Guasto all'adduttrice

A quasi dieci mesi dall’ultimo confronto, si annuncia il ritorno del tavolo tecnico-istituzionale sulla gestione idrica nell’ambito ‘Calore Irpino’. In questi giorni i rappresentanti dei diversi gestori, l’Alto Calore Servizi di Avellino, la Gesesa di Benevento e l’Acquedotto Pugliese di Bari stanno riprendendo i contatti in vista di un confronto con il commissariato straordinario dell’Ato, autorità supplente in questa fase di transizione verso la piena operatività dell’Ente Idrico Campano. L’obiettivo è fissare subito dopo una prima riunione ufficiale delle parti, che potrebbero incontrarsi presso la sede distrettuale di Avellino entro i primi giorni di febbraio.

Contatori idrici

IL VERTICE. Sul tappeto c’è l’ipotesi di aggregare i tre principali gestori all’interno di un soggetto candidabile per la gestione pluridecennale del servizio idrico integrato, sulla scia di quanto fatto in altre realtà italiane, all’interno del percorso stabilito principalmente dall’articolo 149-bis del decreto legislativo 152/2006. La formula dovrebbe essere quella degli accordi di rete tra i gestori, ai sensi dell’articolo 21 comma 6 della legge regionale 15/2016. La norma consente “al fine di favorire sinergie operative di gestione del ciclo nel rispetto della normativa nazionale, operazioni societarie volte alla aggregazione e razionalizzazione delle gestioni esistenti”. Quanto alla durata, la legge regionale consente margini di manovra che l’emergenza infrastrutturale in materia di acquedotti, depurazione e fognature potrebbe ancorare alla stessa programmazione del Piano d’Ambito, concepito su base trentennale. Il nuovo assetto aggregato della gestione risponderebbe in sostanza a diverse esigenze, sia strutturali che normative.

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