emerge un maggior disavanzo rispetto alla bozza approvata dalla giunta Foti di 16 milioni 700 mila euro, che porta il disavanzo a quota 35 milioni 716 mila. I debiti fuori bilancio non ancora approvati in aula, ma per i quali è già stata trovata una copertura, ammontano a 8,6 milioni, ai quali bisogna aggiungere altri 3 milioni in via di definizione. Ma a preoccupare sono i contenziosi in atto e la mancanza di liquidità».

Su Piazza del Popolo infatti potrebbero abbattersi richieste di risarcimento per quasi 30 milioni di euro. Ma in cassa non ci sarebbero più soldi, come ha spiegato Forgione: «Le spese di natura corrente vengono affrontate utilizzando, perché consentito dalla legge, i fondi vincolati per le opere pubbliche. Ci sono, comunque, fatture non pagate per circa 14 milioni. Il livello di indebitamento, dovuto all’ammortamento dei mutui contratti, raggiunge i 70 milioni».

Il Comune però vanta anche crediti per 125 milioni di euro, che vengono considerati difficilmente esigibili.

L’assessore ha indicato la strada da seguire per il risanamento: «Le criticità sono più preoccupanti del previsto. La terapia potrebbe essere il predissesto, ma le variabili in gioco sono molte. Non mi sento perciò di escludere nessuna opzione. Il piano di rientro potrà avere una durata massima di 20 anni».

Il sindaco Ciampi ha chiamato in causa il consiglio: «Se ci fosse senso di responsabilità, tutti dovrebbero farsi carico di questo problema. Presto vedremo chi vuole bene alla città. Altrimenti il dissesto diventa quasi obbligatorio».

Non è mancata un’analisi politica della vicenda: «Mi sembra che vi sia il tentativo di scaricare su di me la colpa di quanto è successo. E’ assurdo. Sono altri che debbono risponderne».

Il deputato Michele Gubitosa ha sottolineato la drammaticità del momento: «Il Comune fino ad oggi è andato avanti perché non pagava le fatture. Ma si corre il rischio che a breve non si potranno più pagare gli stipendi. La gravità della situazione però è stata mascherata. Soltanto Ciampi ha avuto il coraggio di scoperchiare la pentola, a costo di andare a casa».

A questo punto c’è stata per il sindaco Cinque Stelle l’investitura del parlamentare: «Se dovesse restituire la fascia tricolore, sono convinto che se la riprenderà di nuovo con il consenso degli elettori, perché l’ha meritata».

Molto duri i giudizi espressi, senza giri di parole, dal sottosegretario Carlo Sibilia, nei confronti delle precedenti amministrazioni e degli avversari politici: «Questo Consuntivo dimostra che finora erano state prodotte dichiarazioni false. Poi si offendono quando parlo di babà. Ma i conti li invieremo in tutte le sedi opportune, per capire cosa è successo. La triste realtà è che chi ha governato in questi anni ha lasciato la città con il sedere per terra. Come mai nessuno ha presentato mozioni per sfiduciare Foti?».

L’esponente di governo ha quindi provato a guardare in avanti: «Non comprendo come si possa soltanto criticare senza farsi carico dei problemi. L’opposizione è libera di pensarla diversamente dall’amministrazione, ma non può girarsi dall’altra parte o pensare di minacciare il sindaco con una sfiducia con numeri da calcetto. Lui gli impegni li sta mantenendo: l’operazione verità sta andando avanti».

 

 

 

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