Sunia: l’instabilità del Comune di Avellino
può bloccare il Piano Periferie

Il segretario provinciale del Sunia ha lanciato l'allarme nel corso del IX Congresso del Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Affittuari, in corso di svolgimento ad Avellino.E la Cgil con Fiordellisi sottolinea che «la politica non può solo declinare i problemi, li deve affrontare»

La instabilità politica mette a rischio la realizzazione del Piano periferie. Il segretario provinciale del Sunia ha lanciato l’allarme nel corso del IX Congresso del Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Affittuari, in corso di svolgimento ad Avellino.

Di fronte agli assessori del Comune di Avellino, intervenuti ai lavori, Lieto ha segnalato la debolezza dell’amministrazione che oggi senza poteri effettivi rischia di allentare la presa sui principali problemi dei quartieri e sulle politiche della casa, a cominciare dalla lotta all’abusivismo.


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Il “Programma complessivo di riqualificazione urbana e di sicurezza della Città di Avellino: Ambiti Rione Parco – Quattrograna – Bellizzi” presentato dal Comune di Avellino è avallato dalla Presidenza del Consiglio di Ministro, risulta finanziato a valere sul Fondo per l’attuazione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie pari a euro 17.253.491,07. Lo scorso 6 marzo 2017 è stata stipulata tra l’Amministrazione Comunale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri l’Atto Convenzionale che regola i rapporti per l’attuazione del complessivo intervento.

Oggi la Sunia chiede che quest’opera diventi prioritaria per chiudere finalmente la lunghissima fase della post-ricostruzione, garantendo la possibilità di qualificare il patrimonio abitativo pubblico e privato nei quartieri.

Ma nel corso del Congresso sono stati indicati anche altri problemi. A cominciare da quelli che riguardano le 270 famiglie in gradutoria nella vana attesa da anni di una casa, negata dalla situazione di abusivismo dilagante. Si parla di 400 alloggi irregolarmente condotti da famiglie o persone privi dei necessari requisiti di legge. In molti casi, spiegano dal sindacato, è bastato sfondare la porta per occupare un appartamento.

La replica dell’assessore Rita Sciscio (vedi intervento integrale) è stato in difesa dell’operato dell’Esecutivo guidato da Vincenzo Ciampi, in questa fase di avvio impegnato sui dossier della casa.

LA CGIL. Tra gli interventi, quello del segretario generale della CGIL Avellino, Franco Fiordellisi, che si è soffermato in particolare sulla emergenza abitativa, «incrementata in maniera abnorme negli ultimi 10 anni gli anni della crisi determinata proprio dalle speculazioni immobiliari».

Secondo Fiordellisi, c’è «la necessità di un welfare abitativo» in linea con quanto stabilisce la Costituzione Italiana, «parlando di benessere delle persone e delle famiglie». Secondo il segretario irpino della Cgil «l’abitazione può essere paragonata alla tutela/diritto alla scuola, alla salute e al LAVORO».

In particolare, guardando alla situazione nazionale, «sono circa 2milioni e 100mila le famiglie in stato di bisogno abitativo di cui 700mila in emergenza abitativa: l’esplosione della morosità involontaria, incolpevole, è centuplicata in questi anni per la crisi economica e per la perdita del Lavoro».

Per questo, «ad Avellino si deve implementare il PIICS, la rigenerazione dei prefabbricati pesanti post sisma che sono una vergogna decennale, considerando anche, oltre alle infiltrazioni di acqua, abbiamo amianto e servizi inesistenti».

Fiordellisi sottolinea che «la politica non può solo declinare i problemi, li deve affrontare e certamente il decreto Minniti Orlando, ora legge 48 del 2017 e il successivo decreto Salvini sugli sgomberi degli indigenti non sono la risposta cercata dalla CGIL, che ha aumentato il dramma abitativo».

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