Oggi è stata pubblicata la gara per la progettazione degli interventi urgenti di adeguamento dell’impianto di depurazione di Solofra, primo passo verso l’intervento di risanamento ambientale della cittadina della Concia.

«Con la pubblicazione è stato definito il primo step per risolvere la problematica relativa alle emissioni provenienti dell’impianto di depurazione del distretto conciario di Solofra», fanno sapere dalla Regione Campania. Il provvedimento concretizza gli impegni assunti dal Governo di Palazzo Santa Lucia con gli attori interessati alla questione dell’inquinamento solofrano, a cominciare dal Comune guidato da Michele Vignola.

Il Sindaco di Solofra, Michele Vignola

«Dopo le riunioni tenutesi nei mesi scorsi presso gli uffici di presidenza della Regione Campania, con COGEI, soggetto gestore dell’impianto, la direzione generale per il ciclo integrato delle acque, le associazioni di categoria delle imprese conciarie, l’amministrazione comunale di Solofra e con i sindacati», si legge ancora, «si dà seguito al programma concordato».

L’avviso di gara pubblicato oggi scadrà il 22 ottobre 2018 e prevede la progettazione definitiva ed esecutiva di interventi finalizzati all’adeguamento dell’impianto.

Il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania Fulvio Bonavitacola. Tra le sue deleghe, quella all’Ambiente

«Una volta definito il progetto di adeguamento verranno programmate le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi», sottolineano da Palazzo Santa Lucia. «Tali interventi permetteranno di garantire la risoluzione definitiva della problematica delle molestie olfattive provenienti dall’impianto di depurazione del distretto conciario», si aggiunge. «Gli interventi oltre al miglioramento della qualità dell’aria per l’intero distretto industriale solofrano e dei territori di Solofra e Montoro, porteranno anche alla risoluzione del sequestro dell’impianto di depurazione disposto lo scorso anno dalla Procura della Repubblica di Avellino ed eseguito dai carabinieri del NOE».

AD APRILE IL SEQUESTRO. Nell’aprile scorso i militari del Noe Carabinieri di Salerno avevano eseguito un provvedimento cautelare disposto dalla Procura della Repubblica di Avellino per un sequestro preventivo dell’impianto regionale di depurazione delle acque reflue, parte del complesso depurativo “Alto Sarno”. Si contestavano i reati di inottemperanza alle prescrizioni del decreto di autorizzazione alle emissioni in atmosfera e gettito di cose idonee a molestare le persone, di cui agli artt. 279/2 del Decreto Legislativo n. 152/2006 e 674 c.p. Le indagini erano partite dalle segnalazioni di odori nauseabondi ed emissioni moleste provenienti dall’impianto. Non sarebbero stati adottati gli accorgimenti indispensabili a contenere le emissioni diffuse entro i valori limiti soglia consigliati dall’ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists, organizzazione statunitense che si occupa di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro). A questo si sarebbe aggiunta «la mancata comunicazione agli organi preposti in materia delle risultanze agli adempimenti richiesti dalla Regione Campania».

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